Marroni sugli immobili della Asl 10: "Disponibile per un'audizione in qualsiasi momento"

L'audizione dell'Assessore in commissione d’inchiesta il 14 ottobre. Parto naturale: riorganizzazione complessiva dell'area metropolitana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2014 22:57
Marroni sugli immobili della Asl 10:

Firenze – Il presidente della commissione regionale di inchiesta sulle operazioni immobiliari delle aziende sanitarie toscane, Stefano Mugnai (Forza Italia), informa che è convocata per martedì 14 ottobre la seduta nella quale si terrà l’audizione dell’assessore regionale alla salute, Luigi Marroni, in merito alle operazioni immobiliari della Asl 10 nel periodo in cui l’attuale assessore era direttore generale dell’Azienda sanitaria fiorentina."Disponibile per un'audizione in qualsiasi momento".

L'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni replica al capogruppo FdI in Consiglio regionale, che chiede all'assessore di riferire quanto prima alla Commissione d'inchiesta del Consiglio sull'acquisto di immobili da parte della Asl 10, quando Marroni era il direttore generale dell'azienda fiorentina, e afferma di aver chiesto da 5 mesi un'audizione. A proposito dei tempi dell'audizione, l'assessore Marroni fa sapere che l'audizione di luglio, prima e unica data chiesta fino a quel momento, e fissata in accordo con la Commissione, era stata rinviata per inderogabili impegni dell'assessore ai tavoli romani, che hanno poi portato al riparto del Fondo sanitario, e al Patto per la Salute (per il quale Marroni era uno dei membri della commissione trattante). Nel dichiararsi impossibilitato a partecipare a quell'audizione, Marroni aveva peraltro dichiarato per iscritto la sua disponibilità per qualsiasi altra data, da agosto in poi, comprese le notti, i sabati e le domeniche. Per chiunque volesse verificarla, tutta la documentazione formale relativa alla convocazione per l'audizione è disponibile presso la segreteria dell'assessore Marroni.Donzelli intende domandargli in Commissione: “Vorremmo sapere perché nel 2009 Marroni ha firmato atti secondo cui un immobile in via Garbasso (zona viale Volta) sarebbe servito per la libera professione intramuraria, accedendo così a fondi statali ad hoc, ma poi la libera professione intramuraria non è mai stata fatta.

In quell’immobile è stata invece realizzata una residenza psichiatrica. Qualcuno in questa storia non dice il vero: Pierluigi Tosi (oggi direttore delle Scotte di Siena ma all’epoca dirigente della Asl) sostiene che la destinazione non era mai stata prevista per la libera professione né sapeva che l’Asl avesse chiesto finanziamenti statali, mentre Carla Donati (oggi direttore dell’organizzazione della giunta, all’epoca funzionaria dell’assessorato alla Salute retto dall’attuale governatore Enrico Rossi) asserisce che sin dal principio l’unica opzione era per la libera professione intramuraria.

Insomma – aggiunge il capogruppo di FdI – la Regione Toscana ha preso soldi sapendo che stava dichiarando il falso, e al di là di ogni risvolto giudiziario è il dato politico che ci interessa: qualcuno ha mentito, truffando lo Stato, e non può continuare a stare al suo posto. Ecco, comprendo il suo imbarazzo ma da Marroni vorremmo sapere chi ha detto il falso negli atti ufficiali”. La destinazione d’uso dell’immobile non è l’unico punto oscuro della vicenda: nel caso di uno stabile in via Salvianti a Calenzano, l’assessore ha garantito l’immediata utilizzabilità della struttura.

Peccato che in quel momento la struttura non esistesse ancora.

In Margherita si registra un incremento dello 0,7 per centro fra il 2013 e il 2014 nel periodo gennaio-agosto. Pertanto Careggi, in virtù di questo incremento, sta potenziando l'area maternità di cui la Margherita è una parte. Le assunzioni hanno riguardato e riguarderanno anche il personale ostetrico. Quanto alla Asl 10, dei 3.650 parti eseguiti nel 2013 nei 3 punti nascita dell'Azienda sanitaria di Firenze – gli ospedali di Ponte a Niccheri, Torregalli e Borgo San Lorenzo – quasi 600 sono quelli effettuati a conduzione esclusivamente ostetrica. Una lunga tradizione di rispetto della fisiologia della gravidanza e del parto è patrimonio delle ostetriche dell'azienda sanitaria fiorentina, e in particolare di quelle che operano alla maternità del Santa Maria Annunziata, dove la percentuale di bambini che nascono senza l'assistenza del medico (ma sapendo che ad esso si può ricorrere in caso di necessità anche all'ultimo momento in una situazione di emergenza) ammonta al 20% del totale. In ragione di questa antica vocazione e dell'alto livello di professionalità raggiunto dal personale che lì opera, è stato deciso, pur mantenendo, come già avviene, in tutti e tre i punti nascita aziendali la possibilità di effettuare un parto fisiologico, di progettare l'apertura di un Centro nascita a gestione ostetrica (Midwife-led Birth Center) collegato al Punto nascita dell'Annunziata, specializzando sempre più in questa direzione l'ospedale di Ponte a Niccheri e quello di Torregalli nella gestione dei parti maggiormente medicalizzati.

Il tutto per garantire alle donne la possibilità di scegliere consapevolmente quale percorso fare, nella sicurezza, comunque, di avere ovunque l'intera gamma di assistenza necessaria. Con un investimento programmato di 1.400.000 euro verrà ristrutturata l'intera ala dove vengono effettuati tutti i parti, destinando al Centro nascita a gestione ostetrica un'area di circa 310 metri quadrati, che ospiterà 3 stanze in cui accogliere le coppie durante la degenza, da 24 a 48 ore dopo il parto.

Le stanze, di circa 30 mq ciascuna, sono tutte dotate anche di vasca, nelle quali si partorirà in modo fisiologico e naturale. Il progetto potrebbe essere completato entro la fine dell'anno e l'apertura del Centro è ipotizzata nella prima metà dell'anno prossimo, ma fin da subito è in programma l'intensificazione dei parti a gestione ostetrica.

Ponte a Niccheri, ostetriche in lotta nel timore dello smantellamento dei servizi sanitari. Dopo il punto prelievi, adesso la maternità, senza tenere conto di coloro che ci lavorano. Indetta assemblea delle ostetriche per il 29 settembre alle 13,30 presso lo stesso ospedale."La notizia dell'apertura del nuovo centro per il parto fisiologico a Ponte a Niccheri è certamente positiva, ma impone all'Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi un profondo chiarimento sul futuro della Margherita di Careggi e sulle politiche per la promozione della cultura del parto naturale nella nostra regione". Lo affermano Alessia Petraglia (senatrice toscana di Sinistra Ecologia Libertà), Mauro Romanelli (consigliere regionale), Donella Verdi (consigliera comunale Firenze) e il pediatra Paolo Sarti. "Negli ultimi mesi - proseguono - abbiamo assistito a tagli di personale che hanno peggiorato in maniera significativa il servizio reso dalla Margherita.

L'innalzamento del tasso di trasferimento dal Centro alla sala parto tradizionale è un preciso indicatore di perdita di qualità del lavoro. La riduzione degli organici ha costretto le ostetriche a prestare meno attenzione alla dedizione all'utenza che, inevitabilmente, ha sofferto un peggioramento della qualità dell'evento nascita. L'effetto finale di questi cambiamenti imposti dall'azienda si prefigura come una progressiva riduzione dell'afflusso di utenti alla Margherita, il cui numero, prima di questi interventi, era in significativa crescita.

Non sarebbe male, allora, conoscere dalla Regione Toscana i numeri fatti registrare in questi anni dalla Margherita, a maggior ragione alla luce della nascita del centro di Ponte a Niccheri, che suggerisce una richiesta e un interesse alti". "Non possiamo accettare - dicono ancora - che si metta la parola fine a questa esperienza dopo che vi sono stati investiti soldi pubblici che andranno dispersi insieme a un patrimonio di competenze e professionalità. E' necessario che Careggi dica con chiarezza che cosa vuole fare, ferma restando la necessità di subordinare la prosecuzione delle attività della Margherita all'assunzione di un adeguato numero di ostetriche.

Si sia espliciti, si dica se il futuro della Maternità di Careggi è quello di diventare soltanto una struttura di terzo livello, spostando sul territorio i parti fisiologici". "La Margherita - concludono - ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura del parto naturale e fisiologico. E' quantomai necessario, quindi, che la Regione si faccia promotrice di una campagna di informazione sul percorso nascita, così da dare alle donne la possibilità di scegliere in maniera consapevole e al sistema sanitario la possiblità di offrire un servizio realmente rispondente alle loro esigenze".

Approfondimenti

Istituire un Coordinamento regionale dedicato alla sindrome della Fibromialgia, attivare un numero verde specifico, concordare un protocollo terapeutico da applicare all’interno di una rete di centri specializzati. Questi i principali indirizzi contenuti nella mozione approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana. La mozione, presentata dal consigliere Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) e sottoscritta dai colleghi Stefano Mugnai (Forza Italia), Maria Luisa Chincarini (Centro Democratico) e altri, apre un nuovo scenario per i cittadini affetti dalla sindrome fibromialgica. Tale sindrome colpisce tra 1,5 e 2 milioni di italiani e insorge in età adulta, prevalentemente tra le donne.

Si tratta di una malattia complessa e debilitante, caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso e astenia, associato a una vasta gamma di disturbi funzionali, come mal di testa, disturbi del sonno e dell’apparato digerente. “Sintomi – spiega il proponente Chiurli - che compromettono gravemente la qualità della vita, ma che troppo spesso, a causa della mancanza di un protocollo omogeneo di riconoscimento e terapia, vengono trascurati o curati in modo superficiale”. “Di qui l’importanza di attivare un Coordinamento a livello regionale – continua Chiurli – e un protocollo terapeutico che possa essere applicato e sottoposto ai debiti controlli, all’interno di una rete di centri specializzati”.

La mozione prevede infine la predisposizione di una campagna informativa rivolta a cittadini e medici di medicina generale, per sensibilizzare tutti gli attori coinvolti nei confronti di una malattia ancora poco conosciuta.

Sono oltre quattrocento, secondo una prima stima, i lavoratori toscani che hanno lavorato con ‘contratti a convenzione’ nel servizio sanitario sino al 1985, per poi essere inquadrati nei ruoli regionali senza il riconoscimento degli anni pregressi ai fini dell’anzianità di servizio.La legge 207/85, infatti, se da un lato ha permesso di regolarizzare una serie di posizioni professionali fino a quel momento ambigue (ad esempio psicologi, psichiatri, assistenti sociali, logopedisti, fisioterapisti, logopedisti, medici igienisti), dall’altro non prevedeva nulla sul fronte previdenziale.

Questo fatto ha generato applicazioni disomogenee della legge sul territorio nazionale ed un notevole contenzioso di fronte alla magistratura ordinaria e amministrativa con esiti divertissimi, che hanno determinato un’enorme disparità di trattamento.Per questo il Consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato una mozione, che impegna la Giunta regionale a fare un censimento capillare per conoscere il numero esatto dei lavoratori interessati ed a ricercare le soluzioni più opportune a questo problema, sia in sede governativa che di Conferenza Stato-Regioni.

La mozione è stata presentanta dai consiglieri Marco Manneschi, Marta Gazzarri e Giuliano Fedeli del gruppo Toscana civica riformista, ai quali si sono poi aggiunti Stefano Mugnai (Forza Italia) e Mauro Romanelli (gruppo Misto).Nel testo si sottolinea, fra l’altro, che la ricostruzione della situazione contributiva e dell’anzianità a fini pensionistici, trattandosi di personale con molti anni di servizio, potrebbe produrre un esodo consistente, con notevole risparmio per la Regione e la possibilità di nuovi bandi di concorso per le assunzioni.

Tra le soluzioni possibili, si segnala anche il riscatto a carico del lavoratore, o in parte del datore di lavoro, oppure l’applicazione delle norme precedenti alla riforma Fornero.

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