La Toscana al primo posto con 27 sinistri per gli incidenti gravi con investimenti di animali. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana su dati Asaps in occasione della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni sull’emergenza cinghiali a cui ha partecipato il Presidente Nazionale, Ettore Prandini. Nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla e invadono ormai campagne, città, strade e spiagge mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.
E intanto le campagne continuano ad essere devastate dai selvatici. Per ridurre drasticamente il numero degli esemplari Coldiretti aveva invocato, nella recente manifestazione di Roma, l’impiego dell’esercito. “È paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. – commenta Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Con la mancanza di pioggia che ha ridotto anche del 30% i raccolti nei campi i branchi dei cinghiali si spingono poi sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. Sono una calamità ed un pericolo per la salute pubblica e la sicurezza”.
E’ di alcune ore fa l’approvazione da parte della giunta regionale della proposta di revoca dell’area vocata su tutta l’Isola d’Elba in seguito all’esplosione della popolazione di cinghiali. La delibera ora è attesa al vaglio del consiglio regionale. “Diamo atto alla Regione Toscana, ed in particolare al vice presidente Saccardi – conclude il Presidente di Coldiretti Filippi – di aver messo in campo strumenti per cercare di contenere il fenomeno ungulati nei limiti di un quadro nazionale limitante ed aver lavorato nella conferenza Stato Regioni per trovare una soluzione condivisa ed attuabile a livello nazionale”.
Proprio per fermare l’invasione la Coldiretti ha promosso a livello nazionale un’alleanza tra il mondo agricolo e il mondo venatorio e della gestione faunistica con il Comitato Nazionale Caccia e Natura (Cncn). Si tratta di una grande rete di migliaia di aziende per il monitoraggio e la gestione del territorio nazionale con l’obiettivo di rappresentare un argine alla proliferazione indiscriminata di fauna selvatica che mette a rischio la vita dei cittadini sulle strade e le produzioni agroalimentari Made in Italy, a partire – conclude Coldiretti Toscana - dai suoi settori di punta, ma anche di tutelare l’ambiente, attraverso una presenza capillare in grado di prevenire gli incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico e combattere il cambiamento climatico valorizzando il ruolo dei boschi di catturare Co2.
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