Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, commenta con dolore l'atroce morte di Luana, la ragazza di 22 anni che ha perso la vita mentre lavorava straziata da un macchinario.
"È davvero ancora immaginabile - scrive Sassoli -, nel 2021, morire 'risucchiati da un macchinario'?
È quanto accaduto a questa ragazza, Luana D'Orazio, una giovane mamma di 22 anni, "risucchiata da un macchinario tessile" mentre lavorava in azienda, nel PrateseLuana lascia così un bimbo piccolo, che non la rivedrà.E un mondo in cui spesso, troppo spesso, la sicurezza sul lavoro viene considerata solo un costo mentre è invece un diritto essenziale, basilare.Una cosa che fa la differenza, semplicemente, brutalmente, tra la vita e la morte", conclude Sassoli.
Approfondimenti
Analoghi sentimenti per Giorgio Silli, pratese, Deputato e coordinatore regionale toscano di 'Cambiamo!': "Vorrei partecipare con discrezione al dolore incommensurabile della famiglia D’Orazio. Nella mia professione, quella che svolgo al di fuori delle Istituzioni, mi occupo anche di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non mi so spiegare come sia potuto accadere tecnicamente un incidente di questo genere in un orditoio e in un’azienda all’avanguardia come quella coinvolta. Un fatto che ha portato a una tragedia così immane, alla morte della giovane Luana. L’incredulità e la tristezza sono i sentimenti che mi dominano in una giornata di lutto che deve farci riflettere, ancora una volta, sull’importanza delle misure di sicurezza.
SINDACATI
"Morire di lavoro oggi non solo è inconcepibile, è intollerabile”. E’ con queste parole che CGIL CISL UIL di Prato hanno deciso di proclamare 4 ore di sciopero per venerdì 7 maggio 2021. All’indomani della tragedia che ha colpito Luana D’Orazio, la giovane operaia di 22 anni vittima di un incidente sul lavoro in un’azienda tessile di Montemurlo, la risposta dei sindacati è netta: servono azioni concrete per fermare questa scia di sangue.
Prima di Luana D’Orazio, che lascia una bambino piccolo, in Provincia di Prato era già accaduto un incidente mortale: a farne le spese era stato un’operaio poco più che ventenne rimasto schiacciato da un macchinario in un’azienda tessile di Montale.
“Bisogna investire sul futuro dei giovani offrendo loro la possibilità di un posto di lavoro dignitoso e sicuro - dicono CGIL CISL UIL di Prato - E’ inammissibile che oggi si cada sul posto di lavoro come 50 anni fa. Con la tecnologia che ha fatto passi da gigante dobbiamo essere in grado di garantire standard minimi di sicurezza. E’ un impegno che ci chiama tutti al più alto senso di responsabilità”.
In concomitanza con lo sciopero CGIL CISL UIL di Prato hanno indetto un presidio in piazza delle Carceri dalle 10 alle 12.
Anche la Fesica Confsal esprime il proprio cordoglio alla famiglia di Luana D’Orazio.
“La nostra Organizzazione sindacale – afferma la Segretaria regionale della Toscana Paola Tomassoli - si stringe al dolore della famiglia – ma al di là delle verifiche sull’accaduto che spettano agli organi competenti, crediamo che se è vero che i lavoratori debbano essere messi nelle condizioni di saper percepire il rischio, lo è anche il concetto che l’organizzazione del lavoro non può essere approssimativa, ma improntata alla sicurezza. Purtroppo, il tragico evento di ieri ha disatteso nuovamente tutti i buoni propositi.
Come Federazione aderente a Confsal – continua - intendiamo denunciare la vera e propria emergenza sicurezza del lavoro nelle piccole aziende operanti nel settore tessile che operano - spiega Tomassoli - senza mettere in pratica adeguate ed apposite misure preventive e protettive per evitare o ridurre al minimo possibile l'esposizione dei lavoratori ai rischi connessi all'attività lavorativa tanto da eliminare gli infortuni. Il valore della vita è la priorità assoluta e non è più possibile registrare impassibili la cronaca delle morti bianche".
A Tomassoli fa eco il Segretario generale che invoca più formazione e più controlli. "Perché il Governo non da piena attuazione al piano strategico nazionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro con più risorse per la formazione e più controlli? Questa perdita così prematura e sconvolgente non resti vana, si renda subito operativa anche la Commissione sulla sicurezza sul lavoro istituita in Senato", conclude Bruno Mariani.
STELLA (FORZA ITALIA) - "La Regione Toscana conceda subito i contributi previsti dalla legge regionale n. 57 alla giovane morta sul lavoro in un'orditura di Montemurlo. La legge 57 del 27/10/2008 istituisce il Fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro, e nel caso di Luana d'Orazio questa necessità si rende ancora più manifesta, per la giovane età della vittima, che lascia un figlio di cinque anni. Chiediamo alla Regione di attivarsi subito per lo sblocco immediato dei fondi". Lo chiede in una mozione il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
"Il contributo previsto dalla legge 57 - ricorda Stella - non risponde a finalità di carattere risarcitorio, ma esprime una manifestazione di solidarietà da parte della comunità regionale verso le famiglie colpite dall'evento luttuoso, quale sostegno per le più immediate necessità, anche quelle di una adeguata assistenza legale". Nella mozione, Stella Chiede che la Regione Toscana promuova "iniziative informative atte a sensibilizzare sulla tematica della sicurezza nei luoghi di lavoro" e "favorisca l'adozione di nuove tecnologie per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle imprese della Toscana".
MAZZETTI (FI) - "Lascia un figlio di 5 anni, Luana D'Orazio, 22enne di Pistoia, morta in un incidente sul lavoro in una fabbrica tessile di Montemurlo (Prato). Questa drammatica vicenda non sia sottovalutata dalla politica, e sia di stimolo per attivarsi tutti insieme in Parlamento e nelle Istituzioni locali per rafforzare le normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra Prato e Pistoia è il secondo infortunio mortale in un'azienda tessile quest'anno: il 2 febbraio Sabri Jaballah, 23 anni, aveva perso la vita schiacciato da una pressa a Montale. Lo hanno ricordato giustamente anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Prato. E' opportuno che tutti, si rifletta affinchè non si ripetano in nessun modo determinate tragedie. La drammatica morte della giovane Luana deve essere un monito per tutti noi."
"Abbiamo da pochi giorni lasciato il 1 maggio "Festa dei Lavoratori" , parlando dell'importanza del lavoro e di garantire tutte le tutele possibili per ogni lavoratore. Non vorrei che tutti gli impegni dei sindacati così come delle Istituzioni restassero poi "sulla carta" senza conseguenze concrete. Pertanto mi auguro azioni immediate per tutelare la vita dei singoli lavoratori. Come annunciato d'altronde da un noto settimanale nazionale, dal 1° gennaio al 1° maggio in Italia è morta sul lavoro più di una persona al giorno.
Una strage spesso silenziosa che nel 2021, fino a oggi, per l’Anmil, Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, ha visto scomparire 120 persone mentre svolgevano il proprio lavoro o nel tragitto per andarci. L’associazione raccoglie i tragici episodi che ogni giorno coinvolgono lavoratori da nord a sud dell'Italia. Soltanto avendo il coraggio di parlarne ad alta voce si potranno evitare vicende drammatiche come quella pratese. Il lavoro è un diritto di tutti, non può diventare un rischio di morte quotidiano."
SINISTRA ITALIANA - "Luana D'Orazio viveva a Pistoia, aveva 23 anni, tutta la vita davanti a sé ed un figlio di 5 anni da crescere. Invece è morta mentre lavorava, rimanendo impigliata nel rullo dell'orditoio in un’azienda tessile di Oste di Montemurlo. Le federazioni di Sinistra Italiana di Pistoia e Prato esprimono il dolore e la vicinanza ai famigliari di Luana di tutti i propri iscritti per questa morte terribile e, allo stesso tempo, ritengono necessario affermare con forza che non è accettabile che si continui a morire sul posto di lavoro.
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, che deve essere buono, stabile e, soprattutto, sicuro per la salute e la vita dei lavoratori.Le autorità competenti svolgeranno le indagini e assumeranno i provvedimenti di loro competenza.
Dal nostro punto di vista ribadiamo che investire in sicurezza sul lavoro è un obbligo legislativo, morale, civile e contrattuale.L’aumento dello sfruttamento, il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, il ricatto del posto di lavoro, la precarietà, sono tra le cause principali dell’aumento degli infortuni, delle morti e delle malattie professionali.
Deve essere fermata la strage giornaliera di lavoratori che si ammalano e muoiono per infortuni e malattie professionali.E' inaccettabile che chi lavora rischi infortuni o perda addirittura la vita.Ci rivolgiamo agli organi di vigilanza, alle istituzioni pubbliche: è necessario intervenire con urgenza. Basta morti sul lavoro!".
SCARAMELLI (ITALIA VIVA): - “Morire sul lavoro, nel fiore degli anni, con i sogni e i progetti di lavoratrice e di mamma massacra dignità e sicurezza sul luogo di lavoro”. A dirlo Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana (Italia Viva), sulla morte della ventiduenne Luana D’Orazio in provincia di Prato.
“È successo in Toscana, ma purtroppo morire sul lavoro - continua Scaramelli - accade ancora troppo spesso e in ogni dove. Affinché l’orrore delle morti bianche non si ripeta più occorre incentivare la qualità del lavoro, ritmi e pause reali. Basta con i controlli formali. Il lavoro deve essere sicuro. A tutela dei diritti dei lavoratori non basta avere buone leggi. Occorre che non rimangano carta scritta. Costruiamo una cultura del lavoro affidabile, condizioni di lavoro eque e supportiamo con ogni strumento la dignità e la salute di chi lavora. A partire anche dal rafforzamento di organici e professionalità di tutti i servizi di vigilanza”.
ROSCANI (FDI) - “La tragica notizia di Luana, giovane mamma di 22 anni rimasta uccisa nel luogo di lavoro, mi lascia senza parole e senza fiato. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia di questa giovane vittima. Per l'ennesima volta ci troviamo di fronte ad una tragedia sul lavoro che poteva essere evitata. Dal 1° gennaio 2021, sono 120 le morti avvenute in ambito lavorativo. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale che la politica e le istituzioni competenti devono garantire sempre e comunque. Con il lavoro si deve vivere, non morire”. Lo dichiara Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia.