Oltre 227 mila euro in tre anni, dal 2023 al 2025, per finanziare azioni a tutela della salute degli animali d’affezione e l’igiene urbana veterinaria. La giunta toscana, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, ha dato il via libera e stanziato le risorse necessarie.
Il progetto, d’interesse regionale, sarà coordinato dai professionisti del settore di igiene urbana veterinaria dell’Asl Toscana Centro, riconosciuta da anni come una struttura d’eccellenza in Italia e non nuova ad esperienze di supporto regionale di questo tipo.
“L’igiene urbana veterinaria, per le sue ricadute sanitarie e la cresciuta sensibilità collettiva, è stata riconosciuta come un bisogno sanitario nei Lea, i livelli essenziali di assistenza – spiega Bezzini –. In Toscana la tutela degli animali d’affezione costituisce da oltre trentacinque anni un ramo strutturato del servizio sanitario in grado di dare risposte efficaci, tale da far assumere alla Regione Toscana un ruolo di riferimento nella gestione del randagismo e delle popolazioni animali di città. Con la delibera appena approvata si rafforzerà ulteriormente l’intervento in questo ambito”.
In particolare il piano prevede il supporto all’attività della Commissione Affari animali del Consiglio regionale e alla Scuola Cani Guida per non vedenti di Scandicci, tra le più antiche nel mondo e l’unica pubblica in Italia, che la Regione gestisce dal 1979. Il progetto prevede inoltre il proseguo dell’attività di collaborazione con l’Università di Pisa attraverso tirocini di specializzazione e quattro diverse borse di studio di due anni da 30 mila euro: un modello operativo efficace, che si è dimostrato adeguato a migliorare le competenze professionali degli specializzandi attraverso attività sussidiarie nelle istituzioni.
Attenzione anche sul fronte delle prevenzioni delle aggressioni canine: saranno organizzati percorsi di rieducazione e di riduzione del rischio (prevista una borsa di studio). I veterinari della Asl Toscana Centro continueranno inoltre a collaborare nel soccorso alla fauna selvatica, nel soccorso agli animali d’affezione e al centralino di emergenza (sarà attivata anche in questo caso una borsa di studio da 15 mila euro l’anno) e a fornire aiuto in caso di emergenze e maxi-emergenze, con il supporto di personale specializzato e presidio attrezzato.
La tutela degli animali d’affezione – solo tra cani e gatti si stimano tre milioni di presenze in tutta la regione – costituisce fin dal 1987 un ramo strutturato del servizio sanitario, di cui si rafforza la governance regionale.