Chi pensa che a giocare d'azzardo sono le donne deve totalmente ricredersi e ammettere di aver preso un granchio. Secondo quanto apparso anche sul sito del Cesda di Firenze – Centro studi ricerca e documentazione su droghe, dipendenze e hiv/aids, negli ultimi anni è aumentata in modo significativo la "quota rosa" delle giocatrici d'azzardo.
La Dott.ssa Fulvia Prever, psicoterapeuta di And, associazione di promozione sociale contro l'azzardo e le nuove dipendenze, in Italia esiste una comunità sommersa di giocatrici, perlopiù straniere e appartenenti, nella maggioranza dei casi, a quelle fasce sociali in cui povertà, abusi e violenze sono spesso sono presenti e agiscono in modo forte e ambivalente nei vissuti delle donne con patologie legate al gioco d’azzardo. L'età media delle giocatrici è compresa tra i 48 e i 55 anni, ma si arriva ad avere giocatrici patologiche, pensionate, di 75 anni.
E sono proprio loro, le donne anziane, a rappresentare la fascia più a rischio: il passare degli anni le rende più deboli, il loro ruolo sociale diminuisce, i figli sono ormai cresciuti, i nipoti anche e, quasi per noia, per "riempire" le loro giornate, iniziano a giocare.
Slot machine, gratta e vinci e bingo sono i giochi della cosiddetta "dipendenza veloce", ma esiste anche un'ampia fetta di "appassionate" di numeri, carte, scommesse e partite che giocano da casa o dallo smartphone su siti quali GazzaBet e simili. Si pensi che, secondo i dati statistici forniti dall’Osservatorio sui Giochi, fatto 100 il numero degli iscritti ai siti di gsambling, ben il 49% è donna.
Cos'è Gazzabet?
Gazzabet è un sito di scommesse sportive online balzato agli onori della cronaca qualche tempo fa a motivo del suo essere, in primis, un progetto interno al gruppo RCS (seppur gestito da un operatore esterno), in secundis, a motivo del suo nome, che risulta essere il risultato di una crasi tra "gazzetta" (e qui il riferimento chiaro è alla Gazzetta dello Sport che, non a caso, è di proprietà del gruppo RCS) e della parola inglese “bet”, scommesse.
Il fatto che la più grande e importante testata sportiva italiana abbia deciso di legare il proprio nome al mondo delle scommesse online ha lasciato tutti un po’ perplessi: c’è chi grida allo scandalo e dice che questa azione vada contro la deontologia professionale e chi, invece, parla di affidabilità data dal fatto che La Gazzetta dello Sport, un nome e una garanzia per tutti gli appassionati dello sport dal 1896. Come si dice: ai posteri l'ardua sentenza.