Di nuovo problemi al pronto soccorso dell’ospedale di Empoli: a farsi portavoce del disagio è il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche. In previsione delle ferie estive del personale e di lavori che devono essere effettuati in alcune aree, la direzione sanitaria ha deciso la chiusura di tre reparti, uno in più rispetto all’estate 2022. Una decisione, si spiega dal sindacato, che porterà situazioni di difficoltà: verranno infatti a mancare almeno sessanta posti letto, essenziali per liberare il pronto soccorso e consentire l’accesso a nuovi pazienti.
Sotto accusa anche i lunghi tempi d’attesa, come conferma Paolo Porta, consigliere nazionale della Confederazione generale sindacale settore sanità NurSind: “Pur trovandoci ancora all’inizio dell’estate ci sono già stati giorni nei quali i pazienti restano in barella chi 12, chi 20 ore in attesa di essere trasferiti in reparto. Una situazione che crea un doppio carico di lavoro per i sanitari, costretti a gestire non solo i nuovi accessi al pronto soccorso, ma anche a dover dare assistenza a quanti rimangono loro malgrado in pronto soccorso. Senza dimenticare il rischio di lesioni da decubito e altri problemi che non possono essere affrontati in maniera efficace in pronto soccorso”.
L’altro problema sottolineato da NurSind è legato al fatto che molti degli accessi al pronto soccorso sono effettuati da persone con patologie che potrebbero essere gestite grazie a una terapia domiciliare, ma che non riescono a trovare risposte efficaci in tempi congrui dai medici di medicina generale. “Manca - prosegue Porta - un filtro efficace a monte dei pronto soccorso e questo crea una situazione di ingolfamento, soprattutto in periodi critici come quelli estivi o delle festività. Se ci troviamo in una situazione critica già all’inizio dell’estate, cosa ci dobbiamo aspettare a fine luglio o nel mese di agosto? Nell’area dell’empolese-valdelsa mancano una trentina tra infermieri e Oss. Senza questi innesti il sistema sarà sempre destinato ad andare in difficoltà”.
Approfondimenti
L'Azienda Usl Toscana Centro smentisce: nessuna criticità è stata rilevata in questi giorni in pronto soccorso all’Ospedale San Giuseppe di Empoli. Il numero di posti letto è adeguato rispetto a quelli necessari al DEA, oltretutto tra ieri e oggi la programmazione giornaliera ha evidenziato un numero superiore di letti rispetto all’afflusso di pazienti.
Attualmente gli accessi giornalieri al DEA di Empoli oscillano sempre tra i 150 e i 260, in alcune ore del giorno possono verificarsi attese più lunghe, come accade anche in altri presidi ospedalieri, causa maggior afflusso.
Le riduzioni di posti letto riguardano principalmente la chirurgia elettiva poiché nei periodi estivi diminuisce la richiesta di interventi programmati, ma tale riorganizzazione non impatta con la regolare attività del pronto soccorso. L’azienda sanitaria ha già messo in atto tutte le possibili azioni compensative per ridurre al massimo l’impatto sulla produttività complessiva, sia all’interno che all’esterno dell’Ospedale. Per i mesi di luglio e settembre verranno messe in atto opportune misure compensative per garantire il più possibile l’attività, sia all’interno del blocco A che all’esterno dell’Ospedale, mantenendo in questi due mesi la pronta disponibilità per le eventuali urgenze.
Inoltre come già annunciato precedentemente, ulteriori chiusure sono dovute all’avvio dei lavori di ristrutturazione per incrementare i posti letti in area critica che vedranno la realizzazione di un’area modulabile composta da 16 posti letto per la terapia sub intensiva, utilizzabili anche in terapia intensiva ed ampliabili di due in caso di emergenza o iper-afflusso.
In conclusione, a differenza degli anni scorsi, per compensare la riduzione di posti letto rimarranno aperti per il periodo estivo 28 letti dell’Ospedale Degli Infermi di San Miniato, di cui 12 dedicati alle Cure Intermedie e 16 alla Medicina Fisica e Riabilitazione, ulteriori azioni saranno possibili nel periodo successivo. Tale intervento è stato messo in atto per favorire la dimissione di pazienti complessi, che non hanno bisogno di ulteriore ricovero ospedaliero, ma necessitano di completare il ciclo di cure prima di essere dimessi al proprio domicilio.