La Fondazione Cr Firenze sfratta i senza tetto dal proprio cortile

Una guardia giurata impedisce l’accesso a chiunque si avvicini al complesso architettonico progettato da Michelucci

Nicola
Nicola Novelli
19 febbraio 2024 23:24
La Fondazione Cr Firenze sfratta i senza tetto dal proprio cortile

La Fondazione CR Firenze, azionista di Banca Intesa, è un'istituzione filantropica che opera sul territorio fiorentino grazie agli utili del patrimonio. Nello stemma dell’ente bancario c’è il profilo di San Giovanni Battista, patrono della città e simbolo dello spirito benefico che la anima da mille anni.

Ebbene da qualche giorno, chi si affaccia all’accesso del cortile interno tra la sede della Fondazione e l’ospedale di Santa Maria Nuova, all’angolo con via Maurizio Bufalini, viene accolto da una guardia giurata che invita ad allontanarsi. L’obiettivo far desistere una buona volta dalle loro abitudini i senza tetto che notte e giorno si accampavano nei pressi dell’ingresso del pronto soccorso. Probabilmente con l'intenzione di restituire maggior decoro al porticato storico antistante il complesso monumentale.

Questa iniziativa unilaterale sortisce però un esito di pura facciata. I senza tetto hanno dovuto sì desistere dall’appoggiarsi lato Fondazione Cr Firenze, ma si sono spostati soltanto di qualche metro sotto il portico di ingresso del pronto soccorso. Era prevedibile: i poveretti non si erano accampati sotto la banca per fare dispetto al consiglio di amministrazione, ma perché incapaci di utilizzare l’accoglienza notturna offerta dal Comune di Firenze (per svariate ragioni personali, spesso dovute a disagio psichico) e perché si sentono più al sicuro nei pressi di un ospedale.

Vince dunque solo l’ipocrisia di spostare il “problema” con un effetto collaterale imprevisto. La guardia giurata ha l’ordine di allontanare chiunque si avvicini al cortile, per qualunque ragione lo faccia. Si tenga presente che il retro del complesso immobiliare di via Bufalini offre l’unico affaccio visuale sul progetto architettonico di Giovanni Michelucci della filiale numero 1 della vecchia Cassa di Risparmio di Firenze. Nel 1953 il celebre architetto pistoiese fu incaricato di progettare la nuova sede centrale della banca e proprio dal cortile si può ammirare la modernità del disegno delle vetrate posteriori al grande salone.

In particolare solo entrando nel cortile si può notare una vera curiosità architettonica: quello sportello bancario drive-in che Michelucci aveva concepito con una visione avveniristica per consentire ai correntisti della Cr Firenze di effettuare operazioni di cassa senza scendere dalla propria automobile.

Lo sportello bancario all’americana è visibile soltanto entrando nel cortile posteriore della Fondazione, ma adesso chi si avvicina viene stoppato perentoriamente da una guardia giurata, istruita per spiegare che si sta violando una proprietà privata. E chi si provasse a ribattere che intendeva soltanto osservare l’opera architettonica di Giovanni Michelucci, si sentirà minacciare di un intervento di polizia.

C’è qualcosa che non va nell’intenzione dalla Fondazione Cr Firenze e nel modo con cui la si esprime. L’architetto omonimo del santo patrono si rivolterebbe nella tomba nel sapere che lo spazio pubblico da lui concepito è stato trasformato solo in un parcheggio per i dirigenti della banca, inaccessibile anche agli amanti dell’arte. Ma tanti in città avranno qualcosa da ridire sopratutto sull’ipocrita sfratto degli homeless, che tradisce i principi con i quali i fiorentini fondarono una banca di originaria ispirazione religiosa e solidale.

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