Fondazione Caponnetto: Si valuti la sospensione della fermata Cascine

Intervista al presidente Calleri dopo le interrogazioni sui fuochi d'artificio notturni e sull’ascesa criminale in città

Nicola
Nicola Novelli
14 agosto 2024 23:55
Fondazione Caponnetto: Si valuti la sospensione della fermata Cascine

FIRENZE- In campagna elettorale quello della sicurezza cittadina è stato uno dei temi più dibattuti. Abbiamo assistito alla fiera delle promesse, ma trascorsi ormai quasi due mesi dal secondo turno i problemi rimangono e anche i politici a ferragosto sono in ferie. Nove da Firenze prova invece a fare il punto con Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, che dal 2003 si occupa di criminalità organizzata attraverso lo studio e la pubblicazione di report. Lo abbiamo raggiunto, in un caldo pomeriggio estivo, in un luogo a lui caro, il Giardino dedicato al giudice Caponnetto, sul lungarno del Tempio.

“Firenze è una città complessa, non al livello dei centri del Sud, o del profondo Nord, che sono messi peggio, ma il degrado che si sta vivendo giorno per giorno è sempre più evidente nel suo complesso. Abbiamo al massimo due anni di tempo per impedire che i peggioramenti in corso divengano irreversibili. Firenze rientra a pieno titolo nella categoria delle ex isole felici.

Le problematiche sono tante: le dipendenze e lo spaccio di droga alle Cascine e l’aumento dei senza fissa dimora ne sono solo esempi. Serve una nuova politica della sicurezza, anche mettendo in atto poteri di cui le amministrazioni locali dispongono, supportate dalla politica nazionale s’intende. Bisogna che i due livelli collaborino, ciascuno nelle proprie competenze”.

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Sentiamo parlare spesso di un diverso ruolo per la Polizia municipale

“Serve una polizia di prossimità, non il vigile, o il poliziotto di quartiere. E gestire le risorse con creatività. Il Governo ha finanziato nuove assunzioni nei corpi di polizia, invertendo la tendenza alla diminuzione degli organici. Ma per recuperare i numeri che mancano, di questo passo serviranno dai sei ai sette anni. Le forze politiche all’unanimità approvarono il pareggio di bilancio in Costituzione, con l'effetto di un eccesso di rigidità anche nel settore della pubblica sicurezza, un ambito che richiederebbe invece la disponibilità di margini di spesa”.

Che spazi di manovra ha la nuova amministrazione comunale?

“Si sono insediati da poco. Lasciamoli lavorare e vediamo. Come Fondazione Caponnetto siamo un rompiscatole delle istituzioni. Continueremo a fare la nostra parte per amore della città. La sicurezza è un tema di tutti, non di destra, o di sinistra, da trattare nel modo opportuno. Se non dovesse accadere lo denunceremo”.

Nelle settimane scorse avete ispirato un'interrogazione al Ministro dell’Interno sulla preoccupante ascesa della cifra criminale a Firenze, a firma dell’On. Chiara La Porta (FdI)

“Ci occupiamo della cultura della legalità, dal rispetto del codice della strada alla lotta alle mafie, poiché tutte le questioni sono collegate. Le città a più alta densità mafiosa sono anche quelle con il maggiore caos stradale, la mancanza di rispetto per le regole di convivenza. Ha presente i motociclisti senza casco, con due passeggeri, bambini in auto non seduti ai seggiolini regolamentari? Sono cresciuto in questa città. Negli anni ‘80 avevamo il terrore delle multe e il massimo rispetto dei vigili urbani. Da ragazzini temevamo le loro tirate di orecchie, anche quando andavamo in bicicletta. Dovremmo recuperare quel modello di relazione. Oggi rischiamo di subire gli automatismi delle contravvenzioni elettroniche, che hanno ucciso  il rapporto con la polizia locale”.

E sul tema delle comunità criminali?

“Abbiamo lanciato l’ennesimo allarme, devo dire raccolto bene da tutte le forze politiche. Per altro sono consulente in Commissione parlamentare Antimafia proprio su mafie straniere in Italia e mafie italiane all’estero. La Toscana, in base alla nostra analisi delle fonti aperte, fa registrare notevole presenza di organizzazioni criminali internazionali, albanesi, cinesi, nigeriane. Secondo noi alcune forme criminali sono già la manifestazione dell'azione di organizzazioni, anche se non ne abbiamo prova certa. Dobbiamo avere la volontà di trovarne conferma. Ad esempio, sono stati effettuati arresti di esponenti nigeriani a Livorno, che è il porto di arrivo non solo locale della droga”.

Altra interrogazione, qualche giorno fa, quella dell’On. Cafiero De Raho (M5S) sui fuochi di artificio non autorizzati nelle notti fiorentine.

“Dopo di che stiamo ricevendo una mare di segnalazioni da tutte le città toscane. Sono attività illegali, realizzate nelle strade e nelle piazze pubbliche, anche alle tre di notte. Il sintomo di una attitudine criminale, che può significare un’espressione di potere sul territorio, oppure l’annuncio della disponibilità di droga. E’ agli atti giudiziari un evento pirotecnico per festeggiare, a Firenze e in Campania, la scarcerazione di un esponente criminale. Siamo ormai a più di 200 episodi nell’ultimo anno, e considerando le periferie fiorentine si superano i 300”.

Perché non si è ancora intervenuti sinora?

“In città abbiamo 1.700 telecamere di pubblica sicurezza. Le si usino. Sinora sembra non sia stato fatto, sottovalutando il problema. Spero che quell’interrogazione ci aiuti a far crescere l’attenzione del Ministero dell’Interno. Un’occhiata dalle control-room la darei, per procedere alle sanzioni dei responsabili”.

Una mancanza generale di controllo del territorio, basti pensare al fenomeno delle così dette “persone non autorizzate sui binari”

“Il caos genera caos, come nel caso del possibile uso delle aree ferroviarie deserte da parte di spacciatori. Qui al Giardino Caponnetto, da settimane giace abbandonato sulle aiuole pubbliche uno scooter. Non è un veicolo rubato: sembra dimenticato. Lo abbiamo segnalato ai Carabinieri, che hanno girato il caso alla Polizia municipale. Ma il motociclo è ancora là, nessuno lo ha rimosso. Dove si è inceppato il meccanismo amministrativo locale? Sembra una stupidaggine, ma il degrado chiama degrado.

Studiamo i luoghi e i veicoli preferiti dai criminali. A Firenze ne usano tre: le biciclette a pedalata assistita, i monopattini elettrici e la tranvia. Tutti sistemi di mobilità non tracciata. Cominciamo a eliminare il caos dei monopattini abbandonati. In gran parte si tratta di mezzi a noleggio: se ne può identificare facilmente proprietà e utilizzatore. Eleviamo le multe in solidarietà tra noleggiatore e utente, lo stabilisce il Codice della Strada. Se non sappiamo di chi siano possono essere sequestrati. E il fenomeno dei ragazzi in due sul monopattino? Perché non vengono mai fermati? Anche se viaggiano troppo veloci nelle zone pedonali, dove vige il limite a sei chilometri orari. Idem per la manomissione delle delle biciclette elettriche.

Anche sulla tranvia si deve intervenire?

"E’ noto che i gruppi criminali salgono sui convogli per fare le rapine. L’amministrazione dovrebbe valutare la sospensione temporanea della fermata nel parco delle Cascine, salvo che nei giorni di mercato. Una città degrada quando lentamente perde reattività sulla cura e il rispetto di regole di base. E' allora che peggiora anche il contesto generale”.

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