Lavori in corso del Consiglio regionale sulle proposte di legge elettorale regionale. All’ordine del giorno, dieci proposte, quella approvata a maggioranza dalla commissione Affari istituzionali – firmata dai capigruppo Ivan Ferrucci (Pd), Giovanni Santini (Forza Italia), Marta Gazzarri (Toscana civica riformista) e dal consigliere Rudi Russo (Centro democratico) – e altre nove proposte di legge uscite con il voto negativo dalla stessa commissione.C'è da aspettarsi che la discussione andrà avanti anche in nottata visto l'altissimo numero di emendamenti presentati dall'opposizione, più di 1000.
L’esame degli atti è iniziato con la relazione della consigliera dell’Ufficio di Presidenza Daniela Lastri (Pd) che ha coordinato il gruppo di lavoro sulla riforma elettorale. Poi la relazione del presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi, quindi il dibattito.La nuova legge elettorale nasce dall'esigenza di abolire l'accordo del 2005 che grazie all'asse Ds e Fi prevedeva il listino bloccato, oggi quello stesso listino ha forti probabilità di essere ripristinato però per via del rinnovato sodalizio tra Pd e Fi.
Toscanellum: prevede il listino bloccato ma con le preferenze. Il sistema scelto sarà a discrezione del partito con il Pd che promette che mai e poi mai ricorrerà al listino composto da tre nomi. La legge prevede poi tre diverse soglie di sbarramento: il 3% per chi si presenta in coalizione il 5% per le liste fuori dalle coalizioni il 10% per l'intera coalizione. Per assicurare la governabilità è previsto poi un premio di maggioranza da Superenalotto: 60% dei seggi a chi supera il 45% e 55% a chi supera il 40%.Nel dibattito hanno fatto 'comunella' FdI, Sel, Ncd, Udc, Prc e Cd più 8 consiglieri "ribelli" del Pd, chiedendo l'abbassamento della soglia al 3% per tutti e l'abolizione del listino bloccato in cambio della votazione dell'alto premio di maggioranza.
Un fronte, quello delle opposizioni, che potrebbe mettere in serio pericolo l'approvazione della legge e che contesta di fatto l'utile necessità dell'alleanza tra democratici e azzurri in nome del principio supremo della Governabilità