Comune di Firenze e Regione Toscana stanno facendo un tentativo per andare incontro alle imprese in difficoltà avanzando al ministero la richiesta di proroga di 18 mesi per le ditte artigiane, al pari della proroga concessa ai residenti nella zona interdetta. Lo rendono noto congiuntamente la Regione Toscana e il Comune di Firenze.
La data del 31 marzo 2021 per l’entrata in vigore dei limiti di accesso dei veicoli diesel fino a Euro 4 in centro e nella fascia di viale Gramsci è stabilita dall’accordo tra Ministero dell'ambiente e Regione Toscana del febbraio 2020, adottato a seguito della procedura di infrazione comunitaria in cui si trova lo Stato Italiano che ha portato il ministero a imporre alla Regione Toscana e al Comune di Firenze le limitazioni. La data originaria prevista per il blocco era il 1 novembre 2020, ed è stata poi prorogata al 31 marzo 2021 in accordo con il Ministero. Il Comune di Firenze, però, d’accordo con la Regione Toscana, farà istanza di proroga per 18 mesi al ministero per le ditte artigiane, allegando anche le richieste delle due associazioni dell’artigianato.
La Regione Toscana sta lavorando, inoltre, alla richiesta di risorse aggiuntive da mettere a disposizione per superare le criticità connesse agli sforamenti del biossido di azoto. Il bando di 3 milioni e mezzo è stato pubblicato dal Comune di Firenze e vale per i veicoli acquistati dopo il 1 marzo 2021. Il portale per chiedere il contributo sarà attivo dal 25 marzo. Il contributo verrà erogato direttamente al cittadino e alle società e potrà essere cumulato agli incentivi statali per il cambio auto.
C’è il plauso di CNA alla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale per rinviare le restrizioni alla circolazione per gli automezzi diesel fino a Euro 4 nella Ztl di Firenze e nelle direttrici dei Viali che sarebbero dovute entrare in vigore il 31 marzo. Un provvedimento che, fin dal suo annuncio, ha visto l’opposizione sia del livello metropolitano che regionale di CNA, che si è subito mobilitata verso Comune di Firenze, Città Metropolitana e Regione Toscana per posticipare la sua entrata in vigore.
“Comprendiamo e appoggiamo il fine ecologico del provvedimento, ma adesso non è proprio il momento di adottarlo. Farlo significherebbe accanirsi contro un sistema imprenditoriale già messo ko, o quasi, dalla pandemia che, nonostante gli incentivi previsti per la sostituzione dei mezzi, adesso non può certo permettersi spese. Siamo soddisfatti che il livello politico regionale sia, all’unanimità, di questo parere e sostenga le ragioni delle imprese” commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana
“Attendiamo adesso il rinvio ufficiale da parte degli organi di Governo della Toscana, così come già avvenuto, per il medesimo motivo, in altre regioni d’Italia come l’Emila Romagna e Lombardia. Una proroga che deve però salvaguardare i contributi previsti per l’ammodernamento del parco auto, peraltro non sufficienti, consentendo inoltre di trovarne di aggiuntivi” spiega Luca Tonini, presidente di CNA Toscana.
Il problema delle spese necessarie all’acquisto di auto non inquinanti rimane infatti sul piatto: costi che, ad oggi, in uno scenario di collasso economico, nessuna impresa può sostenere, non solo le piccole, ma anche quelle più grandi come provano le deroghe concesse dal provvedimento al comparto pubblico, alle aziende ad esso collegate e a quello sociale. Niente stop infatti per i veicoli inquinanti del trasporto pubblico locale, del servizio di igiene urbana, Forze di polizia, Forze Armate, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Pubbliche assistenze, Misericordie, manutenzione delle infrastrutture pubbliche e così via.