Il 17 giugno 2021 si chiude l’amara vicenda del fallimento della Mens Sana Basket. Ferdinando Minucci, uno dei principali attori, ha patteggiato la pena a quattro anni e dieci giorni, assumendosi così la responsabilità di azioni che, nel mondo dello sport, sono all’ordine del giorno. Nessun beneficio personale: è nero su bianco nelle carte processuali. Ciò che Minucci ha fatto, con gli stessi mezzi a disposizione di qualsiasi altra squadra, è stato finalizzato solo per portare la Mens SanaBasket S.p.A., ad essere la squadra di più vincente di sempre.
Si direbbe “una competizione ad armi pari”. Così, oggi, chiusa per sempre la sua vicenda giudiziaria, Minucci ha deciso di restituirci la verità dei fatti, quella verità così a lungo manipolata, che per anni ha riversato su di lui colpe che non ha,e danni che non ha causato: dalla Polisportiva Mens Sana 1871, al ruolo assunto dalla Banca Monte dei Paschi di Siena e dalle istituzioni senesi; le posizioni del liquidatore Egidio Bianchi, del presidente della Federazione Giovanni Petrucci da Livio Proli a Claudio Toti, e molti altri.
I protagonisti di questa storia, che hanno indicato in Minucci il male assoluto e la Mens Sana Basket la pecora nera dello sport italiano, e che hanno goduto, in quel periodo, di un epopea del basket, come non si era maivisto nel nostro paese, oggi sono la principale causa di una crisi del basket che sembra irreversibile.La storia di un miracolo italiano, di un sogno che è divenuto realtà, a cui nessuno mai avrebbe creduto, è stato infranto. Chi ha vissuto questa storia, chi ha creduto in quel miracolo, ha diritto di conoscere finalmente la verità.
Ferdinando Minucci, classe 1953, una laurea in Scienze politiche. Dopo un inizio di carriera al Monte dei Paschi, nei primi anni Ottanta fonda un’agenzia pubblicitaria che gli permette di licenziarsi dalla Banca. Diventa editore di Televideosiena e contribuisce alla nascita del «Corriere di Siena». Nel 1991 entra alla Mens Sana Basket, assumendo nell’anno successivo la carica di direttore generale e, dopo essere entrato nella proprietà, quella di vicepresidente e presidente.
Sono i favolosi anni Novanta: dopo aver ottenuto lapromozione nella massima serie, arrivano 8 scudetti di cui 7 consecutivi, 4 Final Four, 3° posto nel ranking europeo, 1 Coppa Saporta, 5 Coppa Italia, 6 Supercoppa, innumerevoli titoli giovanili in ogni categoria. Nelf ebbraio del 2014 viene nominato presidente di Lega Basket A. La mattina dell’8 maggio 2014 viene arrestato sulla base della testimonianza del liquidatore della Mens Sana, Egidio Bianchi, che prenderà il suo posto al vertice della Lega Basket A.