Dal nord al sud della provincia di Siena, il brusco calo termico della notte appena passata ha provocato danni ingenti. Centinaia le aziende coinvolte per molte centinaia di migliaia di euro di danni. A soffrire la gelata di questa notte sono stati i vigneti, in particolare quelli a fondovalle: da San Gimignano, dove si sono bruciate le vigne di Vernaccia, fino a Montepulciano, dove a subire le temperature sotto zero sono stati i vigneti del Nobile. A questi si aggiungono i vigneti del Chianti Colli Senesi, che attraversano tutto il territorio.
Agronomi e tecnici di Coldiretti a lavoro dalle prime ore di questa mattina, a fianco delle aziende, per monitorare la situazione: “Stiamo monitorando tutta la provincia per la verifica della situazione – commenta Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena – per fortuna le zone più alte non sembrano danneggiate. Il problema sembra per le colture a fondovalle, da San Gimignano a Montepulciano. Sono centinaia le aziende che hanno subìto danni in una forbice che va dal 20 al 60% della futura vendemmia. Danni occorsi a macchia di leopardo un po’ in tutta la provincia. Difficile stabilire i danni in termini economici, a oggi parliamo di un dato parziale, perché le previsioni meteo non sono benevole fino a tutto il fine settimana quindi dovremo vedere come reagiranno le piante. Stiamo contattando le aziende per verificare la situazione. Si parla di diverse migliaia di euro di danni ma ancora non è finita”.
Misure da poter prendere ce ne sono: “Prima di tutto la possibilità di risarcimento assicurativo alle coltivazioni – spiega Solfanelli – Ovviamente chiederemo alla Regione Toscana un qualche intervento straordinario affinché gli agricoltori non siano lasciati soli, perché c’è il rischio concreto, altrimenti, per tante aziende, di veder svanire con il gelo il prodotto della vendemmia annuale. Cioè il lavoro. Lo stesso vale per le colture cerealicole che hanno subìto il gelo nelle Crete e per l’erba medica – della quale si nutrono gli animali -, bruciata dal freddo”. Dalla valdichiana aretina, dove la preoccupazione è soprattutto per le piante da frutto in piena fioritura, alle zone del chianti fiorentino e senese.
“Il gelo – dice Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana - ha colpito l’agricoltura proprio mentre tutta la vegetazione era in pieno risveglio a causa delle anomale temperature primaverili sopra la media. Le gelate hanno interessato le zone più basse ed esposte, danneggiando soprattutto le piante più piccole. La brina è scesa sugli ortaggi a pieno campo non protetti da serre come ad esempio lattughe ma anche fagiolini e pomodori appena trapiantati, facendo danni soprattutto sulla costa pisana e livornese fino alla maremma”.
“Siamo preoccupati dai continui capovolgimenti del tempo – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana - con i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura”.
In effetti a marzo la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni.
“In maremma – continua De Concilio – non piove da mesi e la situazione è di una gravità assoluta. Abbiamo perso certamente i foraggi, qualche margine di speranza in più per i cereali, mentre a rischio il vigore di olivi e vigne in fioritura. A seguito della situazione determinatasi, abbiamo avviato un monitoraggio con i nostri tecnici nei diversi territori provinciali. Abbiamo altresì inviato una nota all’Assessore Marco Remaschi – conclude De Concilio – al fine di attivare anche le procedure per la segnalazione dei danni che, al di là delle prescrizioni normative, risulteranno necessarie per la valutazione dei danni, della relativa tipologia e degli areali interessati. Successivamente si ragionerà sugli interventi realizzabili anche in via straordinaria per ridare fiato alle aziende in difficoltà”.