Domani il libro di Stefano Bisi in Consiglio regionale

‘Le dittature serrano i cuori’ alle 17:00 a palazzo Bastogi. A Livorno un convegno a 100 anni dalla morte di Matteotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2024 14:54
Domani il libro di Stefano Bisi in Consiglio regionale

Firenze – Sarà presentato mercoledì 27 novembre alle 17, il libro di Stefano Bisi, ‘Le dittature serrano i cuori’. L’appuntamento è nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi (via Cavour, 18), una delle sedi del Consiglio regionale della Toscana.

Interverranno, il presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mazzeo, e il vicepresidente Stefano Scaramelli. Con loro, Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti e il giornalista Nicola Novelli. Sarà presente l’autore.

All'archivio di Stato di Livorno il 28 novembre - in via Fiume 40 con inizio alle 15, per iniziativa dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea e dell'Archivio di Stato di Livorno - si svolgerà un convegno dal titolo 'A 100 anni dalla morte di Giacomo Matteotti'.

Approfondimenti

L'iniziativa ha valore formativo per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado. Interverrà il presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini con una relazione dal titolo 'I matteottini: Pertini, Rosselli, Saragat e l'eredità del socialismo italiano”. In programma gli interventi della direttrice dell'Archivio di Stato di Livorno Marianna Volpin, Ersilia Alessandrone Perona del centro studi Piero Gobetti, la direttrice di Istoreco Catia Sonetti e Mirco Carrattieri dell'Università di Bergamo. Coordinerà l'appuntamento Anna Lisa Matteini di Istoreco.

“Intendo come 'matteottini' -sottolinea Spini - tre giovani che si iscrissero al partito di Matteotti, il Psu, come solidarietà per il suo assassinio. Ci sono due futuri presidenti della Repubblica, Sandro Pertini e Giuseppe Saragat e Carlo Rosselli che cadrà invece ucciso col fratello Nello a Bagnoles de l'Orne il 9 giugno 1937. Tre percorsi molto diversi, ma testimonianza della fecondità del sacrificio di Giacomo Matteotti”.

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