Giampietro “Giampo” Marceddu nella sua vita di atleta di sport da combattimento ha aperto e chiuso tanti capitoli. Sabato 26 Settembre a Caivano - provincia di Napoli -, il già campione del mondo di Kick Boxing prova a chiudere quello più importante nella Boxe. Sentiamo quello che ci racconta Giampo:
“A 40 anni e con il terzo figlio in arrivo non faccio dei veri propri programmi, ma vado avanti pezzo per pezzo. Ultimamente ho combattuto e vinto nel Thay Boxe con un inglese, un match duro ed importante ed è probabile che faremo la rivincita. Tornando alla Boxe non posso negare che combattere per il titolo nazionale e soprattutto vincerlo, mi consentirebbe di chiudere un cerchio”.
Certo che la passione per la Boxe è venuta dopo il tuo approccio con gli altri sport da combattimento, “sì, ho iniziato per gioco nel 2005 alla Montagnola, volevo completare il percorso degli sport da combattimento e divertirmi, così nessuno mi seguiva nell’attività. Sono andato avanti fino al 2009 quando sono venuto al Centro Sport da Combattimento, dove ho trovato la Guida dei Maestri Ballini e Carnasciali”.
Hai già combattuto e vinto con Nettuno, match nervoso e non bello, cosa ti aspetti questa volta, “abbiamo disputato un match sulle 6 riprese nel luglio del 2013, ne venne fuori un match sporco. Mi aspetto comunque un incontro difficile, lui è uno che viene avanti, pressa e probabilmente vorrà far valere la sua struttura più pesante - il match è al limite dei pesi Gallo, mentre Marceddu è un Mosca naturale. Sarà molto importante l’aspetto tattico, dovrò anticiparlo e non dargli la misura. Un match accorto insomma, anche perché lui cercherà di mettere il colpo per chiudere prima del limite”.
Com’è andata la preparazione, con chi hai fatto i guanti, “ho saputo del match i primi di Agosto e qui - al Centro Sport da Combattimento - la palestra era chiusa per lavori. Ho svolto parte della preparazione all’Accademia Pugilistica Fiorentina, dove ho fatto i guanti con Obbadi. Sono grato all’Accademia ed al Maestro Boncinelli, quest’ultimo è un po’ come lo zio di tutti i pugili ed è bello poterci fare quattro chiacchiere. Sono contento anche perché tutto si è svolto in un clima di trasparenza e collaborazione fra le due palestre. Ho fatto anche 2-3 volte i guanti con Scalia, lui ha caratteristiche - rispetto ad Obbadi - più simili a Nettuno e poi è più pesante”.
Parlami un po’ dei tuoi Maestri, “sono due facce della stessa medaglia, Ballini è efficacissimo per la preparazione, un vero professore. Lui usa delle tecniche di allenamento che poi ritrovi anni dopo, mi dà molta sicurezza averlo vicino e poter contare su di lui nelle fasi di avvicinamento al match. Carnasciali è un passionale, un uomo da ring, le sua urla mi spronano nei momenti delicati.
Oltre a loro chi ti accompagna a Caivano, “di sicuro l’amico Stefano Nardi ed anche altri mi seguiranno nella trasferta a Caivano”.