80 anni di Liberazione. Impruneta ha commemorato l'80° anniversario del devastante bombardamento del 1944 sabato 27 e domenica 28 luglio. Questo evento tragico, che segnò profondamente la storia del paese, causò la morte di 77 persone e ferì molte altre, colpendo gravemente il centro abitato e danneggiando la Basilica di Santa Maria all'Impruneta, simbolo religioso e culturale della comunità.
Le celebrazioni sono iniziate sabato sera in Piazza Buondelmonti con lo spettacolo teatrale "Il seme della vita", presentato dalla Compagnia di Achille alle 21:30. Lo spettacolo, che ha visto la partecipazione dell'attore Sergio Forconi, ha offerto una riflessione sulla guerra e sulla speranza, e ha coinvolto una numerosa platea, sottolineando l'importanza della memoria e della pace.Domenica 28 luglio, le commemorazioni sono proseguite con un corteo che ha attraversato le vie del centro storico, toccando via Ferdinando Paolieri, via Cavalleggeri e via Mazzini. Durante il percorso, sono state deposte due corone in omaggio alle vittime nei luoghi simbolo del bombardamento. Monsignor Davide Massi ha officiato la cerimonia con una benedizione, e la cerimonia si è conclusa con la lettura di uno scritto di Don Bianchini da parte di Manola Viti, presidente dell'Associazione Ferdinando Paolieri.
Il Sindaco Riccardo Lazzerini ha dichiarato: "Come nipote di un partigiano, sento il dovere di raccontare con precisione quanto accaduto in quei giorni drammatici. Impruneta era già stata abbandonata dalle truppe tedesche quando gli alleati, seguendo una strategia militare precisa, bombardarono i luoghi di rifugio dei nostri concittadini. Questo ha portato alla morte di 77 persone. È fondamentale ricordare che la guerra fu innescata dalla furia nazi-fascista, e che la nostra comunità subì le conseguenze di un conflitto scatenato da ideologie distruttive. È importante che la mia generazione e le future conoscano la verità sui fatti, nonostante il silenzio e la vergogna che spesso hanno impedito di raccontare la realtà. Recuperare e mantenere viva la memoria di questi eventi è un dovere per evitare che simili tragedie si ripetano."
Conoscenza della storia passata e contemporanea, valorizzazione della memoria e partecipazione attiva dei giovani del territorio alle commemorazioni istituzionali. E’ l’intreccio tra questi tre elementi il progetto culturale sul quale il Comune ha voluto investire per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione di San Casciano dall’occupazione nazifascista. La forza evocativa della memoria, la divulgazione artistica dei tragici accadimenti del secondo conflitto mondiale, curata e interpretata dalle nuove generazioni, hanno creato un ponte di valori, un filo rosso animato da testimonianze, riflessioni, letture, un dialogo senza tempo che ha posto passato e presente l’uno davanti all’altro.
Nell’iniziativa che l’amministrazione comunale ha organizzato ieri nell’arena estiva entro le mura, a distanza di 80 anni da quella feroce estate del ‘44, nel giorno in cui San Casciano, pesantemente bombardata, si risvegliò dalle macerie e dalle rovine sfigurata, senza più un’anima, ma liberata dall’oppressione con l’aspetto di un paese sventrato, raso al suolo, ha avuto un ruolo centrale lo spettacolo curato dall’Associazione Verso Oklaoma. Dopo gli interventi del sindaco Roberto Ciappi e della presidente del Consiglio comunale Alessandra Gherardelli che hanno sottolineato l’importanza di attualizzare il valore della memoria per renderlo linguaggio e approccio conoscitivo vicino ai giovani, è andato in scena l’originale viaggio nella storia, nelle tappe e nei difficili momenti del passaggio del fronte che la compagnia, presieduta da Matteo Pecorini, che si occupa di rigenerazione culturale a partire dai luoghi, ha proposto in forma di spettacolo teatrale, arricchito da un’alternanza di letture sceniche che hanno visto protagonisti i giovani del territorio.
L’evento “La bella estate. Storie di Liberazione del Chianti Fiorentino”, nato da un’idea dell’attore e regista Matteo Pecorini, ha acceso i riflettori sul racconto di storie, fatti e protagonisti nella primavera estate del 1944 nel corso della quale si consumarono 200 stragi e furono uccise 4000 civili. “La celebrazione della nostra Liberazione ha assunto sfumature e contorni contemporanei, è stata una straordinaria carrellata di citazioni letterarie – ripercorre il sindaco Roberto Ciappi - che hanno spaziato dal manifesto futurista di Giovanni Papini ai grandi protagonisti del Novecento, come Carlo Emilio Gadda e Cesare Pavese, toccanti sono state le testimonianze recitate da Matteo Pecorini che ha dato voce sia alle riflessioni sulla necessità di attualizzare obiettivi e funzioni della cultura della memoria da parte di giovani studenti universitari e liceali, sia alle vicende del passato, alle storie di quotidianità divise tra amore e terrore, tra sentimenti soffocati e paura del domani, vissute da coloro che hanno subito in prima persona gli orrori della guerra e del passaggio del fronte.
Non c’è futuro senza memoria, la cultura ed ogni forma di espressione artistica affidata ai giovani servono a rafforzare il filo rosso che lega passato e presente”.
“Crediamo che questo sia il modo migliore per passare il testimone – precisa il presidente del Consiglio Alessandra Gherardelli – rendere i giovani protagonisti della conoscenza, di quelle pagine della Storia che percepiscono lontane dal loro sentire, anche attraverso una costante attività educativa e formativa nelle scuole”. Il progetto si è esteso a tutto il Chianti e ha coinvolto nello stesso allestimento di ieri l’evento “Arenui”, un testo di Alessio Buti che ha curato anche la regia, interpretato dalla compagnia Giovani Attori del Teatro Riflesso. Sul palco si sono alternati i giovanissimi attori e attrici Matteo Calandrini, Viola Gelli, Andrea Grassini, Lorenzo Scavone. A curare gli aspetti tecnici dell’evento Roxana Iftime dell’associazione Verso Oklaoma.
La presenza dei giovani è stata una costante nell’ambito del ricco calendario promosso e organizzato dal Comune in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. Il programma ha messo al centro anche il gruppo dei giovani di Montefiridolfi, curato da Gabriele Sani, protagonisti della lettura corale “La fede non basta”, incentrata per la prima volta sul racconto della strage di Fabbrica, località del Comune di San Casciano dove hanno perso la vita 4 civili per mano nazifascista, commemorata lo scorso 24 luglio nel luogo dell’eccidio.
Le celebrazioni della Liberazione di San Casciano si concluderanno mercoledì 31 luglio alle ore 21 nella piazza de La Romola con la deposizione della corona alla targa in ricordo dei soldati neozelandesi caduti per la Liberazione e l’inaugurazione della mostra fotografica sul passaggio del fronte a cura di La Romola Insieme. Sarà presente il sindaco Roberto Ciappi. Ingresso libero.
Un anniversario speciale per Bagno a Ripoli che il 4 Agosto del 1944 pose fine al regime nazifascista, aprendo la strada, pochi giorni dopo, anche alla Liberazione di Firenze. Per festeggiare, ottant’anni dopo, il calendario di iniziative messo in campo dal Comune insieme alla sezione ripolese di ANPI dedicata a Pietro Ferruzzi spazia da un omaggio a Giacomo Matteotti a quello dedicato ai partigiani grassinesi, e amici per la pelle, Armido Spagnoli e Enrico Tacconi.
Con un ricordo speciale rivolto a Giulio Consigli, nome di battaglia Topino, ultimo partigiano combattente della Brigata Sinigaglia, scomparso pochi giorni fa. Le celebrazioni si apriranno la sera della vigilia, il 3 agosto, nella frazione capoluogo. Per proseguire l’indomani a Grassina. Di seguito tutte le iniziative. La mattina di sabato 3 agosto, come da tradizione, si svolgerà la deposizione delle corone di alloro ai cippi della memoria. La delegazione istituzionale guidata dal presidente del Consiglio comunale Leonardo Bongi e da ANPI, partendo dal municipio alle 8.30, farà tappa alla Porta della Memoria ai giardini “Nano Campeggi” (qui presente per una benedizione anche don Andrea Faberi), ai giardini della Resistenza di Antella e al cippo intitolato a Doriano Galli a Grassina.
La sera, appuntamento al chiosco Il Barroccio ai giardini “Silvano Nano Campeggi” ai Ponti. Dalle 21.15, in scena l’iniziativa “Matteotti 100” con l’attore e drammaturgo Massimo Salvianti della Compagnia Arca Azzurra, nota per l’originale proposta di teatro popolare partecipato. Una lettura collettiva di brani dedicati al primo martire vittima del regime a 100 anni dal suo omicidio, avvenuto per mano fascista il 10 giugno del 1924. L'iniziativa coinvolgerà decine di cittadini di ogni età, compresi i giovani studenti delle scuole medie “Redi” e “Granacci” protagonisti in primavera del Viaggio della Memoria nei campi di sterminio.
L’iniziativa si aprirà con i saluti del sindaco Francesco Pignotti, che dedicherà un ricordo alla memoria del partigiano “Topino”. A seguire gli interventi di Sandra Baragli, assessora alla Cultura della Memoria; Luigi Remaschi, presidente della sezione ANPI “Pietro Ferruzzi” di Bagno a Ripoli; Lorenzo Tombelli, di ANED Firenze e Mauro Perini, ANEI Firenze.
Domenica 4 Agosto, giorno dell’anniversario della Liberazione, l’appuntamento è ai giardini della Casa del Popolo di Grassina. Dalle 21.15 il Bagno Balena ospiterà “Amicizie resistenti”, il racconto della vita e delle gesta dei partigiani ripolesi Enrico Tacconi e Armido Spagnoli. A nome di Enrico, classe 1926 scomparso nel 2010, prenderanno la parola la figlia Maura e il fratello Vasco. Armido Spagnoli, classe 1928, sarà eccezionalmente sul palco, intervistato da Neri Fadigati, collaboratore di Repubblica.
Poco più che adolescenti, sia Enrico che Armido, vicini di casa e grandi amici per tutta la vita, aderirono alla Resistenza entrando a far parte della Brigata Sinigaglia. Grazie alla voce diretta di Armido, e a quella di chi conobbe più da vicino Enrico, saranno ripercorse le vicende partigiane che portarono alla Liberazione di Bagno a Ripoli, giorni tragici e gloriosi al tempo stesso.
“Proprio in questi giorni assistiamo a fatti che ci riportano alle pagine più buie della storia. Persino la libertà di stampa viene messa in pericolo con atti di intimidazione e violenza contro i giornalisti da parte di formazioni che si rifanno esplicitamente al fascismo – dichiara il sindaco Francesco Pignotti -. Episodi da non sottovalutare, che fanno il paio con l’avanzata di partiti e movimenti di estrema destra in tutta Europa. Tutto questo ci chiama a una responsabilità in più per rivendicare i diritti conquistati grazie alla Resistenza e contenuti nella nostra Costituzione democratica, per non darli per scontato e rilanciarli soprattutto tra i più in giovani.
“Ottant’anni di Liberazione. Un anniversario importante che vogliamo festeggiare con l’attenzione che merita, facendo diventare momenti come questo l’emblema di una quella cultura della memoria che deve essere sempre presente nella nostra società. Il 3 e 4 Agosto lo faremo – dichiara l’assessora alla cultura della Memoria Sandra Baragli - insieme a tantissimi cittadini, ai circoli e alle associazioni per le quali tutto questo è una missione: Anpi, Aned e Anei. Partigiani, deportati, internati militari: tutti si ribellarono alla dittatura e alla sopraffazione di un governo che ci aveva portato in guerra ma ancora prima aveva cancellato ogni diritto. Il 3 e 4 Agosto metteremo un altro mattoncino a quel ‘mai più’ che sempre pronunciamo ma a cui dobbiamo dare forma”.
“Sono passati ottant’anni da quando una parte altruista e coraggiosa del nostro Paese si organizzò per un’azione di libertà, ribellandosi ad un regime razzista e violento. La maggior parte di quelle persone erano nate sotto la dittatura e non avevano mai conosciuto la libertà. Eppure, rischiarono la loro vita per renderla realtà, anteponendo il ‘noi’ all’io. Con il loro sacrificio riscattarono l’Italia dalle nefandezze del Ventennio e della guerra. Donarono un futuro di libertà ai loro figli e nipoti. Oggi, 80 anni dopo, dobbiamo continuare a dirgli grazie. Ma soprattutto, dobbiamo continuare a coltivare per loro gli ideali e i sogni che riversarono nella Costituzione”, dichiara il presidente di Anpi Bagno a Ripoli, Luigi Remaschi.