Quasi 50mila imprese italiane della filiera delle costruzioni (edilizia, impianti e serramenti) accusano molte difficoltà nella cessione dei crediti legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili e un notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti. E’ una fotografia preoccupante quella che emerge dall’ultima indagine effettuata da CNA nazionale su un campione rappresentativo del settore, all’interno di un quadro che denota un netto peggioramento rispetto all’indagine realizzata nel maggio scorso.
Come sottolinea il Presidente di CNA Costruzioni Toscana Centro, Riccardo Castellucci, “le percentuali emerse a livello nazionale sono le stesse che riscontriamo sulle imprese del settore casa che operano sul nostro territorio. La paralisi della cessione dei crediti fiscali, di fatto, provoca un impatto pesantissimo, e l’indagine lo dimostra. Oltre la metà del campione intervistato dichiara infatti che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considera la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri. Non solo. Dall’indagine emerge che solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento”.
Secondo la stima di CNA oggi ammontano a oltre 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese italiane che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione. Un volume raddoppiato rispetto alla scorsa primavera. Molto significativa è poi la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi: nel maggio scorso era il 35% mentre oggi sfiora il 75%, ed è aumentata la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro (dal 45 al 54,5% del totale).
Ma non basta. Di fatto, per le imprese è sempre più difficile anche individuare soggetti disposti ad acquisire i crediti legati ai bonus per l’edilizia e lo scenario continua a peggiorare.
“Il 27,4% delle imprese rileva negli ultimi mesi un atteggiamento diverso da parte degli intermediari anche se non riesce a risolvere il problema. Oltre la metà delle imprese in difficoltà ha ricevuto offerte di acquisto da parte di soggetti diversi dagli intermediari finanziari ma soltanto l’8% a condizioni in linea con le attese mentre il 42% delle offerte presenta condizioni molto penalizzanti. I canali tradizionali sono sempre più indisponibili ad acquistare i crediti (anche per le incertezze a causa delle continue modifiche normative) lasciando spazio a soggetti che speculano sulle difficoltà delle imprese della filiera”.
Di qui, l’appello al Governo perché “serve urgentemente un intervento straordinario per consentire a decine di migliaia di imprese di di svuotare i cassetti fiscali. I dati che emergono dall’indagine confermano infatti che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali, altrimenti gli oneri per le imprese rischiano di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil”.