"Il mondo al contrario" è il titolo del libro scritto dal generale di divisione dell'esercito Roberto Vannacci, 54enne comandante dell'Istituto geografico militare, l'ente cartografico dello stato. Nel saggio auto-pubblicato lo scorso 10 agosto dall'ex ufficiale della Folgore si trovano parole sulle persone omosessuali: «viviamo in una dittatura delle minoranze (gay, clandestini, animalisti, eccetera) e a tutti gli altri normali tocca subirne angherie ed influenze».
L’Esercito e il ministro Crosetto prendono le distanze dai contenuti espressi nel libro auto-prodotto dal Generale di Divisione.
“Le parole del generale Vannacci sono vergognose, inaccettabili ed è incredibile che a proferirle sia una persona che rappresenta l’Esercito Italiano, comandante di una gloriosa istituzione nazionale, l’Istituto Geografico Militare di Firenze, realtà molto importante e legata alla città. Bene l’avvio immediato del procedimento disciplinare da parte del ministero della Difesa, ma queste parole per la loro inaudita gravità pesano come macigni, non potranno essere cancellate e ridimensionate e non sono compatibili con i valori che esprime l’Esercito Italiano” dichiara Federico Gianassi, deputato fiorentino del Pd.
"Non è certo usuale che un rappresentante delle forze armate e così alto in grado, si avventuri nella saggistica politica, un dipendente delle più alte istituzioni per giunta armate, che esprime quanto più miserevole e penoso ci sia nel 'ragionamento' in una discutibile scrittura -dichiara il capogruppo M5S Roberto De Blasi- Non si può non considerare il messaggio di odio e disprezzo adoperato da chi, invece che difendere i più alti valori della nostra cultura, dovrebbe aver giurato fedeltà sulla nostra Costituzione.
L’augurio che faccio al Generale dell’esercito Vannacci è di vivere il resto della sua esistenza in modo sereno perché tutta la cittadinanza ha il consapevole e sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione, il proprio modo di essere e le proprie appartenenze, anche se immagino sia piuttosto difficile vivere serenamente per chi trova libero sfogo alle proprie insicurezze in modo così biasimevole.
Auspico che nei confronti del generale Vannacci vengano davvero presi i provvedimenti necessari, perché l'uomo non sembra avere alcuna cognizione di appartenenza ai diritti civili ma soprattutto nessuna cultura democratica, che lo rendono inadatto non solo a ricoprire il compito di capo dell'Istituto Geografico Militare di Firenze ma lo stesso ruolo di Generale dell'Esercito Italiano.
Il nostro paese non ha bisogno di tali soggetti lesivi al nostro ordinamento-conclude De Blasi- piuttosto del grande lavoro riconosciuto a tutte le Forze Armate che nella loro storia si sono distinte per l’alto valore in difesa dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione".
“Non c’è altro modo di definire le parole del generale Vannacci, si tratta di una vergogna, a maggior ragione perché pronunciate da una persona che rappresenta l’Esercito italiano con un ruolo di primo piano in un’istituzione preziosa per la nostra città e per il Paese come l’Istituto geografico militare. Istituzioni che non meritano di essere svilite da toni e parole cosi aberranti. Un ente, il Geografico Militare, che ha ricevuto anche l’onorificenza del Fiorino d’Oro per i valori che esprime, valori che da questo episodio sono stati disconosciuti.
Sono assurde le affermazioni del generale Vannacci, sono cariche di intolleranza, omofobia e razzismo: Paola Egonu forse non ha ottenuto i suoi risultati sportivi per sacrificio, gavetta e merito? Davvero ciò che scrive e pensa Vannacci risulta inconcepibile. Firenze è città di diritti, rispetto, solidarietà e respingerà con forza il messaggio inaccettabile che emerge da queste affermazioni di una gravità inaudita. Le sue parole sono contrarie al dna di Firenze e ai principi della nostra costituzione" Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio.
Dallo scorso 21 giugno, il Generale di Divisione Roberto Vannacci e' il nuovo comandante dell'ente cartografico di Stato. Già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan, è subentrato al Generale di Corpo d'Armata Pietro Tornabene. Ha frequentato il 168° Corso dell’Accademia Militare e della Scuola di Applicazione, la Scuola di Guerra, il Corso Superiore di Stato Maggiore in Romania, il 6° corso Superiore di Stato Maggiore Interforze e la maggior parte dei corsi specifici nazionali e NATO per Forze Speciali.
Oltre ad aver condotto approfonditi studi di ingegneria meccanica, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino, la laurea magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’università di Trieste e la laurea magistrale in Scienze Militari presso l’università di Bucarest. Ha conseguito, inoltre, il Master di II livello in Scienze Strategiche presso l’università di Torino e il Master di II livello in Studi Internazionali Stretegico-Militari in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università LUISS di Roma. Parla correntemente l’inglese, il francese, il rumeno, il portoghese, lo spagnolo e ha una conoscenza discreta del russo.