Ieri il bartender Marian Beke era a Firenze al Locale di via delle Seggiole, dove è stato protagonista di una serata di cocktail a base di Amaro Montenegro. Il mixologista di fama mondiale, capo barman di celebri locali londinesi tra cui l’attuale Gibson in Old Street, nel pomeriggio aveva tenuto una master class con cui Amaro Montenegro presenta in tournée nazionale la propria cocktail competition annuale, che in estate premierà la migliore proposta di twist on classic con a base la ricetta originale di Stanislao Cobianchi e che quest’anno ha per tema le tecniche culinarie.
Un’esperienza unica per i clienti fiorentini e stranieri del bar del Locale che hanno potuto assistere al lavoro spettacolare di Marian Beke e gustare i suoi cocktails. Gli ambienti rinascimentali della sala fiorentina sono stati per alcune ore un palcoscenico per questa vera leggenda del bartending che ha proposto la tradizione del cocktail, reinterpretata con sapienza gastronomica e fantasia da chef.
Ingrediente fondamentale delle sue proposte l’Amaro Montenegro, un prodotto così complesso dal punto di vista sensoriale che si sposa sempre più con le attuali modalità di consumo. E che, ogni anno che passa, aggiunge al consueto consumo “dopo i pasti”, liscio o con ghiaccio, un nuovo ruolo di ingrediente per cocktail e mix innovativi. “E’ un salto di qualità avviato nel mercato USA -spiega a Nove da Firenze Daniele De Angelis, brand manager spirits di Montenegro- al nostro tradizionale apprezzamento in Italia si aggiunge così una crescita anche nel mondo della notte e tra i consumatori più giovani, ai quali proponiamo l’adattabilità di Amaro Montenegro nella mixologia, anche grazie a un’intensa attività di comunicazione digitale”.
“Da oltre 130 anni la ricetta di Amaro Montenegro prevede l’utilizzo di 40 erbe aromatiche e un complesso procedimento di estrazione e miscelazione che rendono il prodotto unico. Proprio per proteggere la ricetta dalle imitazioni, il fondatore Stanislao Cobianchi scelse di conservare l’originale, trascritta di suo pugno, in cassaforte. Dalla selezione della materia prima, passando per l’estrazione, fino al blending, il lungo percorso di produzione rispettato da generazioni. Ancora oggi gli ingredienti, le dosi e i processi di lavorazione sono gli stessi, gelosamente custoditi in azienda da pochissime persone” spiega a Nove da Firenze Matteo Bonoli, il master herbalist, che nell'azienda bolognese ha il compito di controllare che ogni passaggio sia compiuto a regola d’arte, nel rispetto della ricetta originale trascritta da Stanislao Cobianchi.
Una serata di sperimentazione, quella di ieri al Locale, grazie alla firma illustre di Marian Beke e alla vasta sposabilità e facile bevibilità di Amaro Montenegro, che raccomandiamo in particolare nel Monte Mule, un long drink rinfrescante, agrumato con le note amaricanti dell’arancia unite all'aroma pungente dello zenzero, servito in tazza di rame e guarnito con uno spicchio di lime.