Novantadue: per ricordare le stragi di Capaci e via D'Amelio

Stamani a Prato, in piazza S. M. delle Carceri l'inaugurazione della Spirale della Vita, 1.400 sacchi di juta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2022 20:34
Novantadue: per ricordare le stragi di Capaci e via D'Amelio

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sorridenti che si scambiano una battuta, al lavoro con il pool antimafia, le stragi di Capaci e di via D'Amelio, Falcone e Pietro Grasso al funerale di Rosario Livatino, il volto teso di Salvo Lima con alle spalle un incombente Vito Ciancimino, ma anche Italia '90, e scorci di vita quotidiana a Palermo: tutto questo immortalato dall'obiettivo del fotografo Tony Gentile, reporter palermitano, autore degli scatti più famosi di quegli anni, al centro e della mostra " La guerra - una storia siciliana", all'interno della rassegna Novantadue, realizzata dall'assessorato alla Cultura e Officina Giovani in collaborazione con il Centro Pecci. L'esposizione sarà inaugurata ai Cantieri culturali di Officina Giovani domani domenica 6 marzo alle 17.

E stamani il cartellone è stato aperto ufficialmente dall'inaugurazione della scultura "La Spirale della vita" in piazza Santa Maria delle Carceri, simbolo della rassegna: 1400 sacchi di juta con i nomi delle vittime della mafia, compresa la famiglia Nencioni di via dei Georgofili, e una statua alta 4 metri, esposti finora solo in piazza Bologni a Palermo. Erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, l'assessore alla Cultura Simone Mangani la curatrice dell'allestimento di Palermo Daniela Brignone, il curatore per Prato Mirco Marino, che si è occupato anche dell'allestimento della mostra fotografica di Gentile a Officina. L'autore, Gianfranco Meggiato, era in collegamento web nel successivo talk ospitato a Palazzo Pretorio perchè, come ha spiegato, è stato impossibilitato a muoversi a causa della situazione che una parte della sua famiglia sta vivendo in Ucraina.

"Il Novantadue è stato un anno che ha cambiato la storia del Paese - hanno detto il sindaco Matteo Biffoni e l'assessore alla Cultura Simone Mangani - Le stragi di Capaci e via D'Amelio e Tangentopoli hanno rappresentato il turning point della storia recente. Sono passati 20 anni e uno degli obiettivi principali è passare ai più giovani, che non erano nati o erano ancora piccoli in quegli anni, il significato di quelle morti e di questi sacchi di sabbia, un baluardo di difesa della società civile nei confronti della barbarie della mafia e della corruzione. E' al tempo stesso di celebrare la loro vita e il loro sacrificio".

Su una retta immaginaria che connette il Museo del Palazzo Pretorio alla Forma Squadrata con Taglio di Henry Moore, La Spirale della Vita di Gianfranco Meggiato convoglia mediante una dinamica circolare la tensione formale e culturale verso il nucleo.

L’ opera è un interattivo monumento pubblico alle vittime innocenti di mafia, un monumento ai caduti in quella guerra sociale che corrompe tutt’oggi la trama e l’ordito del tessuto civile.

La scultura centrale, Il Mio Pensiero Libero, abbaglia l’osservatore strutturando nuove traiettorie visive che non si muovono più dal periferico al centrale, ma dal terrestre verso il celeste.

La Spirale della Vita, nel suo movimento formale e sociale, ricorda allora che al centro esiste una fonte vitale che, nascosta tra quei muri che si fanno trincea, sopravvive e getta una nuova luminosa speranza sul mondo.

L'installazione sarà visitabile fino al 24 marzo.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA AD OFFICINA GIOVANI

 Nella mostra 'La guerra - una storia siciliana' del fotografo e fotoreporter Tony Gentile, le fotografie in bianco e nero ricostruiscono per frammenti la storia di un paese coinvolto in una guerra interna che vedeva il suo campo di battaglia non solo nella Sicilia degli anni Novanta.

Il reportage di Tony Gentile si compone di varie trame: da un lato quella delle forze dell’ordine e della magistratura, da cui la celebre fotografia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; da un altro quello delle vittime immortalate sotto bianchi teli o evocate nelle macerie di esplosioni; da un altro ancora le manifestazioni contro la mafia, ma anche il quotidiano dei bambini che giocano o di un matrimonio. Ciò che l’artista espone è quindi uno spaccato di storia italiana nelle sue varie sfaccettature che ricostruiscono altrettante narrazioni di un’epoca che si pone come complessa.

Il ricordo deve partire dal racconto, in questo la dimensione cronachistica del fotoreporter palermitano riesce nello sviluppare un racconto storico delle vicende partendo dal dato reale del fotografico.

Nei giorni successivi all’inaugurazione Tony Gentile racconterà la sua mostra ai giovani delle scuole medie inferiori e delle scuole medie superiori.

La mostra resterà visitabile gratuitamente a Officina Giovani fino a giovedì 24 marzo. E' richiesto il Green Pass rafforzato.

Dopo l'apertura della mostra, domani domenica 6 marzo alle 18 ad Officina Giovani lo spettacolo teatrale " Omertà" di Barabao Teatro. A seguire dibattito con Angelo Corbo, poliziotto della scorta del giudice Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci.

Novantadue si concluderà Pif e il giornalista Pino Maniaci che incontreranno il Consiglio comunale dei ragazzi venerdì 25 marzo alle 10,30: il regista e conduttore televisivo e il giornalista approfondiranno gli eventi del 1992, con riferimento in particolare alle stragi di mafia che hanno ucciso i giudici Falcone e Borsellino, in un incontro che verrà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Prato.

Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza