Firenze 23.02.2019.- Il giornalista minacciato dalla mafia Sandro Ruotolo sarà a Firenze per incontrare il pubblico e raccontare la sua difficile esperienza nel campo del giornalismo d’inchiesta, anche alla luce della decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di revocargli la scorta, decisione poi sospesa in seguito a numerose proteste. Appuntamento domani, domenica 24 febbraio, alle ore 11 presso il Cinema Stensen (viale don Minzoni 25, ingresso libero) per l’evento ‘Firenze per Sandro Ruotolo’, evento promosso da Fiom-Cgil, MakeNews, FanPage, Cospe in collaborazione con Fondazione Stensen, Fnsi, Carta di Roma, Libera, Controradio.
L’incontro sarà aperto dall’attrice Daniela Morozzi e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze. Seguirà l’incontro con Sandro Ruotolo, accompagnato nel dibattito da Francesco Piccinini, giornalista e direttore di FanPage, Paolo Borrometi, scrittore e giornalista. Modera l’incontro il giornalista di Raitre Valerio Cataldi.
Durante l’incontro sarà mostrato il breve video del boss Michele Zagaria che, nella sua reclusione in carcere, parla con la sorella Beatrice e lancia la sua minaccia contro il giornalista Sandro Ruotolo all’indomani di un suo reportage sulla Terra dei Fuochi.
Sandro Ruotolo, da anni impegnato nelle inchieste sulla criminalità organizzata, nel maggio 2015 viene messo sotto scorta dopo le minacce del boss dei Casalesi. Nel febbraio 2019, il ministero dell’Interno decide di revocargli la scorta e la decisione fa scatenare numerose polemiche. A seguito di queste proteste, la decisione viene sospesa pochi giorni dopo.
Ieri mattina il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Gabriele Bianchi ha incontrato i rappresentanti dell’associazione Avviso Pubblico e della Fondazione Caponnetto. “Stiamo seguendo – spiega Bianchi – l’iter per la nascita di una conferenza permanente antimafia in Regione Toscana. La nostra terra, così come indicato da studi specialistici, dossier e documenti prodotti dagli organi preposti, non è certo esente dal pericolo infiltrazioni, anzi”. Pochi mesi fa la Direzione investigativa antimafia parlava di ben 78 clan attivi, mentre sono 223 le persone accusate di aver commesso un reato con l'aggravante mafiosa.
“Un contesto – sottolinea - che fa della Toscana la quarta regione d’Italia per numero di arresti e denunce con questo genere di accusa. Quel che vogliamo è estendere a tutte le forze politiche il lavoro fatto sino a oggi per giungere alla nascita di una conferenza permanente antimafia. Organizzeremo dunque – prosegue Bianchi - incontri con i rappresentanti di tutti gli altri gruppi consiliari e con l’assessore Vittorio Bugli, persona che ha già dimostrato sensibilità su questo tema.
La lotta alla mafia – conclude – non può vedere contrapposizioni di parte: siamo tutti chiamati a lavorare insieme per il bene della Toscana e per il futuro dei cittadini”.