A due settimane dalla grande manifestazione di Firenze per dire NO agli inceneritori e SI alle alternative, le Mamme No Inceneritore e l'Assemblea per la Piana contro le nocività, domenica 29 maggio, vanno a scoprire i terreni in cui si vorrebbe costruire l'inceneritore e l'aeroporto. Dalle 10:30 fino alle 17 per una piccola camminata, un pranzo e uno spettacolo teatrale.
E' stato approvato all'unanimità dal Consiglio Metropolitano di Firenze il protocollo d'intesa tra Regione Toscana e Città Metropolitana di Firenze, illustrato da Andrea Ceccarelli, consigliere delegato alla Pianificazione territoriale, per il coordinamento delle azioni dei Comuni dell' "agglomerato" di Firenze (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Firenze, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa) per l'abbattimento delle polveri sottili (Pm 10) e la prevenzione dell'inquinamento atmosferico. La Metrocittà è chiamata ad affiancare la Regione nell'attività di coordinamento per l'elaborazione dei Piani di azione comunale (Pac).
La Conferenza dei Sindaci ha stabilito per parte sua che la Metrocittà dovrà coinvolgere gli altri Comuni del territorio che non sono nell'agglomerato, nella predisposizione di Pac condivisi con gli altri piani (ambientali, energetici e di governo) del territorio. La Città Metropolitana, infine, dovrà mettere a punto un Piano di azione metropolitano per la lotta all'inquinamento atmosferico.
Entra nel vivo il progetto LIFE Re Mida, il sistema innovativo per la biofiltrazione dei gas di discarica residuali che renderà questo trattamento più pulito e più economico. Dopo il kick -off di gennaio, ieri si è tenuto il secondo appuntamento tra i soggetti coinvolti nel progetto finanziato dalla Commissione europea e ideato dal dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Firenze (capofila), che vede il partenariato di Regione Toscana, il Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.A (che tocca così il terzo progetto di ricerca finanziato dal programma LIFE in collaborazione con l'ateneo toscano) e Sienambiente. L'incontro ha visto la presenza di un monitor nominato direttamente dalla Commissione che a cadenza regolare seguirà l'evolversi del lavoro nei prossimi tre anni.
I soggetti coinvolti, ciascuno per la sua parte, hanno spiegato le varie attività previste nel progetto per raggiungere l'obiettivo prefissato. In particolare, l'Università e le due società si sono approfonditamente confrontati sugli aspetti tecnici della sperimentazione del nuovo processo tecnologico da sviluppare il quale nasce sulla scorta di numerose ricerche tecnico scientifiche che, a partire dal 2006, hanno studiato la biofiltrazione. La Regione, da parte sua, ha riconfermato che si occuperà di divulgare, comunicare favorire la partecipazione a gruppi di lavoro, realizzare il sito Web per la diffusione dei risultati del progetto, e di redigere le linee guida regionali oltre a presentare la proposta di approfondimento della normativa comunitaria che potrebbe incidere su una positiva modifica della normativa nazionale e comunitaria. Adesso la normativa nazionale e comunitaria prescrive infatti come unica forma di trattamento del gas di discarica la combustione, non fornendo indicazioni in merito al problema del trattamento del gas di discarica a basso contenuto di metano, quello che si presenta al temine dell'attività di gestione delle discariche.
In quei casi il contenuto di metano nel biogas diventa inferiore al 22-25% perdendo le caratteristiche di combustibile e quindi la combustione diviene non più praticabile se non con uno spillamento di gas naturale. Una pratica che porta ad un incremento tariffario della gestione post-mortem delle discariche esaurite e ad un consumo ingiustificato di una risorsa primaria. Re Mida invece prevede la realizzazione, gestione e monitoraggio di sistemi di biofiltrazione dei gas di discarica residuali con materiali biologicamente attivi.
La biofiltrazione, come sistema "naturale" di ossidazione del metano, porterebbe ad un contenimento dei costi di postgestione mantenedo un'adeguata tutela ambientale. Tutti gli stadi di avanzamento del programma verranno resi noti e condivisi anche attraverso le iniziative concordate tra i partner e gli stakeholder interessati in ambito regionale, nazionale e internazionale.