«Imperturbabile anche di fronte alla morte». Persino il plotone nazista riconobbe il suo valore, descrivendolo come un eroe. Ma non fu abbastanza. La scarica delle Ss raggiunse al petto il carabiniere Salvo D’Acquisto, nato 23 anni prima a Napoli. Il giovane vice brigadiere (aveva preso i gradi frequentando la scuola sottufficiali a Firenze) di stanza a Torre di Palidoro, a pochi chilometri da Roma, si sacrificò il 23 settembre 1943 per salvare dalla rappresaglia 22 ostaggi rastrellati tra gli abitanti del paese, ingiustamente accusati di attentato contro l’esercito tedesco.
Settantadue anni dopo, Firenze omaggia questo eroe, medaglia d’oro al valor militare, dedicandogli, nel Prato dello Strozzino (in via di Bellosguardo), un monumento realizzato dal maestro Arben Pazaj Belarghes. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, l’assessore all’ambiente Alessia Bettini, la presidente del Consiglio comunale Caterina Biti, il cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori e il generale Emanuele Saltalamacchia comandante della Legione Carabinieri Toscana.
Sacrificio e dovere, solidarietà e spirito di corpo, coraggio al servizio dello Stato. A neanche 23 anni, il 22 settembre 1943, un giovane napoletano scrisse una pagina che ancora oggi parla a tutti gli italiani. Lo ha ricordato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale intervenuto all'inaugurazione del monumento "ha un valore importante perché ricorda a tutti il sacrificio del Vice Brigadiere che offrì la propria vita per salvare ventidue innocenti da una rappresaglia delle SS tedesche”. “Ed è particolarmente significativo – ha aggiunto - che il monumento si trovi a Firenze, dove D’Acquisto si formò e seguì nel 1942 un corso per sottufficiali”. “Un vero servitore dello Stato, un vero esempio per tutti noi".
«Un’occasione veramente commovente quella di stamani - ha sottolineato il sindaco Nardella – ma non dobbiamo limitarci al momento della cerimonia. Quello di Salvo D’Acquisto è un gesto eroico, che portiamo dentro di noi, rispetto al quale dobbiamo corrispondere nella nostra quotidianità». «Non possiamo esimerci da assumere ogni giorno responsabilità verso il prossimo – ha aggiunto il sindaco – nelle grandi vicende come l’accoglienza dei migranti, ma anche nella vita di tutti i giorni: ad esempio nella missione educativa che come genitori e insegnanti abbiamo verso i giovani o nel compito di conservare e promuovere la nostra grande Firenze.
Non basta ricordare i grandi eroi come Salvo D’Acquisto: ciascuno deve coltivare quei valori e avere il coraggio di non scappare di fronte alle sfide e alle responsabilità e saper dire dei sì o dei no quando questi vanno detti». Il monumento è stato donato dal Comitato Salvo D’Acquisto di Firenze. A seguito di un concorso nel 2008, che ha visto tredici artisti impegnati nell’ideazione di un’opera per Bellosguardo sul tema del sacrificio di Salvo D’Acquisto, il maestro Belarghes si è aggiudicato il primo premio con una scultura bronzea.