Nel terzo settore, la Regione investe su cooperazione sociale e servizi sociosanitari e tiene insieme imprese e sindacati confederali. La pre-intesa dell’accordo siglata venerdì vale 22 milioni di euro e riguarderà 35 mila addetti che garantiscono i servizi: quelli per anziani (autosufficienti e non), quelli per disabili, quelli per minori, quelli per la salute mentale, quelli per persone svantaggiate, assistenza domiciliare, centri diurni alzheimer, Rsa, Rsd, strutture residenziali terapeutiche e socio riabilitative, dipendenze.
“Gli addetti, gli utenti e le loro famiglie trovano una risposta di qualità in servizi delicati ed essenziali che qualificano la società e il modello Toscano. In un momento in cui c’è un taglio di risorse da parte del Governo Meloni nel Sistema Socio Sanitario, la Toscana scommette sulla solidarietà e sul sistema pubblico”, dice Rossano Rossi, Segretario Generale della CGIL Toscana.
“È un accordo storico a tre, in cui viene ripreso un percorso che 20 anni fa la Regione avviò con il sindacato nel riconoscere il lavoro buono, quello dato dai Contratti sottoscritti da CGIL-CISL-UIL, mettendo risorse e regole che ne garantiscano la piena applicazione, in questo caso del Contratto Cooperative Sociali”, dichiara Bruno Pacini, Segretario generale della FP CGIL Toscana.
Nel dettaglio, l’accordo che si andrà a sottoscrivere prevederà il riconoscimento dal 2025 di 10 milioni per le aziende sanitarie per l’adeguamento contrattuale dei servizi in appalto, e il riconoscimento di ulteriori 12 milioni, per il 2026 e il 2027, per i servizi a tariffa. Su questi ultimi la Regione ha già concretizzato un impegno testimoniato dal rafforzamento della quota sanitaria per le RSA (+5,10 euro al giorno a persona in tre anni), per i servizi di prevenzione delle dipendenze (CEART) e l’impegno ad intervenire in tempi brevi anche sulle tariffe per le strutture residenziali e semi-residenziali per persone con disabilità (residenze per disabili, case alloggio protette e centri diurni). E c’è anche la revisione della normativa già esistente (DGRT 402/2004), individuando il contratto di riferimento in modo da tradurre il maggiore impegno economico della Regione in una ricaduta certa e uniforme sul mondo del lavoro impegnato nei servizi.
Valorizzazione della cooperazione sociale e mantenimento dei servizi nel sistema del welfare toscano. Il presidente Eugenio Giani, insieme agli assessori Simone Bezzini e Serena Spinelli, ha incontrato due giorni fa le centrali cooperative e le organizzazioni sindacali per gettare le basi su un accordo che a breve verrà siglato.
“La qualità del servizio e la qualità del lavoro – ha detto Giani - sono due colonne portanti del welfare toscano e il mondo cooperativo è un interlocutore prezioso per l’offerta di risposte di qualità ai cittadini e alle cittadine toscane”.
Si ritiene però che il riconoscimento dell’adeguamento contrattuale meriti un intervento ulteriore e mirato: “Questi 12 milioni mirano a consolidare la sostenibilità del sistema di welfare e la qualità del lavoro nei nostri servizi” commenta il presidente. “A tal fine – ha proseguito - fondamentale sarà il lavoro che avvieremo per riconoscere, sulla base di una normativa già esistente (Dgrt 402/2004), il contratto di riferimento in modo da tradurre il maggiore impegno economico della Regione in una ricaduta certa e uniforme sul mondo del lavoro impegnato nei servizi. Inoltre, vi è l’impegno, come ulteriore esito del confronto con le parti sociali, ad organizzare un convegno sul valore economico e sociale del mondo cooperativo in toscana, sulla base di uno studio realizzato da Irpet per conto di Regione Toscana”.
“Grande soddisfazione per l'impegno assunto dalla Regione Toscana a sostegno della cooperazione sociale e dei servizi sociosanitari, al termine di un percorso di lavoro lungo e complesso. Le risorse aggiuntive destinate alle cooperative sociali e ai servizi sociosanitari rappresentano un segnale importante per il mantenimento della qualità del lavoro e della salute dei cittadini e delle cittadine toscane”.
A dirlo sono le Centrali Cooperative - Confcooperative-Federsolidarietà, Legacoop Toscana Dipartimento Welfare e AGCI-Imprese Sociali - dopo la decisione della Regione Toscana di stanziare nuove risorse alla cooperazione sociale.
“Apprezziamo il dialogo costruttivo che ha portato a questa intesa, che riconosce la cooperazione sociale come un pilastro fondamentale del welfare toscano, e ringraziamo l’assessora Spinelli, l’assessore Bezzini e il presidente Giani - dicono le centrali cooperative -. Ora, tuttavia, è cruciale tradurre questi impegni in azioni concrete. Siamo consapevoli che, per rispondere efficacemente alle esigenze delle cooperative è necessario iniziare subito a lavorare per una corretta destinazione delle risorse stanziate”.
“In particolare - continuano le centrali cooperative - occorre garantire che i fondi siano orientati a sostegno delle realtà che operano sul territorio, tenendo conto delle nuove esigenze nate con il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le Cooperative Sociali avvenuto a febbraio 2024. Solo attraverso una precisa declinazione di queste risorse, sarà possibile dare pieno valore all'investimento della Regione, tutelando la sostenibilità e la qualità del sistema welfare toscano.
Rimaniamo quindi a disposizione per collaborare in ogni fase di questo percorso, per far sì che la delibera finale possa essere adottata tempestivamente e che porti benefici concreti a tutto il settore cooperativo e ai suoi lavoratori”.
"C'è grande soddisfazione per questo nuovo impegno preso dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dalla giunta regionale, in particolar modo gli assessori Serena Spinelli e Simone Bezzini, perché il mondo del terzo settore e delle cooperative aspettava un segnale in questo senso. Il rinnovo del Contratto delle cooperative che è stato siglato ormai quasi un anno fa, porta con sé un adeguamento positivo dei salari atteso da anni dalle lavoratrici.
Questo aumento impegna in modo sostanziale la gestione dei bilanci dei soggetti del terzo settore che sono un pezzo fondamentale del sistema dei servizi sociali, sociosanitari, educativi e in generale del modello di welfare toscano.L’impegno diretto in questo senso della Regione Toscana è non solo importante per mantenere alto lo standard qualitativo delle prestazioni sociali e sociosanitarie erogate dalle aziende Asl, ma anche un segnale politico fondamentale per tutto il territorio regionale che potrà spronare anche gli enti locali ad andare nella stessa direzione per quello che è di loro competenza.Il Partito democratico regionale aveva svolto nelle scorse settimane una funzione di ascolto rispetto a quelli che erano appunto le istanze e i bisogni espressi dal mondo della cooperazione e del terzo settore e proprio per questo siamo consapevoli dell’importanza della scelta fatta dal Presidente Giani e vogliamo manifestare soddisfazione e massimo sostegno” dichiarano in una nota congiunta Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana, Brenda Barnini, responsabile Politiche sociali e welfare del Pd Toscana, Marco Niccolai, responsabile per il Diritto alla salute del Pd Toscana.