Firenze, 3 settembre – "Fare sistema si rivela sempre una soluzione corretta, soprattutto per le piccole-medie imprese, per frenare la speculazione sui prezzi", afferma Alessandro Sorani, Presidente di Confartigianato Firenze, parlando del Consorzio Multienergia, lanciato oltre vent'anni fa da Confartigianato e molto apprezzato dagli associati.
"Multienergia rappresenta un'utile misura-tampone, un argine per contenere gli aumenti ma chiaramente non può essere sufficiente per superare la tempesta perfetta che si sta prefigurando. Anche perché – sottolinea Sorani – interveniamo sempre a valle, non all'origine del problema, dove spetta al governo e alle Istituzioni europee intervenire". Per Sorani: "una nuova strategia energetica dev'essere adottata quanto prima" e deve comprendere "tetto tariffario, per il quale finalmente registriamo una concreta apertura, e anche contributi alle imprese per ammortizzare gli aumenti, stabile diplomazia energetica, nel Mediterraneo e non solo, per proseguire nella diversificazione del gas ma soprattutto fonti autoprodotte, come le rinnovabili – e in Toscana stiamo crescendo sulla geotermia – ma anche il nucleare, che per noi non è tabù.
Anche perché possiamo permetterci pochi veti, adesso", conclude Sorani.
“Sono eroiche, ma la fatica comincia a farsi sentire. Quindi, o interventi subito o, ad anno nuovo, anche in Toscana si conteranno i gravi e irreversibili danni al sistema produttivo. Fino ad oggi le imprese hanno resistito erodendo i propri margini, ma ora sarà sempre più difficile: i costi dell’energia, del gas, delle materie prime le stanno uccidendo” E’ Maurizio Bigazzi presidente di Confindustria Toscana a intervenire sugli insostenibili costi che gravano sulle imprese della regione.
“Ieri, però, almeno è arrivata una buona notizia – continua Bigazzi – con il Consiglio dei Ministri che ha sbloccato la realizzazione della centrale geotermica di Abbadia San Salvatore e dell’impianto eolico del Mugello, che la Regione aveva autorizzato e che le Sovrintendenze avevano bloccato. Passi avanti verso quella necessaria dotazione infrastrutturale di cui abbiamo urgente bisogno per fare fronte a questo tsunami energetico che sta travolgendo imprese e famiglie, e che purtroppo avevamo previsto”.
“Adesso attendiamo anche risposte sul gas a partire dai rigassificatori, perché le scorte non saranno sufficienti ed è chiaro che l’impianto previsto a Piombino è un elemento fondamentale di quella strategia nazionale che consentirà a imprese e famiglie di fronteggiare l’emergenza energetica, altrimenti certa. L’industria ha bisogno di energia e di certezze in termini di disponibilità e di costi; che in questo momento non abbiamo e non siamo in grado di prevedere”.
“Sono mesi, infatti, che avevamo lanciato l’allarme tsunami per i costi dell’energia e delle materie prime, ma la voce delle imprese la si ascolta solo quando non si possono più nascondere i problemi perché sono diventati troppo grandi; dimenticandosi che l’economia del Paese la fanno le aziende che oggi faticano a fare fronte a costi sempre più incompatibili con l’attività di impresa”.
"Regna ancora, incredibilmente, un'incertezza totale sulle misure da adottare contro la crisi energetica. Sembra che sia ancora il 24 febbraio e non il 1° settembre. Eppure, come ha detto Bonomi, siamo di fronte a un terremoto economico e noi imprenditori siamo terrorizzati". Non usa mezzi termini Claudio Tongiani, Presidente di Confindustria Fiorentina Sud – Chianti. "Mentre per larga parte delle aziende, anche del territorio chiantigiano con cui sono in costante contatto, si avvicina a un punto di non ritorno, e non a ottobre, continuo a leggere vaghe proposte, di tutti i partiti, sul tetto al prezzo del gas – aggiunge Tongiani – ma occorre che si spieghi, tecnicamente, come applicarlo e, soprattutto, con quali tempi, ammettendo che adesso e non a febbraio, a prezzi definitivamente esplosi, possa produrre di qualche tipo.
E anche su questo nutro perplessità". "Ma la confusione non regna solo nelle forze politiche. Il governo parla di record negli stoccaggi ma dobbiamo renderci conto che, con lo stillicidio impostoci dalla Russia e le continue 'manutenzioni', dobbiamo trovare alternative al gas nel generare corrente elettrica, perché le riserve si esaurirebbero subito e non potrebbero certo sostenere il fabbisogno della seconda manifattura europea". "Gli imprenditori, ovvero coloro che, non è superfluo ricordarlo, sostengono il sistema paese, hanno perfettamente chiaro che nessuno ancora si è reso conto della portata epocale della crisi.
Tutto il sistema Confindustria lo sta denunciando con forza ma ancora le contromisure non si sono viste". "Qui – insiste Tongiani – c'è in ballo la sopravvivenza del nostro tessuto produttivo e, mi spingo oltre, della nostra qualità della vita. Faccio un appello a tutti: servono costruttori di politica e non aspiranti influencer. Noi imprenditori siamo sulla breccia da quasi tre anni, pressoché senza supporto: o si fa quadrato sulle imprese o tutta Italia crolla", conclude il Presidente Tongiani.
“Abbiamo iniziato da Prato perché in questo momento la crisi energetica è una priorità e questa città sta rischiando di perdere posti di lavoro, aziende e una tradizione antica di secoli come quella del tessile”: Riccardo Ricciardi vicepresidente del Movimento5Stelle e candidato in Toscana ha aperto così l’appuntamento nella capitale del tessile dove, insieme al Ettore Licheri e a Chiara Bartalini, candidata alla Camera, ha incontrato cittadini, attivisti e imprenditori. “Qui la crisi energetica che ha fatto schizzare le bollette da 50 a 500 mila euro nel giro di pochi mesi e le aziende rischiano di chiudere: noi non possiamo permetterlo e per questo rilanciamo la nostra richiesta al governo di procedere subito a uno scostamento di bilancio per affrontare la pandemia energetica in corso e salvare imprese e famiglie” ha dichiarato Ricciardi.
“Molti qui ci riconoscono di essere stati i primi, in tempi non sospetti, a sollevare il problema della crisi energetica. Se siamo riusciti a farlo è perché abbiamo sempre mantenuto il legame con i territori, parlando con le persone, proprio come abbiamo fatto qui. Oggi gli altri partiti versano lacrime di coccodrillo: non servono né serve un armistizio. C’è bisogno di soldi per garantire uno scudo sociale come durante la pandemia” ha insistito Ettore Licheri, capolista al collegio plurinominale del Senato, presidente fino al 2020 della commissione del Senato per le Politiche dell’Unione Europea.
“Da Prato avviamo una serie di incontri che sono nel solco di quello che facciamo quotidianamente insieme ad attivisti e consiglieri: parlare con le persone, ascoltare i loro problemi e proporre soluzioni concrete. Contro il caro bollette, serve subito un accordo europeo per acquisti e stoccaggi «comunitari» del gas e il recupero dei 9 miliardi di extraprofitti dalle imprese che hanno speculato durante l’emergenza ” ha aggiunto Chiara Bartalini.