La Venerabile Compagnia dei Quochi celebra il 520° anniversario dalla sua fondazione. Primo appuntamento è stato un convegno sull’alimentazione a Palazzo Vecchio seguito, sabato scorso, da una cena conviviale all’Oratorio San Filippo Neri. Due momenti in cui l’associazione ha rinnovato il suo impegno per la divulgazione della cultura e delle arti in stretto rapporto con la tradizione gastronomica. Un impegno senza frontiere, come conferma la consegna del Premio Internazionale ispirato a Mariotto Albertinelli, che è stato assegnato a personalità che si sono distinte nel mondo della cucina italiana e internazionale, due delle quali straniere.
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I premi, consegnati da alcuni rappresentanti del corpo consolare (tra cui il cavalier Luciano Artusi) sono andati a Marco Valenza, Pablogugic Rest El Inca, Filippo Cianfanelli, Raffaele Bellizzia, Clemente Elmelito.
“La Venerabile Compagnia dei Quochi - ha detto il presidente Riccardo Bartoloni - vuole essere da stimolo per la trasmissione di certi valori culturali che sono alla base della nostra società e senza tempo. L’amore per la cultura e la conoscenza che vanno oltre confine sono anche un indirizzo in un momento in cui purtroppo non sempre prevale il dialogo”.
La Venerabile Compagnia dei Quochi, fondata nel 1504 e dedicata a San Pasquale Baylon, patrono universale dei cuochi, è oggi un’associazione culturale che riunisce cuochi, imprenditori, artisti e appassionati di cucina e cultura da tutto il mondo. La Compagnia si impegna a valorizzare il patrimonio culinario italiano, promuovere la cultura del mangiar sano e combattere lo spreco alimentare, rappresentando un ponte tra tradizione e innovazione. La sua storia affonda le radici nel Rinascimento fiorentino, quando artisti e letterati si riunivano attorno a un tavolo per coniugare arte, filosofia e gastronomia.