Un vero e proprio appello al Governo, con incorporate alcune proposte. È quello che lancia al Governo il sindaco di Firenze Dario Nardella, che corrobora la sua tesi con questi ragionamenti:
"Per favore non si riprenda la scorciatoia di imporre nuovamente la chiusura della scuola in Italia per risolvere i problemi del contagio da Covid-19. Se prendiamo Firenze, possiamo dimostrare con i dati epidemiologici che dalle scuole della città non è partito nessun focolaio. Il problema dei contagi tra i giovani parte dalle attività esterne, feste, ritrovi, movida. Il paradosso italiano è che chiudiamo le scuole e consentiamo ai giovani di andare ovunque.I nostri ragazzi per giunta stanno soffrendo moltissimo: si registra in tutto il Paese un escalation di disturbi psicologici, emotivi e fisici. Allora il Paese abbia il coraggio di non sacrificare la scuola e di approntare un piano per salvare la didattica in presenza.
Questi sono i punti di buon senso per un possibile “contropiano”, basato sul modello Firenze, che propongo con spirito costruttivo per evitare la chiusura:1) Completare il prima possibile tutta la vaccinazione del personale docente con l’ausilio della nuova task force creata dal generale Figliuolo (anche perché viene da chiedersi: Perché vacciniamo tutti gli insegnanti se poi chiudiamo le scuole?)2) Screening di massa con tamponi in tutte le scuole per monitorare continuamente il contagio e intervenire tempestivamente, isolando le singole classi.
Nel caso in cui venga riscontrato un caso positivo lo step successivo dovrebbe essere lo screening su tutta la scuola3) Reintrodurre, come già avviene in Toscana e a Firenze, il medico scolastico, in accordo con la Ausl di riferimento e garantire al contempo un canale preferenziale tra la scuola e il presidio sanitario per qualunque evenienza e necessità della popolazione studentesca, del personale amministrativo e degli insegnanti4) Protezione civile, volontari e steward per presidiare mezzi di trasporto e ingressi nelle scuole5) Sfalsamento degli orari di ingresso e uscita delle scuole6) Evitare di chiudere sevizi all’infanzia in assenza di provvedimenti seri su congedi parentali, senza i quali per le famiglie è impossibile organizzarsi7) Implementare controlli nei luoghi di assembramento giovanile pomeridiani: parchi, strutture sportive etc".