Ampliare l’accesso, migliorare l’efficacia della formazione universitaria – anche per chi è in situazioni di difficoltà -, ridurre la dispersione studentesca, offrire adeguata accoglienza a chi viene da altre sedi e dall’estero. “L’Ateneo ha ben presente questo tema, che impone una sinergia strettissima con gli interlocutori sul territorio, nella prospettiva di trasformare le presenze provvisorie, legate agli anni di studio, in scelte permanenti, al fine di creare le opportunità per trattenere quelli che saranno i nuovi professionisti e, forse, i nuovi cittadini di Firenze”.
La rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha aperto la sua relazione per l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-23, che si è svolta oggi in Palazzo Vecchio, richiamando l’attenzione sul tema del diritto allo studio e, in particolare, sull’impegno dell’Ateneo perché anche chi si trova in condizioni di fragilità possa vivere pienamente l’esperienza universitaria.
Un’offerta formativa molto ricca (oltre 140 corsi di studio), una crescita dei nuovi iscritti (+3% degli immatricolati rispetto al 21/22) che, sia pure lieve, è un segnale incoraggiante in un periodo di crisi demografica, una valutazione positiva della ricerca, confermata dall’ANVUR attraverso l’assegnazione a sette dipartimenti Unifi del fondo ministeriale destinato alle strutture di ricerca di eccellenza in Italia nel quinquennio 2023-2027, l’impegno in tutte le linee di finanziamento del PNRR. Sono dati che contrassegnano l’oggi dell’Università di Firenze e il suo sviluppo, in un’ottica che è sempre più europea e internazionale.
Riguardo ai temi finanziari Petrucci ha sottolineato: “La solidità di bilancio del nostro Ateneo, seppure confortante, deve confrontarsi con le criticità dei forti incrementi dei costi dell’energia, delle materie prime e della spinta inflattiva. Gli interventi previsti nella legge di Bilancio 2022 sono quasi interamente assorbiti dai piani straordinari e non aggiungono risorse utilizzabili per far fronte a questi incrementi”.
Nel corso della cerimonia è stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto in Turchia e Siria. La mattinata si è aperta con il saluto del sindaco Dario Nardella e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Ha portato il saluto alla cerimonia il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. La Presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra ha tenuto un intervento sul tema: “La Corte costituzionale e le Corti europee: un esercizio di costante confronto”.
“Un sistema universitario che ci rende orgogliosi e che è elemento distintivo del nostro Dna. Un sistema universitario diffuso che è in crescita. Basta vedere l’andamento degli iscritti all’Università di Firenze. Ma tutta la Toscana si caratterizza per avere eccellenze universitarie apprezzate a livello nazionale e internazionale. Penso alla vocazione, oltre che di Firenze, di Pisa, di Siena". A dirlo il presidente Eugenio Giani stamani nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dove si è svolta l’inaugurazione dell’anno accademico.
“Ma servono risorse per rilanciare nel complesso il sistema universitario perché l’Università e il mondo della ricerca rappresentano il futuro e noi è là che dobbiamo guardare. Il rapporto fra la ricerca e il mondo del lavoro deve essere costruito in maniera forte per creare nuovi scenari e orizzonti. Abbiamo numerosi fondi europei, Pnrr, che si fondano sull'innovazione e sull’eccellenza dal punto di vista, ad esempio, della ricerca ambientale”.
E a proposito del Pnrr di cui ha parlato anche nel suo intervento in video la ministra dell’università Anna Maria Bernini, il presidente Giani ha sottolineato come la “Toscana sia all’avanguardia per progetti approvati. A me interessa che si abbia consapevolezza che la Toscana in questo momento ha approvato quasi 5mila progetti. Valorizzare e sostenere il sistema universitario significa puntare sulla crescita e formazione dei nostri giovani, dare loro un futuro di conoscenza, di preparazione.
Giani ha poi fatto riferimento al novembre del 1924, al decreto costitutivo dell'università di Firenze . E il prossimo anno – ha proseguito Giani - dovremo fare grandi cose per ricordare il primo centenario della strutturazione moderna dell'Università di Firenze che oggi rappresenta insieme a Pisa e a Siena, insieme a quegli istituti di alta formazione specializzazione che qui sono degnamente rappresentati qualcosa che vediamo anche dell'attualità con il Piano nazionale di riprese e resilienza“.
"Siamo molto soddisfatti dalle parole del Ministro dell'Università e della Ricerca (MUR) Annamaria Bernini, donna concreta e vicina da sempre alle istanze della popolazione studentesca. Fin dai suoi primi passi da Ministro con la recente manovra economica approvata a dicembre scorso ha già portato + 500 milioni per borse di studio per il biennio 2024-2025 dando continuità all’incremento fino a 700 euro delle borse di studio PNRR ed all’aumento della platea dei beneficiari; ha stabilizzato il Fondo di sostegno alle locazioni per studenti fuori sede, diventando così stabile per i fuori sede iscritti nelle università statali.
Il Fondo viene infatti rifinanziato per 4 milioni per il 2023 e 6 milioni a decorrere dal 2024. Infine sono stati stabiliti + 5 milioni per le borse studio specializzandi in medicina generale. Scelte concrete come ha ribadito il Ministro Bernini: "Il ministero dell'Università, della Ricerca scientifica e tecnologica c'è. Noi ci siamo, abbiamo cercato di dimostrarlo in questi primi mesi” dichiarano i responsabili della Lista studentesca “Centrodestra Universitario” Tommaso Gallicchio e Vanessa Morabito.
"Chi invece non c'è ed è assente è la Azienda DSU e con essa la Regione Toscana. Non accettiamo la solita propaganda del Governatore Eugenio Giani che ha affermato oggi “Per rilanciare il sistema universitario servono "risorse, il mondo dell'Università e della ricerca è il domani “. Non si può soltanto chiedere finanziamenti e fare annunci spot. Cosa sta facendo questa Regione per il diritto allo studio ed all'alloggio degli studenti? A Firenze lo diciamo da tempo si costruiscono Student Hotel di lusso, ma non si pensa ai problemi di chi cerca casa venendo da fuori Toscana o di chi è costretto a pagare una stanza oltre 400 euro! Cosa aspettano Regione ed Unifi a provvedere a degli accordi volti a calmierare il costo dei contratti di affitto? Con l'impennata delle bollette e dell'inflazione uno studente oggi è “sul lastrico” in molti casi.
Per non parlare poi del costo mensa che suddiviso per Isee non ha trovato alcun successo rispetto alla tariffazione unica del passato che era la soluzione migliore. Bisogna fare presto adesso, e dare un sostegno concreto alla popolazione studentesca”.
"A breve ci saranno le elezioni studentesche universitarie a Firenze e siamo certi che Noi come “Centrodestra Universitario” con tutte le altre liste di area sapremo ben rappresentare quell'onda di cambiamento che ha già riguardato il nostro Paese con le recenti elezioni politiche di settembre 2022. È giunto il momento di far sentire la voce di chi non si sente rappresentato dal "coro" delle sinistre".
“Abbiamo una sempre maggiore difficoltà nel far ascoltare la nostra voce di comunità studentesca. I temi ed i problemi sollevati passano per inascoltati. E se ascoltati, finiscono per essere incompresi. Siamo studentesse e studenti e, in quanto tali, vogliamo il nostro diritto allo studio, il nostro diritto all’alloggio, il nostro diritto alla salute fisica e mentale, il nostro diritto alla socialità”: così Jacopo Terralavoro (Udu), rappresentante delle studentesse e degli studenti nel Senato Accademico, stamani alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico a Firenze in Palazzo Vecchio.
Terralavoro, nel suo intervento ufficiale davanti alla platea, ha sollevato in primis la questione del caro affitti per gli studenti universitari: “La crisi abitativa affligge le città universitarie. Guardando al territorio fiorentino, l’aumento di oltre il 10% del canone di affitto ha compromesso la possibilità di molte studentesse e molti studenti di studiare nel nostro Ateneo. Pur riconoscendo l’entità della crisi, le istituzioni fiorentine hanno in risposta autorizzato la costruzione di ulteriori studentati di lusso, che sommandosi a quelli già presenti, danno un chiaro segnale di quale sia il progetto di sviluppo cittadino e quanto non sia importante, per queste istituzioni, difendere il diritto allo studio.
A livello nazionale invece, i fondi del Pnrr per le residenze universitarie non vengono sfruttati in modo efficace e congruo a difendere gli interessi della comunità studentesca; dei 960 milioni previsti, solo 150 sono stati assegnati e buona parte saranno destinati a finanziare la costruzione di studentati analoghi a quelli presenti su questo territorio”.
Altro tema definito “allarmante” sono le tasse universitarie: “È necessario rendere finalmente l’istruzione universitaria completamente gratuita e sostenuta esclusivamente dalla tassazione generalizzata. Inoltre, le università sono state lasciate sole dal governo a fronteggiare l’inflazione e l’aumento delle spese energetiche, dovendo quindi redigere bilanci previsionali le cui prospettive sono delle peggiori: aumento della tassazione, taglio di servizi e fondi alla didattica.
Le conseguenze di una situazione economicamente instabile ricadono sulle nostre spalle”. “A ciò si somma - ha aggiunto Terralavoro - la decisione di non aumentare il fondo per le borse di studio per l’anno accademico in corso nonostante la richiesta esplicita delle regioni, che segnalano di non avere le coperture economiche adeguate per tutte le borse, condizione che mette a rischio il diritto allo studio di 20mila studentesse e studenti che quest’anno potrebbero scegliere di non proseguire il proprio percorso universitario”.
Su questa strada, secondo il senatore accademico, “lo squilibrio delle pari opportunità in tema di istruzione universitaria si va allargando e rischia di non essere più ricucibile. Dalla scuola superiore all’università, dell’istruzione come mezzo di crescita personale resta ben poco. Fondamentale è il profitto, il mero formare individui che producano ricchezza all’interno del nostro sistema economico. Veniamo formate e formati per svolgere determinate professioni in condizioni prive di qualsiasi tipo di tutela, sia dal punto di vista salariale che della sicurezza. Ci viene imposto di entrare in un mondo in cui, per noi, non c’è spazio. È inutile perpetuare la logica del ‘chi cerca lavoro, lo trova’: non siamo più disposte e disposti ad accettare condizioni lavorative demotivanti e non dignitose”.
Infine, Terralavoro ha concluso il suo intervento parlando delle pressioni sociali sugli studenti e della piaga dei suicidi tra i giovani: “Gravano su di noi numerose pressioni sociali, prima su tutte è quella veicolata dalla parola aggiunta al Ministero dell’Istruzione: ‘Merito’. Siamo oppresse e oppressi da una retorica che ha la tendenza ad aumentare, se non incentivare, le disuguaglianze e a condizionare la nostra vita psicologica. Istituzioni, mass media e famiglie non fanno altro che ribadire l’importanza di raggiungere gli obiettivi scolastici prestabiliti nel minor tempo possibile, dell’importanza della nostra salute non c’è traccia.
Siamo messe e messi a dura prova da questo sistema che chiede tutto anche a chi non ha niente. Tante e tanti sono sempre più scoraggiate e scoraggiati a iniziare il percorso universitario e chi inizia è costantemente colpita e colpito da una retorica perversa e sensazionalistica. Andrea, Giada, Riccardo. Questi sono alcuni dei nomi di chi, a causa delle costanti pressioni, ha deciso di compiere il gesto estremo del suicidio. Il mio, e il nostro pensiero oggi va a loro, che rappresentano la necessità di cambiare una volta per tutte il paradigma universitario.
Rappresentano la necessità di ridare all’università una dimensione umana”.
"Le studentesse e gli studenti non sono merce, non sono numeri, non sono oggetti da esibire. L'università non è un prodotto e neppure un'azienda. I luoghi di studio e di ricerca devono essere spazi vivi, attraversati dai conflitti, capaci di dialogare con la società e la città. L'inaugurazione dell'Anno Accademico in Palazzo Vecchio è stata l'occasione per ricordarlo, con un presidio convocato davanti a Palazzo Vecchio per contestare l'aumento della contribuzione studentesca -dichiarano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Il sistema politico e istituzionale spesso usa il mondo accademico, per esprimere belle parole.
Così come ha fatto all'inizio della vertenza GKN, che infatti era con il Collettivo al fianco della mobilitazione di stamani. Perché di fronte alle crisi in corso non si può chiedere a "chi sta in basso" di pagare, mentre chi sta in alto non vede messa in discussione la sempre maggiore disuguaglianza che segna le nostre società e i nostri territori.
Grazie quindi alle studentesse e agli studenti in lotta, che hanno fatto risuonare la loro voce durante la cerimonia".