A trent’anni dalla strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio del 1992, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro il Presidente del Consiglio comunale, unitamente al Consiglio comunale, onoreranno la loro memoria con una cerimonia che si terrà lunedì 23 maggio, alle 14,30 presso la lapide intitolata ai giudici Falcone e Borsellino ed agli agenti della scorta situata nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio.
La cerimonia sarà introdotta dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani e vedrà la partecipazione di don Andrea Bigalli (Referente Regionale Libera Toscana), Salvatore Calleri (Presidente Fondazione Antonino Caponnetto), Giuseppe Quattrocchi, già Capo della Procura di Firenze e Giuseppe Creazzo (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze).
Nel corso della seduta nel Salone dei Duecento, alle 17,59 ora dell’attentato, il Consiglio comunale, aderendo all'invito del Presidente Anci Decaro, effettuerà un minuto di silenzio sospendendo i lavori dell’aula.
Approfondimenti
“Le stragi del 1992 sono state uno spartiacque nella storia della nostra Repubblica. A trenta anni dalla strage di Capaci dove trovò la morte di giudice Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, le istituzioni sono ancora impegnate a combattere le mafie. Questa guerra – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – non è stata ancora vinta definitivamente nonostante siano stati fatti tanti passi avanti per colpire le finalità finanziarie delle mafie.
Solo dopo gli attentati a Falcone e Borsellino l’Italia comprese che la lotta alla mafia non doveva essere una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale che coinvolgesse le giovani generazioni come diceva Paolo Borsellino. Il sacrificio dei suoi servitori mobilitò cittadini e istituzioni. È nostro compito – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – portare avanti gli insegnamenti e l’opera iniziata da Falcone e Borsellino e tramandarla affinché non vada dispersa”.
Il Comune di San Miniato, in collaborazione con il Teatrino dei Fondi e Crédit Agricole, con il patrocinio della Regione Toscana, organizza l’iniziativa ‘Dobbiamo esserne Capaci’. Un momento di confronto e incontro con gli studenti degli Istituti comprensivi ‘Sacchetti’ e ‘Buonarroti’, dell’IT ‘Cattaneo’ e del Liceo ‘Marconi’.
All’iniziativa in programma nell’Auditorium Crédit Agricol di San Miniato (piazza Bonaparte), alle 10, parteciperà anche il presidente dell’Assemblea legislativa toscana. Intervengono inoltre Antonio Mariotti, magistrato della Procura di Lucca; Maria Taddei, politica ed ex senatrice; Don Armando Zappolini dell’associazione Libera e Claudio Fiore, nipote del Giudice Paolo Borsellino. Moderatore il giornalista della Rai Andrea Marotta. L’incontro sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Comune di San Miniato
In occasione della Giornata della Legalità, lunedì 23 maggio il Comune di Pisa, in collaborazione con le associazioni Libera, Agesci, CNGEI e UGCI, organizza una giornata con diverse iniziative per ricordare il 30° anniversario dalla strage di Capaci. Previste la cerimonia di deposizione della corona d’alloro la mattina, un convegno a Palazzo Gambacorti nel primo pomeriggio e a seguire, si svolgerà il corteo cittadino promosso dall’associazione Libera, che si snoderà dal Tribunale a piazza Martiri della Libertà.
In occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci, il Coordinamento provinciale di Pisa di Libera - Associazione nomi e numeri contro le mafie, in collaborazione con Agesci e CNGEI, organizza una manifestazione che, partendo dalla memoria di quel tragico evento, compia un percorso attraverso i 30 anni successivi, ripercorrendo i momenti salienti della battaglia dello stato contro le mafie, fino a giungere alle sfide che ancora oggi coinvolgono cittadini e istituzioni, per rilanciare con efficacia il contrasto a tutte le mafie. “Erano semi, saremo foresta”, è il messaggio scelto per la manifestazione e il filo rosso che caratterizzerà ogni momento.
Il ritrovo sarà di fronte al Tribunale in Piazza della Repubblica alle ore 17.15; alle 17.30 la commemorazione dell'attentato darà inizio alla manifestazione. Torneremo all'Italia del 1992, alla vita del Giudice Falcone e di Francesca Morvillo, alle sfide che stavano affrontando come magistrati, fino a pochi istanti prima della loro morte.
Alle 17.57 un momento di silenzio ricorderà l'ora esatta dell'esplosione. Dal Tribunale un corteo si muoverà per le strade di Pisa, facendo sosta davanti alla Prefettura, poi in Borgo Stretto e in Vicolo dei Tinti (sedi di due beni confiscati alle mafie in città, l'edicola ed un ristorante), per concludersi in Piazza Martiri della Libertà, dove si trova l’albero della legalità. In ogni tappa ci saranno momenti di memoria, a partire dal ricordo degli uomini della scorta di Falcone, e di condivisione su come è cambiata la lotta alla mafie dopo quel 23 maggio 1992 (e dopo la strage di via D'Amelio), quali leggi sono state varate e quali nuovi strumenti ebbero magistrati e forze dell’ordine.
Poi i capitoli delle confische e del riuso sociale dei beni sottratti alle mafie; l'evoluzione delle stesse con una presenza sommersa e sempre più pervasiva nell'economia legale per il riciclaggio dei capitali illeciti.
La conclusione di fronte all'albero della legalità in Piazza Martiri della Libertà testimonierà l'impegno di ogni partecipante a far germogliare quei semi piantati da uomini come Giovanni Falcone, per essere domani una foglia di questi nuovi alberi della legalità, che cresceranno e diverranno foresta.
Un reading di Samuele Boncompagni contro ogni tipo di mafia. L’attore e autore aretino dell’associazione culturale Noidellescarpediverse sarà protagonista lunedì 23 maggio delle iniziative per la Giornata Nazionale della Legalità promosse dal Comune di Cascina (Pi) a trent’anni dalla strage di Capaci dove perse la vita il magistrato Giovanni Falcone. Boncompagni interverrà davanti a una platea con oltre 400 studenti e proporrà alcuni suoi testi originali accomunati dalla volontà di lanciare un messaggio artistico di condanna alle mafie e di sensibilizzare verso il tema della legalità come fondamento della società.
Oltre la paura. A 30 anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio”. È questo il titolo dell’appuntamento in programma giovedì 26 maggio, alle ore 17, al Teatro comunale “Vittorio Alfieri” di Castelnuovo Berardenga promosso dal Comune. L’iniziativa sarà moderata da Matteo Borsi, direttore di Radio Siena Tv, e vedrà la partecipazione di Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia dal 2013 al 2018, Roberto Carrelli Palombi, presidente del Tribunale Siena, e Serenella Pallecchi, presidente provinciale Arci Siena aps.
“Ricordare le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - afferma Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga - è un obbligo morale per le istituzioni e per tutti i cittadini. Dobbiamo far conoscere, soprattutto ai giovani, chi erano questi due giudici che hanno pagato con la vita, insieme alla moglie di Falcone e agli agenti delle scorte, la loro battaglia contro la criminalità organizzata, senza mai disperdere la memoria del loro sacrificio. Le stragi del 1992 a Capaci e in via d’Amelio rimangono una ferita ancora aperta per il nostro Paese e quest’anno, a 30 anni di distanza, abbiamo voluto ricordare Falcone e Borsellino con un’iniziativa che unirà esperienze e testimonianze concrete di lotta alla mafia, alla corruzione e alla violenza di ogni genere”.
“Di questi fatti è difficile parlarne senza una facile retorica - aggiunge Annalisa Giovani, assessora alla cultura di Castelnuovo Berardenga - ma posso dire, con sincerità e commozione, che come amministrazione comunale non potevamo non organizzare questa iniziativa per ricordare il 30° anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Per chi, come noi, fa parte di una generazione che da quei fatti ne è uscita profondamente segnata, era doveroso ricordare chi si è fatto insegnamento perdendo la vita per servire il proprio Paese e onorare il proprio lavoro con forti ideali di giustizia e democrazia”.