Dop e Igp, la Toscana vola nel mondo

Una quota export che vale 94 milioni di euro. Saccardi: "Puntiamo e investiamo sulla qualità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 Ottobre 2025 15:27
Dop e Igp, la Toscana vola nel mondo

Una quota export Dop e Igp che vale 94 milioni di euro, con una crescita del 18,4% solo nell’ultimo anno: questo il dato relativo ai prodotti DOP e IGP che più di altri salta all’occhio nel report “La Toscana Dop Igp” realizzato da Ismea per la settima edizione di BuyFood Toscana - la vetrina internazionale del gusto made in Tuscany - e presentati durante il workshop “AgroToscana: Identità, territori, mercati”, tenutosi alla Palazzina Reale di Santa Maria Novella a Firenze.

Un dato che, alla luce dei recenti sviluppi internazionali, conferma la centralità e la forza della “Dop Economy Toscana” come leva di competitività e identità territoriale, che insieme ad un patrimonio enogastronomico di eccellenza e una crescente attenzione alla sostenibilità e al biologico trainano il comparto agroalimentare del made in Tuscany.

Ad aprire la mattinata di lavori, la vicepresidente e assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi: “Le produzioni Dop e Igp – ha detto - rappresentano al meglio la qualità della Toscana, su cui abbiamo sempre puntato e continueremo a investire. La nostra non è una regione delle grandi quantità, ma delle grandi qualità: vino e olio, in particolare, trainano un export che continua a crescere nonostante le difficoltà dei mercati internazionali. I mercati internazionali riconoscono nei prodotti toscani un elemento di unicità e di eccellenza, e questo ci rende fiduciosi per il futuro.

Siamo orgogliosi perciò di poter mettere in mostra anche quest’anno il meglio della nostra produzione e di attrarre nuovi buyer e nuovi interessi intorno a un’agricoltura che, oltre alla qualità dei prodotti, significa anche cura del territorio, paesaggio e multifunzionalità. La Toscana è la regione con il maggior numero di agriturismi in Italia, ma è anche una terra che investe sui giovani e sulle donne, che rappresentano ormai il 30% della nostra agricoltura. È un’agricoltura che esprime un valore assoluto per la nostra regione e per la sua identità”.

Quindi poi i saluti della Camera di Commercio di Firenze insieme a PromoFirenze e a Fondazione Sistema Toscana. Numerosi i Consorzi di Tutela della Toscana presenti all'evento.

LA DOP ECONOMY DELLA TOSCANA – La Toscana si conferma regione leader per numero di registrazioni IG con 90 tra Dop e Igp, di cui 32 prodotti alimentari e 58 vini. Limitatamente al comparto cibo, la regione fa registrare un valore della produzione pari a 192 milioni di euro (+7,4% su base annua). Un dato curioso è il posizionamento della Toscana rispetto alle altre regioni per tipologia di prodotti: le migliori performance le fa registrare con i prodotti della panetteria e pasticceria, dove si colloca seconda dietro solo all’Emilia Romagna, e con le carni fresche, dietro solo alla Sardegna. Sul podio, terza, anche tra gli oli d’oliva, dove precede la Liguria. Sono sei i prodotti che concentrano l’88% del valore complessivo: Cantuccini Toscani Igp, Prosciutto Toscano Dop, Pecorino Toscano Dop, Olio Toscano Igp, Finocchiona Igp e Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp.

EXPORT – Dalla ricerca Ismea emerge come il valore dell’export agroalimentare toscano nel 2024 sia stato pari a 4 miliardi di euro, il 6,3% sul totale export regionale e negli ultimi 5 anni, il tasso annuo medio di crescita dell’export agroalimentare toscano è stato dell’11,2%, vino e olio Evo i prodotti di punta rispettivamente con 32% e 33%, che insieme fanno due terzi del valore esportato in tutto il mondo, in particolare Stati Uniti (27%), Germania (14%) e Francia (9,7%), ma anche i Paesi del Nord Europa e dell’Asia orientale che tendono a rafforzarsi.

STRUTTURA IMPRENDITORIALE E OCCUPAZIONE – Nelle 41.961 imprese agroalimentari toscane – il 5,6% del totale nazionale - il 6,8% è guidato da under 35, mentre il 30,4% è a conduzione femminile, superando la media italiana. Gli occupati nel settore agricolo sono circa 45 mila, pari al 5,5% del totale nazionale, concentrati soprattutto nella produzione primaria, ma in crescita anche nelle attività di trasformazione e servizi collegati, come agriturismo, vendita diretta e turismo rurale. Nel 2024 il valore complessivo della produzione agricola regionale ha raggiunto 3,6 miliardi di euro, con una crescita di circa il 4% rispetto all’anno precedente e segnando un incremento di quasi il 30% sul 2020. La Superficie Agricola Utilizzata (Sau) ammonta a quasi 560 mila ettari, pari a circa un quinto del territorio regionale.

AGRICOLTURA BIOLOGICA E AGRITURISMO - Con 237.000 ettari coltivati a biologico, pari al 36,4% della SAU regionale, la Toscana si conferma seconda regione italiana per incidenza dell’agricoltura biologica: nel 2024 sono stati riconosciuti 10 distretti biologici, quattro dei quali di nuova istituzione, a testimonianza della diffusione di modelli produttivi sostenibili e della sinergia tra agricoltura, ambiente e comunità locali. Il quarto pilastro dello sviluppo agricolo toscano è la diffusione di agriturismi, che non solo consegna alla Toscana il primato come regione italiana con il maggior numero di strutture - circa 5.800 pari al 22% del totale nazionale – ma ne fa un modello di integrazione tra ospitalità e produzione agricola: il 47% delle aziende produce almeno un prodotto DOP o IGP, e un terzo adotta il metodo biologico.

I DATI DI IRPET - Il ruolo centrale delle attività secondarie, in particolare degli agriturismi, che hanno avuto un exploit nel periodo post covid e oggi godono di ottime prospettive a lungo termine, è testimoniato anche nella presentazione “Identità e valore dell'agricoltura nella Toscana diffusa” illustrata da Sara Turchetti di Irpet e relativa alle filiere del legno, castanicoltura, turismo.

Dal report emerge che l’agricoltura toscana produce ogni anno un valore aggiunto di 2,5 miliardi di euro e che quasi la metà è prodotto dalle cosiddette “aree interne", dove si concentra anche una parte rilevante di strutture agrituristiche, che rispondono ad un aumento della domanda di turismo slow - da quello esperienziale alle attività all’aria aperta e una riscoperta del turismo di prossimità – offrendo, come riporta la ricerca ISMEA, alloggio (90%), attività di ristorazione (37%), degustazione (32%) e ricreative (51%) con oltre 5 milioni di presenze con una netta prevalenza di turisti stranieri (70%).

Irpet ha messo in evidenza come alla crescente concentrazione della popolazione nelle aree urbane e periurbane corrisponda una contestuale trasformazione di quelle marginali, che si presentano oggi come veri e propri laboratori di sostenibilità ed innovazione territoriale. Ne sono esempi di eccellenza le filiere del legno e della castanicoltura: la prima oltre a sostenere la transizione energetica, contribuisce alla messa in sicurezza del territorio, prevenendo il rischio di incendi e il dissesto idro-geologico; la seconda – che conta ad oggi circa 1600 aziende castanicole tra Lunigiana e Garfagnana, nel Mugello e sull’Amiata – contribuisce alla valorizzazione dei prodotti del bosco certificati e alla conservazione del tipico paesaggio di queste aree.

A seguire, il direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo, ha posto l’accento sul legame tra food, informazione e comunicazione e promozione turistica e sugli strumenti in campo per un'attività di valorizzazione che si snoda su più piani e con diversi strumenti sia per i cittadini che per i molti turisti interessati a questo settore. Sempre sul fronte del turismo è intervenuto Mirko Lalli per The Data Appeal Company. Il suo report si è focalizzato principalmente sull’influenza dell’AI nel food e su come i turisti vedono la nostra regione in relazione al comparto food & beverage grazie all’interpretazione del sentiment registrato in rete.

I lavori della mattina sono proseguiti con la presentazione delle esperienze sul territorio raccontate dai singoli Consorzi, culminato con la celebrazione degli anniversari del conferimento della Dop o dell’Igp. L’Associazione per la valorizzazione della Castagna del Monte Amiata Igp, il Consorzio Olio extravergine di oliva Chianti Classico Dop e il Consorzio per la tutela dell'Olio extravergine di oliva Terre di Siena Dop hanno festeggiato 25 anni. 20 anni per il Consorzio per la tutela dello Zafferano di San Gimignano Dop, 15 anni per Coripanf, 15 anni per i Ricciarelli di Siena Igp e 10 anni per il Consorzio di tutela della Finocchiona Igp e il Consorzio di tutela del Pecorino delle Balze Volterrane Dop.

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