Firenze, 27 ottobre 2021 - Il comparto toscano della pelletteria tira un sospiro di sollievo. È ufficiale la decisione degli Stati Uniti di non procedere all’applicazione del dazio aggiuntivo del 25% sul valore dichiarato all’import di prodotti provenienti dall’Italia. Un’ottima notizia per la Toscana che con un export totale di circa 2,5 miliardi di euro nel I semestre 2021 nei prodotti della pelletteria e della concia (+45,3% sullo stesso periodo del 2020 e -12,3% sul 2019), vede negli Stati Uniti un bacino in forte recupero.
«È una notizia che abbiamo appreso con grande entusiasmo perché tra mille variabili che rendono questa ripresa post Covid a tratti incerta c’era proprio la questione pendente dei dazi doganali sul made in Italy in Usa – spiega Andrea Calistri, vicepresidente di Assopellettieri con delega al distretto toscano -. Un motivo d’incertezza che si andava a sommare ad altri scenari internazionali ‘caldi’: dalla riacutizzazione del Covid in Inghilterra alla situazione in Afghanistan fino alla Cina che blocca le importazioni a intermittenza».
Il dazio punitivo rappresentava una ritorsione contro cinque Paesi (tra cui Italia, Gran Bretagna, Spagna e Francia) colpevoli di aver applicato la cosiddetta “digital tax” contro i colossi USA del digitale come Google e Facebook. Tra i settori del made in Italy minacciati dalla nuova sanzione c’erano proprio borse e calzature, insieme ad abbigliamento e occhiali. L’export italiano verso gli Stati Uniti avrebbe quindi subito un duro colpo, perché i prodotti provenienti dal nostro Paese avrebbero subito una maggiorazione del 25%.
«Al momento per il made in Italy gli Stati Uniti sono il mercato che sta recuperando più di tutti – aggiunge Calistri –. L’introduzione dei dazi avrebbe sicuramente freddato le nascenti possibilità di crescita. Ora invece si apre uno scenario nuovo anche per la Toscana: quello USA è un mercato forte in ottica di ripartenza dell’export del lusso italiano, di cui la nostra regione è un fortissimo rappresentante. Per la Toscana questo può avere un impatto sostanziale su tutti gli indicatori: Pil, export e bilancia commerciale».