Giornate Fai d’autunno 2023, il programma a Firenze e provincia

Sabato 14 e domenica 15 ottobre le aperture straordinarie di luoghi inaccessibili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2023 15:45
Giornate Fai d’autunno 2023, il programma a Firenze e provincia

Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano le Giornate Fai d’autunno, l’evento di piazza che il Fondo per l’ambiente italiano dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia, giunto alla 12esima edizione. Durante il fine settimana, animato e promosso dalle delegazioni e Gruppi Fai Giovani insieme a tutti i volontari della Rete territoriale della Fondazione, saranno proposte speciali visite a contributo libero in luoghi straordinari inaccessibili, insoliti o poco conosciuti. A Firenze saranno aperti Palazzo Capponi in San Frediano, sede della Croce rossa italiana di Firenze; Villa Kraft sulla collina di Careggi, sede del Comitato Toscana della Croce rossa italiana; Casa Capponi sul lungarno Soderini, museo storico della Guardia di Finanza e Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo.

“Siamo felici che a Firenze e sul territorio proseguano le aperture di grande qualità - ha detto la vicesindaca Bettini -, che non vedono protagonista solo il centro storico ma anche le colline intorno a Firenze, fino ad arrivare a Borgo San Lorenzo. Un ulteriore modo per valorizzare tutto il territorio metropolitano, nell’ottica di un turismo sempre più sostenibile e diffuso. Una bella occasione di partecipazione, per la quale ringrazio il Fai e tutti i volontari che si impegnano per queste aperture e non solo”.

“Questa edizione delle Giornate Fai - ha detto il capo delegazione del Fai Firenze Carlo Francini - ci lega ancora di più al territorio e alle sue istituzioni grazie all’apertura delle sedi della Croce Rossa e della Guardia di Finanza dove vi racconteremo la loro storia e le loro attività a livello nazionale e internazionale. In occasione del 150esimo anniversario della nascita di Galileo Chini, avvenuta a Firenze nel 1873, apriremo, in collaborazione con il Comune di Borgo San Lorenzo, la Villa Pecori Giraldi che ospita il Chini Museo. Saremo Oltre 200 fra delegati e volontari della delegazione Fai di Firenze, e con energia, creatività ed entusiasmo sveleremo la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questa città e della sua provincia. Una proposta culturale sorprendente e inaspettata, che consiste in musei, ma anche edifici e luoghi speciali”.

Le Giornate Fai d’autunno sono l’evento principale della campagna nazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi ‘Ottobre del Fai’, promossa dalla Fondazione a sostegno del patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese. A partire dal 2023, ottobre sarà per il Fai e i suoi iscritti ‘il mese del patrimonio’, che è di tutti, e verso cui tutti hanno una responsabilità. Non a caso, lo slogan di Ottobre del Fai è ‘FAI la tua parte’: perché il destino dell’Italia è nelle nostre mani, e tutti possiamo esserne protagonisti. A chi vorrà partecipare sarà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del Fai.

Durante le Giornate Fai d’autunno tutti gli iscritti al Fai potranno beneficiare degli accessi prioritari in ogni luogo aperto, di aperture e visite straordinarie e altre opportunità e iniziative speciali. In occasione di Ottobre del Fai, a chi si iscriverà per la prima volta al Fai, sia online che presso i luoghi aperti, sarà dedicata un’agevolazione di 10 euro in meno su ogni tipologia di quota.

Le aperture a Firenze e provincia:

Palazzo Capponi, Comitato Cri Firenze

Da oltre un secolo la Croce rossa italiana fiorentina ha sede in Oltrarno, nel quattrocentesco Palazzo Capponi, in Borgo San Frediano. Il primo nucleo fu eretto per volontà di Bartolomeo Capponi (1408 – 1487), mentre seguirono nei secoli successivi ristrutturazioni e ampliamenti. I Capponi acquisirono anche l’edificio adiacente, oggi sede del Comando interregionale dell’Italia centro settentrionale della Guardia di Finanza (anch’esso aperto per le Giornate Fai d’autunno). Il palazzo rimase di proprietà della famiglia fino all’Ottocento, quando fu acquistato da Giovanni Pucci, camerlengo del Comune di Firenze, e passò, dopo la morte del figlio Luigi, al genero Winckler.

Nel 1919 fu venduto al principe Raffaello Torrigiani di Scilla in qualità di presidente del Comitato regionale della Croce rossa italiana. Il cortile interno presenta su tre lati un elegante porticato, sostenuto da snelle colonne terminanti in capitelli compositi, su cui affaccia un aereo loggiato sovrastato da una trabeazione lignea. Gli ambienti del piano nobile rivelano un soffitto popolato da figure leggere e grottesche, tra cui il piccolo ‘Tesoretto’, stanza ovale degli armadi, decorato da zoccolo a soffitto e mai visto, con armadi a scomparsa, che sarà possibile visitare in occasione delle Giornate Fai.

Si conserva qui anche la raccolta museale della Croce rossa italiana al femminile, di stampo prevalentemente didattico e conservativo: espone materiali in uso nel secolo scorso, utili per capire il contesto e i mezzi con cui si operava nelle emergenze sanitarie, insieme gli attuali strumenti di intervento e a materiali riguardanti importanti figure femminili della storia della Croce rossa italiana. L’apertura avviene in collaborazione con la Croce rossa italiana, nell’ambito di un accordo quadro con il Fai.

Villa Kraft, Comitato regionale Croce rossa italiana e Raccolta museale del Corpo militare volontario Cri Centro di mobilitazione tosco emiliano

Attuale sede del Comitato Toscana della Croce rossa italiana, Villa Kraft è un mirabile esempio di architettura residenziale ottocentesca in stile neo cinquecentesco, costruita sulla collina di Careggi con un suggestivo affaccio panoramico. Luogo di soggiorno estivo di nobili famiglie e, dagli anni ’30 del Novecento, sede ideale per edificare dispensari per la cura della tubercolosi grazie alla salubrità dell’area, alla ricchezza dei boschi e alla lontananza dalla città, la residenza dopo numerosi passaggi di proprietà fu venduta nel 1920 a Gerardo Kraft, noto imprenditore alberghiero di origine svizzera, che ne fece l’abitazione di campagna.

La Croce rossa italiana acquistò l’immobile nel 1946 per destinarlo a centro di prevenzione e recupero per le malattie polmonari, in particolare dei bambini affetti da tubercolosi ossea, e nel 1996 vi istituì la sede del Comitato regionale della Toscana. Il pubblico delle Giornate Fai avrà accesso, tra i vari ambienti, anche alla sala operativa, una stanza a disposizione delle infermiere con alcune locandine e bozzetti storici, oltre ad alcune sale di rappresentanza al primo piano. La visita proseguirà con una passeggiata esterna che offrirà un’insolita visione panoramica di Firenze e si concluderà nella sezione del complesso ospedaliero riservata oggi al Centro di mobilitazione tosco emiliano, corpo militare volontario, che conserva una raccolta di uniformi, fotografie, quadri, teche con copricapi, stoviglie ospedaliere, set da viaggio (anche porcellane Ginori), uniformi, materiali relativi alla Prima guerra mondiale e manifesti divulgativi sulle pratiche mediche del quotidiano.

Un focus è dedicato all’arruolamento di donne come dottoresse e farmaciste oltre che come infermiere, tra le quali figura Maria Montessori. L’apertura avviene in collaborazione con la Croce rossa italiana, nell’ambito di un accordo quadro con il Fai.

Casa Capponi in San Frediano: Museo storico della Guardia di Finanza

Casa Capponi, palazzo storico di Firenze sul lungarno Soderini in Oltrarno, zona ricca di gioielli architettonici, botteghe di antiquariato e artigianato. Il prospetto principale si apre verso l'Arno; ad est l'edificio confina con la sede della Croce rossa italiana, ad ovest con la Parrocchia di San Frediano in Cestello. Dal 1995 ospita la sede del Comando interregionale dell'Italia centro-settentrionale della Guardia di Finanza e dal 2021 è allestita un'esposizione permanente che racconta l'esperienza della Real Guardia di Finanza del Granducato di Toscana.

Alla fine del 1200 si costruirono, tra la chiesa di San Frediano e la sponda dell'Arno, alcune case con forse il nucleo originale della Casa Capponi. Nei primi decenni del ‘700 fu acquistata e ampliata dalla famiglia Spinelli. Nel 1769 il marchese Vincenzo Capponi, nuovo proprietario ristrutturò, ampliò con giardino all'italiana e appose il suo stemma araldico visibile da Borgo San Frediano. Nel 1843 fu sede della Camera di Soprintendenza comunitativa (l'allora Catasto) fino ai primi decenni del ‘900.

Con il fascismo, fu Casa del Fascio e alla fine della Seconda guerra mondiale diventò Casa del Popolo ‘Giacomo Matteotti’. Alla fine degli anni Settanta fu acquistato dal Demanio e, dopo il restauro, nel 1995 fu affidato alla Guardia di Finanza.

Villa Pecori Giraldi - Chini Museo a Borgo San Lorenzo

Fin dal Settecento di proprietà della famiglia Giraldi, la villa fu donata nel 1978 al Comune. Dal 1999 a oggi è sede del Chini Museo, dedicato alla celebre famiglia di ceramisti e decoratori di Borgo San Lorenzo, che ai primi dell’Ottocento diedero avvio a un’importante manifattura distintasi fino al secolo successivo nell’artigianato artistico a livello internazionale. Circondata da un ampio parco di alberi secolari, la villa si sviluppa su due piani e presenta una sobria facciata di gusto rinascimentale sormontata da una robusta torre merlata, restaurata nel 1902.

La decorazione interna, iniziata nella seconda metà dell’Ottocento, si contraddistingue per un forte recupero della cultura medievale, caratterizzato dalla presenza di importanti inserti pittorici costituiti da stemmi e imprese araldiche di uomini, ma soprattutto donne, imparentate nel corso dei secoli con le famiglie Giraldi e Pecori. Furono qui attivi diversi membri della famiglia Chini, da Leto a Galileo (1873-1956), tra i principali esponenti del Liberty italiano. Al nonno di Galileo e allo zio Pio sono da attribuire i decori vegetali e le grottesche degli ambienti al piano terra risalenti al 1854; a Leto Chini molti stemmi di ispirazione medievale; a Galileo, il San Giorgio che uccide il drago; a Tito Chini, figlio del cugino di Galileo, i dipinti eseguiti in occasione del restauro che si rese necessario dopo il terremoto del 1919, il caminetto piccolo e la decorazione di alcuni ambienti, quali il vestibolo e il soffitto della scala elicoidale.

La villa ospita inoltre al piano terra il Chini Contemporary, una sezione dedicata all’arte contemporanea.

L’elenco dei luoghi aperti in tutta Italia e le modalità di partecipazione sono disponibili su www.giornatefai.it

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