La Comunità Kurda Toscana, insieme a numerose organizzazioni politiche e sindacali, in presidio sotto Palazzo Vecchio a partire dalle 15.30 per richiamare l’attenzione dell’amministrazione cittadina e dell’opinione pubblica su quanto sta accadendo nel nord della Siria, nel cantone di Afrin sotto controllo delle forze di autodifesa kurde YPG e YPJ, dove ormai da una settimana sono in corso continui bombardamenti da parte dell’aviazione turca.
"Il cantone di Afrin, nel nordovest della Siria, amministrato dal 2012 dal partito della sinistra curda PYD, è sempre stata una delle zone più sicure della Siria infestata dalla guerra, libera dalla presenza dello Stato Islamico o di altre milizie islamiste. Per questo ospita migliaia di profughi siriani che oggi sono le principali vittime delle bombe del regime turco.E’ necessario che le istituzioni della nostra città, che nel 2016 ha stretto un patto di amicizia con la città kurda di Kobane, simbolo della resistenza contro il fascismo ed il fondamentalismo islamico, si pronuncino contro l'attacco da parte del regime turco di Erdogan verso la popolazione del nord della Siria, motivato esclusivamente dalla volontà di sradicare l’autogoverno kurdo ed estendere la propria influenza in quel territorio, in una logica di spartizione e di guerra inaccettabile.E’ inoltre necessario che il nostro governo smetta di fornire il suo sostegno al dittatore turco, che dopo aver raso al suolo le città kurde nel sudest del paese, incarcerato migliaia di attivisti, giornalisti, accademici ed amministratori, chiuso giornali, associazioni umanitarie e di fatto epurato da ogni ambito della vita pubblica qualsiasi voce critica verso il suo progetto autoritario di rivolge ora il secondo esercito della Nato contro il movimento kurdo nel Rojava – Nord della Siria.
Il nostro paese continua infatti a vendere armi e tecnologie militari ad Ankara. I sistemi radar che permettono oggi all’aviazione turca di localizzare le postazioni delle YPG/YPJ, così’ come gli elicotteri d’attacco Mangusta A 129 che sganciano bombe sulla popolazione di Afrin, sono entrambi di fabbricazione italiana, prodotti di Leonardo-Finmeccanica, azienda di punta dell’industria della guerra italiana".Il Consiglio comunale di Firenze condanna l'attacco della Turchia nel distretto di Afrin e nella regione autonoma di Rojava ed approva all'unanimità, una risoluzione presentata dal gruppo Firenze Riparte a sinistra che condanna l’attacco della Turchia nel distretto di Afrin e nella regione autonoma di Rojava.
Il Consiglio "esprime solidarietà ed il proprio sostegno alla popolazione di Afrin e dell’intero Rojava e chiede al Governo Italiano di condannare quanto accaduto e di fare pressioni sul Governo Turco per la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava e di impegnarsi a promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune – con particolare riferimento all'Unione Europea, al Consiglio di Europa e alla Nato – la ferma condanna di quanto avvenuto e l'attivazione di tutti gli atti politici necessari per tutelare la popolazione del Rojava e il rispetto delle libertà democratiche".
Al termine del presidio in Piazza Signoria un corteo raggiungerà la sede della Prefettura, rappresentante delle istituzioni governative per "denunciare le complicità e chiedere la fine immediata di ogni fornitura militare alla Turchia".