“Sono state approvate le linee guida e, con la loro prossima pubblicazione sul Burt, il Bollettino ufficiale della Regione Toscana, la norma regionale sull'equo compenso diventerà finalmente operativa. Si tratta di una norma fortemente voluta dalla Rete Toscana delle Professioni Tecniche e dagli Ordini e Collegi toscani di area tecnica, un lavoro frutto di concertazione e di una fattiva collaborazione tra molti soggetti.
Un ringraziamento va a tutti coloro che, insieme a noi, hanno voluto fortemente questa norma, a partire dalla giunta regionale, la prima commissione consiliare e la Commissione soggetti professionali”. Lo sottolinea la Rete Toscana delle Professioni Tecniche, in seguito all'approvazione della delibera sulle “Linee guida sulle modalità di controllo delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, ai sensi dell'articolo 47 del DPR 445/2000, a corredo delle istanze di autorizzazione, dichiarazioni o comunicazioni ai sensi dell'art.3 della L.R.
35/2020”, ossia quelle relative al cosiddetto “equo compenso”.
La norma, illustra la Rete Toscana delle Professioni Tecniche, associazione costituita da tutte le rappresentanze ordinistiche tecniche toscane che conta circa 45.000 lavoratori iscritti, “restituisce dignità al lavoro dei professionisti e in particolare a quello dei giovani, che troppo spesso non vedono riconosciuto il valore del proprio lavoro. È una legge che contiene alcuni importanti principi volti a tutelare le prestazioni dei professionisti e la loro qualità, ponendo in sostanza attuazione al dettato dell’articolo 36 della Costituzione che dispone il principio secondo cui il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del suo lavoro”.
La legge regionale – viene spiegato – rende obbligatoria la dichiarazione, da parte di chi presenta la pratica, di aver sottoscritto una lettera di affidamento d'incarico già prevista per legge, e che ogni istanza resa a una pubblica amministrazione (ad esempio per lavori di ristrutturazione) contenga la dichiarazione che gli obblighi contrattuali siano stati assolti. La norma pone dunque una “doppia” tutela: sia per il cittadino (o per qualsiasi altro committente) che sarà garantito nella prestazione resa, sia per il professionista, nel riconoscimento del proprio corrispettivo in tempi certi.
“La Rete Toscana delle Professioni Tecniche, con i suoi associati, ha vigilato affinché le linee guida fossero approvate il prima possibile e senza snaturare la portata della norma, proprio come ci eravamo impegnati a fare, e così è stato”, viene spiegato ancora.
“Ci rendiamo disponibili fin da subito a collaborare con le istituzioni e con tutti i soggetti coinvolti perché ci sia una corretta informazione e per coadiuvare le amministrazioni nella regolare applicazione della norma, che segna un importante cambio di atteggiamento e prospettiva nei confronti del mondo delle professioni, a cui viene finalmente riconosciuta un'attenzione diversa – conclude la Rete Toscana delle Professioni Tecniche – ci auguriamo che questo sia il segno di un nuovo modo di approcciarsi e di collaborare e che possa essere di buon auspicio anche per la nuova consiliatura, per poter ripartire da qui”.
“Una concertazione in merito alle politiche del lavoro ed economiche che veda inclusa tra le parti sociali anche tutta la platea dei liberi professionisti, che in Toscana pesano per oltre il 21% del PIL. Così colmeremo lo spazio oggi carente nella rappresentanza sociale. È quanto chiediamo come Confprofessioni Toscana - dice il presidente Ivo Liserani - al nuovo presidente della Regione Eugenio Giani, compiendo un altro passo in avanti a seguito di quanto ben fatto dalla giunta precedente. Si prepara una fase assai delicata per la nostra economia e speriamo di poter contribuire a individuare le linee di sviluppo su cui puntare per modernizzare la nostra regione”.