FIRENZE- Amaro Santoni, l’amaro toscano a base di rabarbaro, è stato protagonista ieri sera a Firenze dell'aperitivo all’Atrium Bar del Four Seasons (l'hotel cinque stelle in Borgo Pinti).
Amaro Santoni è espressione del proprio territorio. Le botaniche utilizzate sono le stesse delle botteghe degli speziali del Rinascimento fiorentino, come l’iris, simbolo della città. La parte superiore della bottiglia si ispira alla cupola di Santa Maria del Fiore, progettata da Brunelleschi.
L'uso del rabarbaro a scopo alimentare ha origini antichissime. Sembra che i Cinesi lo usassero già dal 2700 a.C. e che rientrasse fra gli alimenti tradizionali delle popolazioni mongole. E' la cultura anglosassone, in epoca recente, a seguito dell'espansione coloniale che ne ha introdotto l'uso anche in Europa. Nel settore liquoristico è impiegato come ingrediente base per la produzione di amari tonico-digestivi e come correttore per aperitivi a base d'erbe. L'uso è dovuto al suo aroma gradevole che contribuisce a migliorare il bouquet dei preparati.
Santoni è uno storico marchio italiano sinonimo di tradizione familiare, qualità artigianale e passione. Già a partire dalla metà degli anni ’60, si ricordano a Chianciano Terme, sede dell'azienda, i rapporti che legavano il fondatore Gabriello alle più importanti celebrità dello sport e dello spettacolo. L'Amaro Santoni è distribuito da Velier S.p.A., azienda tradizionale di importazione di vini e liquori fondata a Genova nel 1947.
Nel tardo pomeriggio di ieri lo storico hotel di lusso fiorentino, con il suo ristorante stellato Michelin, è stato teatro di una esclusiva degustazione condotta da Simone Caporale, global ambassador partner di Amaro Santoni e socio del Sips, il cocktail bar di Barcelona, eletto The world's best bar 2023. Sono quattro anni che il famoso barista raccoglie successi con questo progetto in Calle Muntaner, diventato rapidamente noto per cocktail e servizio eccezionali.
Mercoledì 26 giugno si replica dalle 11:30 alle 13:30 da Giacosa (in via della Spada 15 Rosso).