Le notti di Santo Spirito tra gang, sostanze e fuochi d'artificio

Le proposte di Calleri (Fondazione Caponnetto) per aumentare la sicurezza. Questioni da risolvere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2024 14:58
Le notti di Santo Spirito tra gang, sostanze e fuochi d'artificio

In un momento così particolare per la città di Firenze, la sicurezza è divenuta questione centrale di ogni programma elettorale, in cui, a prescindere dal colore politico, si nota una certa abbondanza di proposte securitarie. La Fondazione Antonino Caponnetto, da sempre attenta alla questione criminalità sia mafiosa che di strada, in continuazione con le proposte del 4 gennaio 2024, ha deciso di trattare in modo propositivo le varie situazioni di insicurezza / criminalità esistenti in città.

"Partiremo da Piazza Santo Spirito - spiega il presidente Salvatore Calleri - una delle piazze più belle di Firenze che da oltre 50 anni è ampiamente frequentata da giovani ed adulti. È un luogo vivace. Un luogo vissuto. Un luogo che cambia tipologia di frequentazioni a seconda degli orari e dei giorni.Un luogo che ultimamente ha avuto qualche problematica criminale da non sottovalutare (tra gli ultimi fatti, giova ricordare un accoltellamento ed una aggressione di gruppo).

Scenario

All'incirca dopo le 23, soprattutto nei fine settimana, la piazza cambia. All'utenza normale si aggiunge, in parte sostituendola, una numerosissima comunità giovanile di migliaia di persone, spesso organizzata in gruppi che vivono in modo frizzante la piazza. Fin qui nessun problema se non il fatto che nel mucchio agiscono almeno un paio di gang ed alcuni ulteriori gruppetti “maranza". La presenza di gang e di gruppi organizzati mista a gruppi eterogenei di giovani, può portare a scontri a seguito o di malintesi o di abuso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti.

Altro rischio che si corre è quello delle rapine e delle violenze sessuali.A tal proposito, benché l'estensione dell'orario di apertura dei bagni pubblici in piazza sia da considerarsi necessario per l'utenza, non è detto che abbia risvolti positivi per la sicurezza. I bagni spesso vengono usati per la commissione di reati o per l'utilizzo di sostanze stupefacenti. Nel complesso siamo quindi di fronte ad uno scenario che rischia di favorire un incremento delle aggressioni dagli esiti nefasti.

Approfondimenti

Soluzioni possibili

Lo scenario sopra descritto - prosegue Calleri - non è di facile soluzione in quanto la situazione esistente in piazza è alquanto complessa.Le soluzioni che spesso vengono avanzate - presidi fissi di forze dell'ordine o militari- benché de facto non siano inutili, sono soluzioni “tampone” difficilmente praticabili a lungo termine per la mancanza di risorse.

Gestire la notte

Per gestire le situazioni-tipo che si verificano in Piazza Santo Spirito (ed in generale in altri luoghi di ritrovo notturno) occorre innanzitutto studiare come e quanto la città cambi volto durante la notte.La moderna idea di sicurezza nei luoghi pubblici deve partire dall'analisi degli spostamenti/trasporto dei lavoratori e degli utenti, di come si comportano e delle abitudini. Il tutto va poi messo a confronto con i residenti ed i comitati/associazioni/realtà esistenti sul territorio, facendo da ponte tra le varie situazioni.In parole povere, tutto quel che succede la notte va gestito, non subito.

Affrontare le gang ed i gruppi organizzati Quando ci si trova di fronte a situazioni complesse come gruppi organizzati/gang che possono essere di tipo e pericolosità diversa, occorre - sottolinea Il presidente della Fondazione Caponnetto - partire più che dal presidio fisso da quella che noi chiamiamo la "intelligence da marciapiede”. Si tratta di utilizzare le poche risorse disponibili al meglio, per capire i fenomeni criminali monitorando il territorio, non apparendo ma agendo alla bisogna, in questo caso con il supporto straordinario dei reparti.Nel caso in cui ci si trovi di fronte a gruppi criminali narcos, ovviamente bisogna affrontare la situazione in modo assai più completo e complesso.

Analisi

Quando ci troviamo di fronte ad un disagio giovanile e all'eccesso di violenza anche per futili motivi e con una diffusione elevata di armi bianche, bisogna affrontare la questione sicurezza con una visione ampia che tratti il problema secondo alcune linee guida:- il trattamento del disagio- il trattamento delle dipendenze - il punire in qualche modo i responsabili - il recupero dei violenti.

Nel processi di cui sopra - evidenzia Calleri - bisogna intervenire coinvolgendo vari soggetti istituzionali e sociali e soprattutto ove possibile le famiglie interessate. È necessario fare squadra.Come Fondazione Caponnetto riteniamo utile il coinvolgimento degli sport da combattimento/arti marziali per il recupero dei soggetti difficili e delle vittime di abusi.Per quanto concerne le sanzioni, in aggiunta alle misure previste dalla normativa vigente, un ricorso maggiore al daspo urbano avrebbe senza dubbio una funzione preventiva e deterrente.

FUOCHI D'ARTIFICIO

A Firenze da alcuni anni si assiste in modo continuo soprattutto ma non solo la notte a numerose esplosioni di fuochi d'artificio per ben 250/300 volte l'anno. Più recentemente si sono aggiunte anche delle esplosioni forti simili alle bombe carta.A Firenze ci stiamo abituando e la situazione è assolutamente sottovalutata eppure abbiamo un precedente interessante e preoccupante:"Nel 2020 uno spettacolo pirotecnico a Porta al Prato quando il capo uscì dal carcere" di cui all'articolo https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/i-fuochi...I fuochi non autorizzati sono sanzionabili ai sensi dell'art. di cui sotto.

Art 703 c.p. Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a [€ 103,00]. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese”.

Per provare a risolvere la questione dei fuochi occorre:

1) tenere conto in modo preciso delle volte in cui vengono sparati i fuochi e le zone da cui provengono.

2) utilizzare per rintracciare i responsabili gli strumenti tecnologici a disposizione tipo le telecamere della control room per capire se ci sono delle strategie dietro.

3) applicare ogni misura possibile nei confronti degli autori tra cui anche il daspo urbano", conclude il presidente della Fondazione Caponnetto.

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