Nel 2019 il rifiuto dove lo metto? Gli ambientalisti fiorentini e toscani aspettano indicazioni da parte della Regione sul futuro dello smaltimento rifiuti. Si andrà verso la differenziata spinta, con una raccolta quasi porta a porta ed un conferimento a nuovi impianti di recupero della materia prima, oppure la scappatoia, anche davanti all'ignavia di un popolo cialtrone, sarà quella di riaprire una grossa buca da riempire di indifferenziata oppure bruciare tutto? "Il presidente Enrico Rossi si vestirà da Babbo Natale e accetterà la letterina con la richiesta di dono del sindaco metropolitano Dario Nardella? Oppure vorrà finalmente mettere mano alla programmazione territoriale e chiudere definitivamente la questione dell’inceneritore, eliminandolo dal Piano Rifiuti, rilanciare con forza la Raccolta Differenziata in cui ancor oggi la Toscana risulta al di sotto della media nazionale e trovare soluzioni serie per risolvere il grandissimo problema dell’inquinamento dell’aria nell’area metropolitana fiorentina?" la domanda che le Mamme No Inceneritore pongono oggi.
Perché? "Abbiamo appreso che il 21 novembre Qthermo ha richiesto alla Regione Toscana di rinnovare l'Autorizzazione Unica a costruire l’inceneritore di Firenze (annullata dalle sentenza dal TAR e dal Consiglio di Stato), tralasciando la questione dei Boschi della Piana. Qthermo ha chiesto alla Regione Toscana di rinnovare l'Autorizzazione Unica "solo nella parte in cui non ha previsto alcuna prescrizione in ordine alla realizzazione delle opere di mitigazione".
Nella stessa richiesta Qthermo afferma anche che non intende prestare acquiescenza alla decisione del Consiglio di Stato n. 3109/2018". Le Mamme sostengono "Qthermo chiede alla Regione di non tenere di conto della sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato l'Autorizzazione Unica, e spinge per il rinnovo della stessa escludendo proprio la parte "incriminata" che, a detta loro, sarebbe in qualche modo compresa nel Master Plan dell'Aeroporto di Firenze". Per quanto riguarda la Piana, "il Comune di Firenze, tramite la sua società controllata Qthermo, continua a sostenere che tale intervento disinquinante è previsto nel Master Plan del nuovo aeroporto, fregandosene altamente della sentenza del Consiglio di Stato n 3109/2018 in cui in ben 10 pagine si parlava dei Boschi per il miglioramento della qualità dell’aria e si sosteneva anche che: La realizzazione del termovalorizzatore e l’ampliamento dell’aeroporto costituiscono progetti differenti e afferiscono a procedimenti amministrativi autonomi e distinti, sicché le misure di mitigazione previste nell’ambito del procedimento per la realizzazione del termovalorizzatore non potevano sovrapporsi con quelle concernenti il progettato ampliamento dell’aeroporto, non potendo negarsi logicamente, ancor prima che giuridicamente, che in tale modo l’efficacia di tali misure sarebbe stata notevolmente depotenziata e incapace di raggiungere quegli stessi obiettivi per i quali erano state previste” concludono.
I gruppi consiliari 'Firenze riparte a sinistra', 'Sì-Toscana a Sinistra', 'Sinistra Italiana Sesto' e 'Per Sesto' danno l’allarme e invitano a non abbassare la guardia finché il Piano regionale rifiuti non avrà ufficialmente stralciato l’inceneritore di Case Passerini: “I fautori dell'inceneritore di Case Passerini hanno deciso di fare un 'regalo' alla cittadinanza, che da anni si batte contro la sua realizzazione. Q-Thermo, pochi giorni prima della pausa natalizia, ha protocollato un’istanza per l'esame di una nuova autorizzazione a costruire l'inceneritore.
L’intento è aggirare la sentenza del Consiglio di Stato e accelerare i tempi chiedendo intanto le autorizzazioni per gli espropri e il via libera per realizzare le opere che non prevedono le mitigazioni”, affermano i Capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi e di Sì - Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, insieme a quelli del Consiglio Comunale di Sesto Fiorentino Jacopo Madau di Sinistra Italiana e Andrea Guarducci di 'Per Sesto', e delle Consigliere comunali Donella Verdi e Adriana Alberici e del Consigliere regionale, Paolo Sarti: “Cosa intendono fare è chiaro: forzare per l'ennesima volta le procedure, chiedendo un’autorizzazione parziale in attesa di modificare altri atti o di ottenere una sentenza più favorevole, per poi avere il via libera anche sulla restante parte del progetto, quella che necessita delle compensazioni e delle mitigazioni ambientali.
Vorrebbero trasformare una sonora bocciatura dell’impianto e della politica sui rifiuti degli ultimi 15 anni in un lasciapassare per costruire l’inceneritore. Credevamo che Case Passerini fosse un capitolo ormai archiviato e che il nuovo orientamento della Regione e del suo Presidente fosse un altro, ma la richiesta della società Q-Thermo alla Regione segnala che non dobbiamo abbassare la guardia finché il Piano regionale rifiuti non avrà ufficialmente stralciato l’inceneritore di Case Passerini, come abbiamo chiesto più volte.
Insomma, la nostra battaglia deve continuare nelle sedi istituzionali, nelle piazze e purtroppo anche nei Tribunali”. “Oltre al rinnovo dell'autorizzazione, nell’istanza si chiede anche di dichiarare la pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dei lavori e delle opere, e l'apposizione del vincolo per l'esproprio. Q-Termo tenta dunque di iniziare subito i lavori e di mettersi così al riparo da successivi stop, che a quel punto dovrebbero intervenire su un'opera già avviata. Sono talmente preoccupati dall'annullamento delle autorizzazioni che tentano il tutto per tutto.
Si legge poi nella lettera di Q-Thermo che l'opera potrà beneficiare dei famosi finanziamenti pubblici adesso abrogati, e potrà essere inserita tra le infrastrutture autorizzate e non in esercizio di cui il Governo Renzi, nel 2014, aveva dichiarato la strategicità, in quanto rispondenti all'interesse nazionale”. “L’intento dei privati e della società Q-Thermo è assai evidente, un po' meno limpido è quello di Alia, azionista di maggioranza della società che dovrebbe costruire l'inceneritore.
Assai ambigua la posizione della Regione, dove tutto tace e dove il Presidente Rossi non ha proferito verbo, dopo il ricevimento dell’istanza di Q-Thermo. Noi, invece, le idee le abbiamo chiare: vogliamo che l'inceneritore di Case Passerini sia cancellato dagli strumenti di pianificazione e che sia approvato quanto prima un nuovo piano regionale che punti su economia circolare e rifiuti zero, stanziando fondi adeguati per la raccolta differenziata e il porta a porta, sostenendo tecnologie innovative e non inquinanti e incentivando una vera filiera del riuso e del riciclaggio”.