Firenze, 25 maggio. Durante la convention nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, “Tocca a Noi”, che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma, sono stati diffusi i dati dell’ufficio studi dell’associazione, che hanno confermato l’urgenza di nuove politiche di sostegno al talento e all'intraprendenza dei giovani. Nel 2021 l’Italia è prima tra i paesi dell’Unione europea per numero di imprenditori under 35, che sono 537.915 e rappresentano l’8,9% del totale delle imprese.
Oltre un quinto delle imprese giovanili (22,9%) sono artigiane. In Toscana le imprese giovanili sono 30.543 e di esse 8.434 sono artigiane. “Questo dato dimostra che i giovani sono fortemente orientati a fare impresa e a reagire alla crisi, anche in un momento difficile come questo, caratterizzato dalla pandemia, dagli aumenti dei prezzi delle materie prime e dell’energia, dalla guerra”, ha commentato il presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato Toscana, Giancarlo Mannini.
“In Toscana 1 impresa giovanile su 4 è artigiana. I settori con più imprese giovanili sono quello dei servizi, quello delle costruzioni e il manifatturiero. Servono però politiche che sostengano i giovani nel fare impresa. Occorre migliorare la conoscenza delle opportunità offerte dai fondi europei. La formazione è fondamentale – continua Mannini- a partire dalla scuola per maturare le competenze necessarie. Va poi sostenuta la formazione professionale, quella del personale in azienda e l’apprendistato”.
Per il presidente: “In Toscana il tasso di occupazione dei giovani di età compresa tra i 15 ed i 34 anni è del 46,3%. Un dato superiore quindi alla media nazionale del 41%. C’è una ripresa, anche se ancora non siamo ritornati al livello pre crisi del 2019. A causa della pandemia c’è stato purtroppo un aumento del numero di giovani che non studiano e non lavorano (i cosiddetti NEET) che sono il 17,9%. Servono quindi interventi immediati per favorire l’impiego dei giovani e per promuovere l’imprenditorialità avvicinando la scuola al mondo del lavoro. Occorre favorire il passaggio generazionale nelle imprese e servono sostegni per i giovani che si mettono in proprio”, conclude Giancarlo Mannini.