FIRENZE- Non solo volontariato e no profit. La scure fiscale del governo si è abbattuta anche sulle aziende ospedaliere e sanitarie. "Per la Toscana vale almeno cinque milioni di euro in un anno - spiega l'assessore alla salute Stefania Saccardi – e di fatto è un taglio occulto alla sanità pubblica: soldi che dal fondo sanitario finiranno al ministero delle finanze, soldi in meno per cure ed assistenza". E' tutto scritto nella manovra di fine anno sottoposta dal governo al Parlamento. L'imposta è l'Ires pagata sugli immobili e la storia è presto spiegata. Quaranta anni fa, quando le aziende sanitarie sono nate, l'Ires non la pagavano: gli edifici erano dei Comuni, esclusi dalla tassa.
Poi la proprietà è stata trasferita alle aziende, gli immobili sono diventati patrimonio imponibile ma le aziende ospedaliere - e successivamente, in virtù di una sentenza della Cassazione, anche le aziende sanitarie – hanno goduto quantomeno di una riduzione del cinquanta per cento. Adesso quello sconto, sulla base di quanto previsto dalla manovra del governo, scompare e le tasse dunque raddoppiano. Qualche esempio? In tutta Italia l'aggravio per le aziende del sistema sanitario nazionale si stima che si aggirerà sui 60-70 milioni di euro.
In Toscana si calcolano un milione e mezzo per le aziende ospedaliere di Careggi, l'ospedale pediatrico Meyer, Cisanello a Pisa o Le Scotte a Siena. Solo il Meyer pagherà da solo in un anno 200 mila euro euro in più. Altri 2 milioni e 800 mila euro non previsti dovranno essere sborsati dalle tre Asl Toscana Centro, Nord Ovest e Sud Est. "Di fronte all'impossibilità di coprire il maggior costo con nuovi finanziamenti – si sofferma ancora Saccardi – le aziende sarebbero costrette a tagliare i costi delle prestazioni sanitarie.
Un provvedimento dunque iniquo e inaccettabile. Si parla infatti di sanità pubblica e il rischio è dunque che gli effetti del provvedimento si abbattano per lo più sulle fasce più deboli della popolazione". "Cinque milioni su quasi settemila che con il bilancio della Regione destiniamo ogni anno a sanità e sociale si dirà che sono pochi – conclude l'assessore Saccardi – ma si tratta comunque di cinque milioni che potevano essere utilizzati per migliorare le prestazioni sanitarie offerte ai toscani e che in questo modo scompaiono".
Entrano dalla porta ed escono dalla finestra.
“O il ministro Salvini non sa far di conto o, cosa più probabile, ha scientemente preso in giro tutti i fiorentini. E' venuto in città per annunciare nuovi agenti, a Firenze come certificato dal suo stesso ministero ne mancano ben 250, ma nella manovra approvata ieri definitivamente dalla Camera ce ne sono solo mille e per tutta Italia come si può leggere nell'apposito comma del maxi-emendamento del Governo” così il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi commenta gli effetti della Legge di Bilancio sul tema della sicurezza. “Per la precisione il Governo – specifica Toccafondi - prevede come tetto massimo l'assunzione di 1043 unità per il 2019 di cui 389 della Polizia di Stato, 427 nell'Arma dei Carabinieri e 227 nel Corpo della Guardia di Finanza.
Insomma poco più di mille persone da distribuire fra tutte e 20 le Regioni italiane e le 107 province e forse non basteranno neppure per coprire i posti di chi andrà in pensione. Vuol dire che in media arriveranno circa 50 agenti in ogni Regione e meno di 10 in ogni provincia. Come il ministro dell'Interno possa garantire più sicurezza con questi esigui numeri è un mistero di cui, forse, solo lui saprà svelare l'enigma”. “Numeri alla mano al Governo Giallo-Verde della vera sicurezza ovvero quella fatta dalle forze dell’ordine, importa poco o nulla.
Politicamente chi oggi in Parlamento ha letto i numeri della legge di bilancio deve decidere da che parte stare anche alle prossime amministrative.