Via libera alla firma della pre-intesa per il rinnovo del contratto del comparto sanità, personale livelli, che prevede un aumento medio delle retribuzioni di 85 euro al mese.
Adesioni fino all’80% in Toscana per lo sciopero degli infermieri indetto per la giornata di oggi, venerdì 23 febbraio. “In tutto il territorio regionale l’adesione alla mobilitazione è di oltre il 70% - dichiara Giampaolo Giannoni, responsabile per la Toscana del sindacato autonomo Nursind – con sale operatorie aperte solo per le emergenze e interventi per lo più sospesi. Ma si raggiungono punte dell’80% di adesione, ad esempio ad Empoli, con sale operatorie e ambulatori chiusi, così come a Pisa, Lucca e Arezzo.
A Firenze e in particolare al presidio ospedaliero di Careggi l’adesione è pari al 70%”. Decine i pullman partiti questa mattina da tutte le province della Toscana per raggiungere Roma, dove è in corso la manifestazione generale, sotto la pioggia battente. “Dopo 9 anni di blocco contrattuale ci ritroviamo di fronte a una proposta addirittura peggiorativa rispetto alla precedente: un copia-incolla del contratto del secolo scorso, in cui vengono riproposte le stesse indennità, anche nei centesimi, per servizi che non esistono più, senza tener conto dei cambiamenti avvenuti in questi anni.
E con deroghe circa il diritto al riposo giornaliero e aumento dell’orario settimanale fino a 48 ore anche per 12 mesi”, dichiara Giannoni. “Siamo consapevoli dei disagi che si stanno verificando, ma la nostra protesta – chiarisce Giannoni - è a garanzia della sicurezza delle cure rivolte alla cittadinanza. Chi si farebbe assistere dopo 12 ore di lavoro continuativo, magari in sala operatoria?”.
Nel corso di un’animata assemblea del personale ostetrico del Dipartimento Materno Infantile con i componenti della RSU aziendale e le OO.SS. svoltasi il 21 febbraio, è emersa la criticità lavorativa data dalla cronica carenza di personale, e lo stress da lavoro correlato che ne deriva, visto l’aumentare di ore di servizio a copertura delle assenze. Di fatto le ostetriche si trovano ad operare su turni massacranti, spesso spostate durante l’orario di lavoro per tentare di tappare le falle mettendo così a rischio sia la qualità del servizio reso in un ambiente delicato come il Dipartimento Materno Infantile, sia le condizioni di lavoro: "Chiediamo che l’azienda programmi le attività e i servizi al cittadino secondo le forze e il personale a disposizione, e che presenti urgentemente un piano di assunzioni adoperandosi innanzitutto per le sostituzioni delle lavoratrici in gravidanza. Fino a quando non sarà presentato alla RSU, alle OO.SS.
un chiaro piano di riassetto delle attività, il personale ostetrico del Dipartimento Materno Infantile attuerà il blocco degli straordinari, prestando servizio secondo l’orario mensilmente programmato. Si ricorda ,inoltre, che le pronte disponibilità devono essere usate secondo i dettami del CCNL".