Sono 160 i milioni di euro nella sola città metropolitana di Firenze che rischiano il definanziamento a seguito della riforma del PNRR voluta dal Governo Meloni, incapace di dar seguito ai programmi stabiliti.
“Cantieri finanziati, progetti, appalti partiti o pronti a partire per poi essere definanziati -così il consigliere pentastellato De Blasi- con una mega figuraccia. ANCI e conferenza delle regioni sono in evidente imbarazzo”.
“Si tratta di una bomba incontrollabile in termini di tenuta dei territori, perché, per quanto ci è dato sapere, solo a Firenze sono 20 i progetti interessati dai tagli per un totale di quasi 30 milioni di euro di quelli previsti più 11 milioni di cofinanziamento”.
“Questi soldi sono destinati a riqualificazioni urbane, interventi ambientali ed edilizia residenziale pubblica. In particolare l’intervento più corposo riguarda i 20 milioni per il rifacimento della scuola Ghiberti, le cui demolizioni dovrebbero cominciare il prossimo mese”.
“Cosa succederà per le risorse già impegnate dalle amministrazioni?” si chiede il Capogruppo “Ma non solo, perché sono stati formalizzati contratti di appalto, acquistate attrezzature e affidate prestazioni professionali da parte di imprese e lavoratori. Che ne sarà di questi impegni?”.
“E’ doveroso ricordare che fu il Presidente Conte del M5S ad ottenere ben 209 miliardi dall’Europa, per avviare opere ferme nelle città e nei territori da oltre 40 anni, ma adesso Fitto & Meloni hanno fatto il disastro”.
“Una mossa scellerata – conclude De Blasi - quella del Governo Meloni che, dopo aver bloccato il superbonus, il reddito di cittadinanza, i contributi per agli affitti per le morosità, colpendo i cittadini delle fasce più deboli, mette adesso in ginocchio anche gli enti locali, dimostrando l’incapacità di governare ma bensì solo la volontà di distruggere questo Paese”.
"Presenteremo a breve un'interrogazione per conoscere dall'Amministrazione Comunale in dettagli dei progetti a rischio nel territorio fiorentino e al fine di quantificare il danno conseguente”.
“Il Ministro Fitto, nel suo intervento alla Camera, ha ampiamente spiegato che gli interventi che sono stati esclusi andranno avanti sotto nuove forme di finanziamento e che tale revisione si è resa necessaria per due motivi: da una parte per questioni di carattere tecnico legate all’aumento dei costi, dall’altra nessuno ha chiesto di revocare alcun finanziamento. Gli interventi infatti andranno avanti come da previsione ma sotto altre forme di finanziamento, perché attualmente sono incompatibili con i criteri previsti dalla Commissione UE” dichiara Federico Bussolin, Capogruppo in Consiglio Comunale e Segretario Provinciale della Lega a Firenze “Quello che c’è da fare, oggi, è quindi lavorare celermente per concretizzare le nuove forme di finanziamento e, parimenti, lavorare assieme alle Regioni e ai Comuni alla luce di questi importanti aggiornamenti forniti dal Governo, in quanto sono loro poi a dover concretizzare il PNRR realizzando le opere”.
“Il PD Toscano sta portando avanti una narrativa falsa, il Governo di Centrodestra invece preferisce guardare ai fatti con l’obiettivo di portare a termine l’intero Piano entro Giugno 2026”.
"Le accuse di ritardi relativi al trasferimento delle anticipazioni agli interventi delle palestre della Regione Toscana, ed in particolare delle province citate dall'ennesimo grido di allarme del Pd, sono infondate e pretestuose; nessun rallentamento dei cantieri, si tratta di uno scorrimento di graduatorie di febbraio e marzo 2023. Il Governo non è in ritardo avendo già avanzato la richiesta di trasferimento al MEF accordata ieri. Quindi nessun cantiere bloccato, perché queste risorse sono trasferite a titolo di anticipazione e consentono agli enti di avviare la progettazione" scrivono, in una nota, i parlamentari toscani di Fratelli d'Italia.
«I goffi tentativi di difendere l'operato del governo da parte degli esponenti toscani di Fratelli d'Italia si stanno rivelando un boomerang. Ad essere colpite dai tagli al Pnrr saranno tutte le città e le regioni italiane, anche quelle governate dalla destra. Ieri l'allarme è stato lanciato dalla Conferenza delle Regioni, nei giorni scorsi a sollevare grandi dubbi sulle fonti di finanziamento era stato il Centro Studi Parlamentari. Appare chiaro che il governo non ha le capacità per gestire una partita tanto importante, partita su cui si gioca la ripresa economica del Paese.
In Toscana i tagli proposti dall'esecutivo alla Commissione europea ammontano ad oltre 1 miliardo di euro. Sparirebbero risorse destinate alla sanità, alla scuola, alla tutela del suolo, alle periferie e alle aree interne. Nella nostra regione, solo sul fronte sanitario, potremmo dover dire addio a 20 case della salute e a otto ospedali di comunità. Se il governo non farà marcia indietro, ci troveremo di fronte a un disastro che impoverirà ulteriormente i cittadini e comprometterà i grandi sforzi fatti dall'Italia per uscire dalla crisi.
Meloni e i suoi ministri, anziché costruire un futuro per il Paese, sono troppo impegnati a condurre battaglie ideologiche contro le fasce più deboli della popolazione. Non erano sufficienti la cancellazione del Reddito di cittadinanza, l'azzeramento del fondo affitti e morosità incolpevole, la riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL. Ora l'esecutivo mette in discussione anche un pezzo importante del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Occorre un segnale forte, serve una grande mobilitazione contro i fallimenti di questo governo» rende noto Sinistra Civica Ecologista.
EMPOLESE VALDELSA
Una situazione di incertezza che significa progetti 'congelati', stop all'opportunità di modificare volto e 'contenuti' di paesi e città, tenere con il fiato sospeso ditte coinvolte in appalti improvvisamente a rischio. Anche Empoli e l'Empolese Valdelsa si trovano a fare i conti con le conseguenze dalla revisione del PNRR annunciata dal Governo, con il definanziamento di progetti strategici e di grande rilievo per i territorio.
A Empoli, sono a rischio 9 milioni di euro di finanziamento (da Piano Urbano Integrato) per la realizzazione del Parco culturale con la realizzazione del nuovo teatro civico, un traguardo storico che rischia in questo momento di essere compromesso, 5 milioni per la rigenerazione urbana del complesso San Giuseppe relativamente alle porzioni su via Roma e via Giovanni da Empoli e 2,2 milioni di euro per la realizzazione delle casse di espansione sul torrente Orme. A rischio in città anche 260 mila euro del capitolo efficientamento energetico.
Spostandosi a Certaldo sono a rischio la realizzazione della nuova piscina comunale (4,68 milioni di euro da Pnrr), il rifacimento della passerella comunale (450.000 euro), la sostituzione della copertura del Centro operativo comunale (90.000 euro) e la rifunzionalizzazione del centro abitato urbano (piani integrati per 3,6 milioni di euro). A Vinci, i finanziamento che potrebbero 'saltare' riguardano il progetto 'Vinci immaginari futuri' (3,4 milioni), la pista ciclabile (terzo stralcio, 1 milione), il relamping di viale Togliatti (180 mila euro), la copertura della scuola media di Sovigliana (350.000 euro) e il relamping delle scuole medie di Sovigliana (90.000 euro e altrettanti sul 2024 ancora da impegnare).
A Fucecchio sono a rischio una bella fetta di opere che riguardano l'efficientamento energetico, che interessano la pubblica illuminazione ma anche impianti sportivi, relativamente alla misura Efficientamento energetico per 557.686 euro, mentre per la misura Rigenerazione urbana sono a rischio
"La rimodulazione del PNRR riguarda tutti quei progetti che facevano riferimento ai cosiddetti piani urbani integrati, sono in totale circa 100 milioni di euro di opere, di investimenti che riguardano tutto il territorio metropolitano sulle tre grandi linee di finanziamento: inclusione sociale, rigenerazione urbana, sostegno agli impianti sportivi. E fra questi ce ne sono che riguardano l'Empolese Valdelsa ed Empoli - sottolinea la sindaca di Empoli, Brenda Barnini - In città si parla di interventi strategici, attesi e soprattutto capaci di cambiare volto non soltanto dal punto di vista dell'edilizia pubblica ma dei 'contenuti' e dei servizi offerti al centro della città.
Penso al recupero della parte di ospedale vecchio che affaccia su via Roma e via Giovanni da Empoli e penso alla realizzazione del Parco culturale con il nuovo teatro civici. A questo si aggiunge una infrastruttura altrettanto importante, direi strategica dal punto di vista della mitigazione del rischio idrogeologico, e mi riferisco alla cassa di espansione sul torrente Orme. All'improvviso, ci siamo trovati in una situazione sconcertante, per i Comuni, per le aziende coinvolte negli appalti e per tutta le nostra comunità.
Con le risorse da PNRR sono stati costruiti i bilanci dei Comuni e il futuro dei territori. Questa operazione da 'bullismo istituzionale' del quale il Governo si sta rendendo protagonista genera un profondo caos istituzionale e un presente di profonda incertezza".
"Il Governo Meloni colpisce la Città di Vinci in modo duro attraverso il taglio dei fondi del PNRR assegnati e mette a rischio la realizzazione di opere pubbliche importanti. Amarezza e rabbia sono i sentimenti di queste ore - evidenzia il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia - Amarezza per una decisione assurda che vanifica il lavoro degli uffici e del personale che ha fatto salti mortali per assicurare, in tempi rapidissimi, la regolare stesura dei progetti. Rabbia perché, ancora una volta, si penalizza il sistema degli enti locali, in particolare i Comuni, che sono unici che hanno capacità di messa a terra delle risorse, di far partire i lavori in tempi brevi. Gli oltre 5 milioni di euro assegnati al Comune di Vinci e ad oggi definanziati avrebbero dato un importante boccata d’ossigeno al sistema delle imprese e del lavoro permettendo di realizzare opere molto attese nella riqualificazione urbana e ambientale e nell’efficientamento energetico".
Il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli, esprime fortissima preoccupazione per "i tagli annunciati ai finanziamenti PNRR che il Governo ha deciso di apportare senza confrontarsi con gli enti locali, interessando lavori spesso già progettati e programmati e, in alcuni casi, come qui a Fucecchio, anche già iniziati. Il riferimento in particolare riguarda i lavori attualmente in essere in via di completamento in Corso Matteotti, un intervento che rientra in quella misura destinata alla rigenerazione urbana per la quale Fucecchio ha ottenuto circa 5,5 milioni di euro e con i quali ha previsto e progettato lavori in tutto il centro cittadino.
Se la scure del governo dovesse abbattersi su tutto il capitolo della rigenerazione urbana, per noi vorrebbe dire dover rinunciare alla riqualificazione di Palazzo Pretorio, di Piazza Amendola e Piazza Lavagnini, delle Scarelle di via Sant'Antonio sulla via Francigena, di Via Sbrilli, Via Porta Raimonda e di Piazza Padre Ceci. Una perdita enorme sia per il futuro urbanistico della città sia per le implicazioni di carattere sociale che questo comporterebbe".
"A causa di questa scriteriata decisione del Governo sono a rischio interventi fondamentali per la nostra comunità e mi riferisco al recupero di una struttura come il paraboloide della ex Montecatini - spiega il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni - Speriamo che il Governo ci ripensi e speriamo che ci dia la possibilità di apportare il cambiamento che da decenni i castellani aspettano. Questa decisione, improvvisa e difficile da comprendere, ricade sulle comunità che vivono i territori coinvolti che vedono a rischio la realizzazione di opere strategiche, opere attese, interventi che possono offrire nuovi servizi e nuove opportunità per tutti coloro che ne potrebbero usufruire.
Inaccettabile trovarsi a fare i conti con una situazione di questo genere"."Per Certaldo si tratta di quasi 9 milioni di euro stralciati e quindi definanziati dal PNRR - ricorda il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini - Risorse che si trasformerebbero in investimenti per almeno il doppio grazie a cofinanziamenti e altri finanziamenti, su opere quali la nuova piscina con efficientamento energetico e funzionalità sportive importanti, la riqualificazione del centro con l'area di piazza Boccaccio, via Roma e via 2 Giugno, e la rifunzionalizzazione di un pezzo di zona urbana degradata come la porzione dell'ex aeronautica.
La promessa di rifinanziamento per il momento non è stata dettagliata né in merito a dove si prenderanno le risorse né soprattutto quando ci saranno le risorse. I sindaci da sempre hanno dimostrato capacità di programmazione e, con gli strumenti adeguati, di poter cambiare volti e prospettive delle città. Lo stavano facendo anche grazie alle risorse del PNRR. Ci auguriamo che vengano rifinanziate e che questo avvenga contestualmente allo stralcio e quindi al definanziamento di queste opere strategiche".
Daniele Vanni, segretario del Partito democratico di Vinci, interviene sull’annunciato definanziamento del Pnrr, annunciato nei giorni scorsi dal Governo e che ha gettato nel panico molti amministratori:
«Il Pnrr rappresenta una grande opportunità per il Paese e una svolta per molti enti locali. Grazie alle risorse stanziate molti comuni potranno realizzare opere ed interventi che con le risorse dei propri bilanci non avrebbero mai potuto pensare di finanziare. A Vinci, in particolare, le risorse intercettate attraverso i bandi del PNRR ammontano ad oltre 10 milioni di euro, tra questi rischiano di essere tagliate dal governo, con la decisione della cabina di regia del 27 luglio, oltre 5 milioni di euro.
In particolare-continua Vanni- rischia il progetto Vinci immaginari futuri, finanziato interamente per € 3,4 milioni, con le risorse dei Piani Urbani integrati, che prevede la realizzazione di opere pubbliche mirate alla riqualificazione del centro storico tra cui la realizzazione di nuovi parcheggi, la riqualificazione e messa in sicurezza del percorso pedonale che porta al centro storico, la riqualificazione di Piazza della Libertà, di via Roma, della Pinetina della doccia e di via Rossi con nuovi punti panoramici.
Una scelta importante dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Torchia per favorire una trasformazione del borgo di Vinci che possa renderlo più attrattivo per i turisti e più sicuro per i cittadini. Una nuova stagione per Vinci che adesso rischia di essere compromessa dalla scelta fatta dal Governo Meloni di definanziare per circa 16 miliardi alcuni progetti del Pnrr. Si colpiscono i Comuni-accusa il segretario- che sono i soggetti istituzionali più prossimi ai cittadini, capaci di intercettare i fabbisogni reali del territorio ed in grado di spendere le risorse del Pnrr.
Con questa scelta si crea incertezza e si mettono a rischio interventi fondamentali per i nostri comuni. Il Pnrr nasce come strumento per creare sviluppo e permettere al Paese di migliorare il proprio territorio in termini di servizi, sviluppo, transizione ecologica e infrastrutture.
Come si può pensare di definanziare opere già progettate e su cui il personale degli enti locali è stato impegnato negli ultimi mesi per rispettare le scadenze? Mi auguro-conclude- che da parte del Governo ci sia un ripensamento o almeno una riassegnazione in tempi rapidi delle risorse necessarie per non far saltare le numerose opere pubbliche progettate per lo sviluppo del territorio».
A RISCHIO 45 MILIONI DI OPERE IN PROVINCIA DI PISA
Sono quasi 45 milioni gli interventi nella provincia di Pisa che rischiano il definanziamento a seguito della riforma del PNRR voluta dal Governo Meloni, incapace di dar seguito ai programmi stabiliti.
Il M5S esprime preoccupazione dopo aver ricevuto l'informativa alle Camere riguardante questa riforma. Nel Documento si parla di definanziamento totale delle voci di investimento che più impattano sui territori come, per citarne alcune, quella sul dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana ed i piani urbani integrati.
"Interventi che i Comuni erano riusciti a mettere in programma dopo anni di attesa grazie ai fondi che il Governo Conte era riuscito a mettere loro a disposizione con il PNRR. Il Governo Meloni vorrebbe privare i Comuni dei fondi necessari alla realizzazione di queste opere in modo netto e senza preavviso, mettendo a rischio, come espresso anche da ANCI, la continuità di finanziamento per le opere già in cantiere.Una situazione inaudita alla quale il Governo non sta dando risposte. Nel documento rilasciato ai parlamentari si parla di "rifinanziare con altre fonti" i progetti approvati, ma non si fa menzione di quali e quanti di questi fondi saranno accessibili.
Inoltre, il centro studi di Camera e Senato certifica l'impossibilità di coprire interamente il definanziamento del PNRR.Nella sola provincia di Pisa rischiano di saltare numerosi progetti per un importo pari ad oltre 20 milioni di euro nel solo Comune capoluogo e di quasi 25 milioni nei Comuni della Provincia.Una mossa scellerata quella del Governo Meloni che dopo aver privato i cittadini delle fasce più deboli di un sostentamento necessario, mette in ginocchio anche gli enti territoriali dimostrando di non essere pronti a governare questo Paese" commenta Claudio Loconsole, Coordinatore provinciale M5S.