C’è prete e prete. Qualche anno fa il parroco della chiesa di Santa Croce a Firenze vietò un concerto con le musiche di Mozart perché, si disse, l’autore del Flauto Magico era massone. Il prete smentì ma qualche dubbio è rimasto.
Monsignor Marco Domenico Viola, priore di San Lorenzo, di fronte alle statue “nude” di Emanuele Giannelli collocate nel sagrato della basilica ha detto al quotidiano La Nazione: “Nella nudità voglio scorgere il superamento dei miti del superuomo. Il desiderio insopprimibile di scrutare l’infinito che è in noi e oltre noi. Siamo impastati della polvere della terra ma anche della luce del cielo. Ho ripensato ad una delle tante famose frasi di Antoine de Saint-Exupéry ‘devi sentire che c'è qualcuno sopra di te per essere veramente te stesso’. E ancora ‘non si vede bene se non con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi, gli uomini lo hanno dimenticato, tu, non dimenticarlo mai’ (Il Piccolo Principe).
Approfondimenti
Ecco cosa Giannelli evoca in me con questa sua opera ancora una volta provocante e geniale”. Così provocante da stimolare la tipica ironia fiorentina. E i curiosi, oltre ad ammirare le statue, si avvicinano per leggere i messaggi lasciati dai fiorentini. Due opere dorate di Giannelli sono davanti a palazzo Sacrati, sede della presidenza della giunta regionale. Sembrano le guardie del palazzo dove regna Eugenio Giani, il governatore.