Gli uffici stampa pubblici sono importanti ed essenziali. “E tutti gli enti ne dovrebbero avere uno” commenta e sprona il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Uffici stampa naturalmente formati da giornalisti e che alla deontologia della categoria sono chiamati a rispondere, “perché – aggiunge il presidente - quel presidio di professionalità diventa garanzia per tutti”. “Un anello fondamentale nelle relazioni con i cittadini – sottolinea, dopo di lui, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo - e uno snodo per garantire maggiori informazioni alla collettività”.
L’occasione per fare punto sull’informazione e sulla comunicazione della pubblica amministrazione, mondo spesso sommerso, arriva da una ricerca condotta dall’Associazione Stampa Toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, che è stata presentata stamani, lunedì 17 maggio, a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione: un censimento che prova a raccontare quanti colleghi in Toscana siano oggi impegnati nel quotidiano compito di dar voce ed informare sull’attività delle istituzioni, come sono inquadrati, se con contratti a termine o a tempo indeterminato, età, genere, titolo di studio e molte altre utili informazioni statistiche.
Dalla Regione alle Asl e alle aziende ospedaliere, dai Comuni alle Province, dalle partecipate alle Università, dalle Camere di commercio al parapubblico fino al mondo del sociale e ai sindacati, ad esempio. La ricerca aggiorna il precedente monitoraggio che sempre il sindacato dei giornalisti aveva condotto nel 2015.
La fotografia, realizzata da Silvia Gigli e Susanna Bagnoli, con il coordinamento di Walter Fortini) il cui ‘scatto’ è stato reso difficile dalla pandemia tanto da far durare il lavoro parecchi mesi, tra la fine del 2019 e il 2020 (e solo con il 35,55 dei Comuni che hanno risposto alla fine al questionario), ritrae una situazione estremamente complessa e in continuo movimento. “Molte strada rimane ancora da percorrere per valorizzare appieno il lavoro dei giornalisti della pubblica amministrazione – ricorda il presidente dell’Associazione stampa Toscana, Sandro Bennucci –.
I numeri di questo rapporto ci aiuteranno ad orientarci al meglio”. Dopo infatti la chiusura, nei giorni scorsi, di una bozza di accordo tra Aran e Federazione nazionale della stampa per i giornalisti della pubblica amministrazione assunti a tempo indeterminato e che hanno goduto fino ad oggi del contratto Fieg-Fnsi (soprattutto nelle Regioni), si aprirà adesso il tavolo per contratto del pubblico impiego 2019-2021, dove il sindacato dei giornalisti auspica che si possa ancora meglio definire inquadramento e profilo di tutti i professionisti dell’informazione che lavorano nella pubblica amministrazione (e non solo di chi, fino ad oggi, ha goduto del contratto da giornalista).
Non a caso alla presentazione del rapporto di oggi ha partecipato pure il direttore della Fnsi, la Federazione nazionale della stampa, Tommaso Daquanno. E’ intervenuto anche il vicepresidente dell’Ast, Stefano Fabbri.
“ L’obiettivo – aggiunge per il sindacato toscano, il presidente Sandro Bennucci – rimane quello di mettere ordine in un settore delicatissimo, come quello degli uffici stampa, che per il ruolo fondamentale che riveste nella filiera dell’informazione non può essere considerato come un semplice megafono o come un terreno di proprietà nel quale coltivare solo il consenso a dispetto del ruolo e della professionalità dei giornalisti che vi operano, peraltro ignorando le norme e i dettati costituzionali”. Il sindacato sta pensando per questo alla convocazione degli Stati generali degli uffici stampa della Toscana: un impegno a lavorarci nei prossimi mesi.
“Quello degli uffici stampa è un compito difficilissimo – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – e l’età del profluvio della comunicazione che viviamo e che spesso diventa confusione della comunicazione ne rafforza il ruolo. Per questo è importante far crescere e valorizzare questo presidio e i professionisti che all’interno vi lavorano, i quali garantiscono anche equità nella distribuzione delle informazioni”. “Il Consiglio regionale deve essere la Casa di tutti i toscani, e per questo obiettivo il ruolo del nostro ufficio stampa è fondamentale - ripete il presidente dell’assemblea legislativa toscana, Antonio Mazzeo - perché consente, e sempre più lo dovrà fare in futuro, che delle nostre decisioni siano informati i cittadini. E si tratta di un'opera decisiva soprattutto oggi, che viviamo un tempo dove circolano troppe fake news. Qui e ora sta il ruolo dei giornalisti che lavorano negli uffici stampa della pubblica amministrazione”.
La ricercaAl questionario elettronico inviato dall’Associazione stampa toscana hanno risposto 97 comuni, il 35,5 per cento delle amministrazioni della regione, nove Unioni di Comuni, la Città metropolitana di Firenze e altre sei province su nove, l’Anci Toscana (l’associazione dei Comuni), la Regione, le Asl, le aziende ospedaliere, le Università, i Consorzi di bonifica, alcune società partecipate, enti strumentali, agenzie e parchi regionali, le Camere di Commercio, alcune tra le fondazioni più in vista, i sindacati, le Università e le associazioni di categoria.
La fotografia che emerge vede 172 giornalisti al lavoro negli enti che hanno compilato le schede. Dicono di avere un ufficio stampa 54 comuni su 97 e quattro province su sei (Città metropolitana compresa). Dodici comuni indicano la presenza anche di comunicatori social. C’è chi utilizza, per gli uffici stampa, giornalisti full-time e chi part-time, chi li ha inseriti nelle propria pianta organica e li ha assunti ora a tempo indeterminato ora con contratti di legislatura e chi si avvale di consulenze a partita Iva o società esterne.
Il contratto applicato, per gli enti pubblici, è quello del pubblico impiego: dal 30 luglio 2020 anche nell’agenzia di informazione e negli uffici stampa della giunta e del consiglio regionale. Un sindacato, la Cisl, e Fondazione Sistema Toscana utilizzano il contratto dei giornalisti Fieg-Fnsi.