Le case automobilistiche hanno fissato obiettivi di sostenibilità per ridurre le emissioni di gas serra, ma sono sulla buona strada per raggiungere questi obiettivi? Alcuni esperti ritengono che l'industria automobilistica potrebbe avere difficoltà a raggiungere riduzioni delle emissioni compatibili con l'accordo sul clima di Parigi del 2015, che mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius. In particolare per un mercato del nuovo che si è ridotto e una richiesta di motori usati in crescita, come spiega https://ovoko.it in uno degli approfondimenti degli esperti del settore automotive.
Una recente analisi della società di consulenza Kearney, commissionata da Polestar e Rivian, ha rilevato che è necessario fare di più. Il superamento del 75% del limite di 1,5 gradi entro il 2050 è un rischio alto. Entrambi i produttori di veicoli elettrici hanno segnalato che l'elettrificazione da sola non sarà sufficiente ed esortano altri produttori a fissare una data di fine produzione per i veicoli a combustibili fossili.
Il passaggio all'elettromobilità presenta molte sfide: l'estrazione di materie prime continua a causare inquinamento, così come l'energia necessaria per produrre batterie. La decarbonizzazione deve essere prioritaria. Polestar e Rivian chiedono ai loro competitor di ridurre le emissioni anche lungo le loro catene di approvvigionamento. Ciò potrebbe includere il passaggio a materiali a basse emissioni di carbonio e investimenti su energie rinnovabili.
Le cause legali e la credibilità dei marchi
Le case automobilistiche hanno riconosciuto la necessità di agire. Obiettivo: reindirizzare le risorse per rendere le operazioni neutrali dal punto di vista climatico e aumentare gli sforzi sulla sostenibilità. L’immagine di alcune aziende, però, rimane offuscata da azioni legali, in particolare relative ai motori diesel.
In diversi paesi come il Regno Unito, le cause legali sul Dieselgate sono ancora in corso. In Corea del Sud l’antitrust ha imposto una multa a tre case automobilistiche tedesche "di aver colluso per frenare la tecnologia di abbassamento delle emissioni" sui loro veicoli diesel.
Le organizzazioni ambientaliste hanno portato avanti cause per il clima contro Volkswagen (VW), BMW e Mercedes-Benz. In un caso recente, Environmental Action Germany (DUH) ha citato in giudizio BMW. Il suo intento è quello di costringere l'azienda a eliminare la vendita di nuove auto con motore a combustione interna (ICE) entro il 2030.
Il caso BMW
Altre case automobilistiche hanno promesso di creare una gamma completamente elettrica entro la fine del decennio. Volvo ne è un ottimo esempio, mentre BMW è più titubante. La casa automobilistica ha promesso che almeno la metà delle consegne globali del gruppo consisterà in veicoli elettrici a batteria (BEV) entro il 2030. Allo stesso tempo, l'azienda chiede "apertura tecnologica" mentre continua a sostenere sia i combustibili sintetici che le celle a combustibile a idrogeno.
Greenpeace ha anche fallito nell’impedire a Volkswagen di vendere nuove auto ICE entro il 2030. La casa automobilistica ha fatto sapere di avere la volontà di ridurre le emissioni di CO2 in tutti i settori di attività il più rapidamente possibile dal punto di vista imprenditoriale. Tuttavia, dice di non poter affrontare questa sfida da sola. La trasformazione può, infatti, avere successo solo se vengono create le condizioni quadro necessarie. E questo lo si può fare solo attraverso la regolamentazione governativa, lo sviluppo tecnologico e il comportamento degli utenti.
Obiettivi di sostenibilità nella spinta EV
Tutte le case automobilistiche hanno ribadito quanto sia importante la sostenibilità per le loro strategie aziendali. Quasi tutte le company, infatti, si stanno preparando al futuro elettrico e spendono miliardi per l'elettrificazione. Ne è un esempio la Suzuki che per il 2030 ha annunciato il lancio di almeno 5 auto elettriche. Tuttavia persistono gli avvertimenti sul fatto che i produttori di veicoli potrebbero non raggiungere gli obiettivi climatici.
Per fare alcuni esempi, Mercedes-Benz diventerà completamente elettrica entro il 2030 "dove le condizioni del mercato lo consentono". Un importante punto è l’utilizzo di batterie "più pulite", tanto da aver creato una fabbrica di riciclo delle batterie. Il suo obiettivo è aumentare il tasso di riciclo a oltre il 96%.
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Il Gruppo Volkswagen sta pianificando di riciclare fino al 97% delle materie prime presenti nelle batterie. Per farlo ha deciso di fare partnership con altri produttori di auto, in modo tale da arrivare prima al risultato.
Tante aziende sono desiderose di collaborare con aziende clean-tech in grado di fornire materiali di provenienza sostenibile, come il litio. Vulcan Energy promette di ottenere il metallo in modo sostenibile e locale, nel cuore dell'Europa. L'azienda ha siglato importanti accordi di fornitura con i produttori di veicoli europei.
Un altro punto focale è la neutralità climatica. Molte fabbriche si affidano all'energia verde proveniente da fonti energetiche rinnovabili. Il nuovo stabilimento BMW in Ungheria sembra destinato a diventare il primo stabilimento automobilistico al mondo a rinunciare completamente all'uso di combustibili fossili nei suoi processi di produzione.
Il riciclo si sposta verso l'interno
Le case automobilistiche stanno aumentando la quantità di materiali riciclati impiegati. Lo fanno sull’acciaio e l’alluminio, ma anche con bottiglie in PET riciclate, filati di nylon e reti da pesca. Volkswagen, ad esempio, non utilizza più il cromo per le finiture su porte, cruscotti e clip del volante nella ID. Buzz. L'azienda sta introducendo più materiali riciclati in tutta la sua famiglia di ID elettrici, compresi i detriti marini riciclati.
Alcuni materiali sostenibili come le fibre di bambù o la buccia del caffè sono di crescente interesse per le case automobilistiche. Altri stanno sperimentando alternative alla pelle a base di cactus e funghi. Questo è significativo, poiché gli esperti stimano che entro il 2040 circa il 60% delle emissioni dell'industria automobilistica proverrà da materiali utilizzati nella produzione. In particolare, i materiali a base biologica possono aiutare a ridurre al minimo il peso delle emissioni e aumentare il risparmio energetico.