Il Collegio di Garanzia Statutaria, presieduto dal Prof. Stefano Merlini, "pur condividendo su alcuni punti delle nostre valutazioni, ha respinto, a strettissima maggioranza e con qualche problema di conflitto di interessi, il ricorso sulla nuova legge elettorale" spiega il Presidente di Unione Di Centro Regione Toscana, Giuseppe Del Carlo.La Legge Elettorale che ha fatto tribolare i consiglieri regionali chiudendoli in Aula per una intera notte, non è piaciuta.Il primo ricorso proposto, è stato rigettato.
Non solo. I proponenti adesso puntano il dito contro la composizione del Collegio di Garanzia: un gruppo partitico che "non offre garanzia". La nuova Legge Elettorale toscana sarebbe incostituzionale ed il Collegio di Garanzia, fino a ieri utile e funzionale, non garantirebbe nulla, c'è forse qualcosa che i cittadini devono sapere? C'è qualcosa che risponde alle funzionalità istituzionali, senza destare sospetti o preoccupazioni?
Non intendono gettare la spugna i partiti ricorrenti. "Dobbiamo valutare quale altra strada giurisdizionale possiamo intraprendere - sottoline Del Carlo - poiché rimangono aperti tutti i problemi di incostituzionalità e tutte le eccezioni da noi sollevate che andranno portate, prima possibile, alla verifica di costituzionalità da parte della Consulta. Dovremo anche affrontare in Consiglio Regionale il problema dell’autonomia del Collegio di Garanzia poiché il voto di alcuni suoi componenti che hanno una militanza politica conclamata è stato determinante nella risicata pronuncia a maggioranza che ha deciso il ricorso"
Il primo ricorso è costato 8 mila euro. “Il parere del Collegio di Garanzia? Un giro di parole per dire che abbiamo prodotto una legge scadente e ambigua, ma siamo gli unici responsabili di ciò di fronte ai cittadini. 8mila euro di costi, tra gettoni di presenza e avvocati, e un pugno di mosche” è furioso il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) e affonda il colpo: “Un Collegio di nominati dalla politica non può garantire la terzietà nel giudizio: il parere espresso seppur attraverso belle parole ed espressioni tecniche argute, non dice niente di più di quel che già sapevamo.
Il Toscanellum è una legge vischiosa e poco chiara in ognuna delle sue articolazioni; le scelte fatte – se non palesemente illegittime – sono poco opportune, ma poiché non è espressamente detto che un voto vale più di un altro, non è contestabile. O meglio, è contestabile e modificabile solo dalla politica che l’ha prodotta”.La valutazione di incostituzionalità viaggia adesso verso la Corte Costituzionale, lasciandosi dietro i cocci del vaso di Pandora che la Toscana pare aver 'inavvertitamente' scoperchiato.