Operatori delle categorie economiche e Comuni in un'unica cabina di regia coordinata dalla Città Metropolitana di Firenze per reagire alla crisi economica "provocata in modo ingiustificato dalla comunicazione nazionale e internazionale sul coronavirus: crediamo al modello Firenze che è quello di fare squadra insieme per essere più forti degli sciacalli del virus e di un modo di presentare le cose che sta producendo solo danni anche a dispetto del lavoro condotto sotto il profilo sanitario".
Durante un incontro convocato in Palazzo Medici Riccardi operatori delle categorie economiche (Camera di Commercio, Confindustria, Cna, Confcommmercio, Confesercenti, Confartigianato, Assohotel, Ceo) si sono espresi in modo unanime per affrontare con la Città Metropolitana e i Comuni gli effetti di una pericolosa e immotivata crisi economica indotta dalla comunicazione nazionale e internazionale sulla paura del coronavirus. Presenti Tommaso Triberti (consigliere delegato al Turismo della Metrocittà), Lorenzo Zambini (consigliere delegato alle Politiche del lavoro) e Giovanni Bettarini (Capo di Gabinetto) e gli assessori Cecilia Del Re e Federico Gianassi per il Comune di Firenze.Nel primo di una serie di incontri che si svolgeranno lungo queste giornate, si sono definite alcune linee di azione: creazione della cabina di regia, lavoro comune per l'adozione di misure nazionali, regionali e locali, alcune delle quali, come il fondo di garanzia, già in gestazione, dissipare una comunicazione che sta creando problemi allo sviluppo economico del territorio.Della situazione stamani si è parlato in Palazzo Medici Riccardi anche durante due incontri: il primo con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, in ordine a strumenti di tutela dei lavoratori; quindi in un convegno dell'Anci dedicato alle 'Metropoli strategiche': "Firenze - ha detto il consigliere delegato Tommaso Triberti - è porta e cuore per gli altri Comuni.
Per questo come Città Metropolitana lavoriamo a una sorta di cerniera che unisca anche sotto il profilo turistico i diversi centri del territorio: pur essendo diversificati, possono parlare un unico linguaggio, anche di fronte alla crisi indotta dalla comunicazione sul virus, contro la quale lavoriamo uniti"