FIRENZE- Il Tar Toscana ha respinto i ricorsi delle aziende farmaceutiche che avevano impugnato la delibera della giunta regionale sui farmaci per i malati reumatici (la 960 del 6 settembre 2017). In particolare, due delle aziende ricorrenti chiedevano al Tar di sospendere immediatamente l'efficacia della delibera e di alcuni documenti elaborati delle Asl Toscana centro e Toscana nord ovest.
Nei giorni scorsi, sui quotidiani e sulla stampa specialistica sono comparsi articoli che riportavano le dichiarazioni del presidente della Società italiana di reumatologia e di associazioni di pazienti affetti da malattie reumatiche, secondo le quali questa delibera darebbe il via alla sostituzione automatica del medicinale biologico originatore con il corrispondente medicinale biosimilare.
La Regione precisa che questi timori sono infondati, e chiarisce il percorso previsto dalla delibera. Percorso che non determina assolutamente la sostituibilità automatica dei medicinali, e in particolare tra un medicinale biologico originatore con il suo biosimilare (come paventato dal presidente della Società italiana di reumatologia e delle associazioni dei malati), ma piuttosto fornisce al medico gli strumenti per valutare caso per caso e richiedere/prescrivere il medicinale più adatto per ogni paziente. Il nuovo percorso interviene nella fase di richiesta/prescrizione, durante la quale il medico decide se prescrivere un medicinale anziché un altro, tenendo conto anche del prezzo. La libertà prescrittiva del medico rimane dunque inalterata. Questo, riepilogando, il percorso previsto dalla delibera:
- nella fase di programmazione e acquisto, l'Estar ha bandito la gara regionale farmaci, individuando lotti distinti di farmaci biologici e farmaci biosimilari. Per effetto della gara Estar sono disponibili sia gli uni che gli altri;
- nella fase di prescrizione, la scelta avverrà a completa discrezione del medico, che avrà a disposizione tutti i medicinali in commercio;
- l'erogazione segue la prescrizione, e nella delibera non si vede nessuna volontà di sostituzione automatica di un medicinale biologico prescritto con il corrispondente biosimilare da parte del farmacista, sia della farmacia aperta a pubblico che di quella Asl per i medicinali erogati in distribuzione diretta.
Dunque, si chiarisce ancora da parte del settore farmaceutico della Regione, non sono fondate le censure secondo le quali il nuovo percorso previsto dalla delibera determinerebbe la sostituzione del farmaco biologico con il biosimilare. La sostituzione, se avviene, avviene in fase di prescrizione ed è operata a insindacabile giudizio del medico, nel pieno rispetto della legge.