Firenze, 18 nov. – "Il progetto di multiutility nasce allo scopo di arrivare a una gestione unitaria dei servizi e soprattutto più efficiente. Il nostro compito è quello di predisporre una relazione sulla multiutility da presentare al Consiglio comunale e per far questo abbiamo condotto un ciclo di audizioni, consci della rilevanza strategica di una gestione sana di acqua, energia e rifiuti in questo momento storico, visto inoltre che arriviamo alla multiutility con alcuni anni di ritardo rispetto ad altre realtà" ha dichiarato Paolo Bambagioni, Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze.
"Siamo partiti con l'audizione di Salvatore Santoro, dirigente del Servizio Società Partecipate del Comune di Firenze, con il quale abbiamo analizzato il percorso che ha portato alla nascita della multiutility (la delibera dell'ottobre 2022 e poi l'atto nel gennaio 2023); poi abbiamo ascoltato l'Assessore del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, che ha chiarito la volontà di andare avanti inserendo acqua e rifiuti ma senza la quotazione in borsa. Il terzo audito è stato Lorenzo Perra, già Assessore al Bilancio. Perra ha ricostruito come il processo di nascita della multiutility e stato vissuto all'interno di Alia, tenendo conto anche delle procedure di adesione non sempre semplici, visti anche gli stop and go. Un punto sul quale i componenti della Commissione si sono soffermati è il piano industriale che, al momento, risulta completamente da rivedere".
"A seguire, abbiamo ascoltato due autorità regolatorie, cioè quelle che devono controllare che i gestori di acqua e rifiuti agiscano al meglio. L'Autorità Idrica Toscana ci ha rassicurato, mentre per quanto riguarda i rifiuti permangono diverse problematiche. I costi delle bollette, in aumento negli ultimi anni, derivano dalle mancate scelte sugli impianti, spesso vetusti o insufficienti. Sono i costi delle mancate decisioni". "La politica – ha evidenziato – sta dicendo di non voler ricorrere a risorse private, ma è anche vero che senza risorse non si possono fare investimenti".
Terminato il resoconto sulle audizioni il consigliere di minoranza della Lista civica Eike Schmidt è passato ai numeri. "Attualmente i comuni serviti sono 58, divisi fra Firenze, Prato e Pistoia. Dal bilancio del 2023 – ha analizzato Bambagioni – emerge un volume d'affari di circa 500 milioni, 28 milioni di utili, ma soprattutto 585 milioni circa di passività. Nell'ultimo anno, con la fusione, si sono aggiunti oltre 200 milioni. Un aspetto profondamente sbagliato emerso dalla lettura del bilancio è che siano stati distribuiti dividendi per circa 33 milioni attraverso una capitalizzazione dei costi".
"Visto il no alla quotazione in borsa e visto l'indebitamento dell'azienda, porrò in modo energico – ha preannunciato – una questione in Consiglio comunale: ci sono basi solide per la nascita della multiutility? Auspico in Consiglio comunale un dibattito franco e concreto, non ideologico. Invito i proprietari, a partire dal Comune, a prendere in mano la questione e a dare risposte, una volta per tutte, chiare", ha concluso Bambagioni.
“A nome di tutta la nostra Lista civica vogliamo ringraziare la Commissione Controllo, a partire dal suo Presidente Paolo Bambagioni fino a tutti i suoi componenti per l’importante lavoro di confronto, volto alla trasparenza. Quanto è emerso quest’oggi dimostra che il cammino verso la multiutility è ancora tutto da definire. Il Comune di Firenze dovrà fornire molti chiarimenti sui nodi critici emersi dalla disamina del Presidente Bambagioni a partire dal piano industriale, dalla situazione impianti e soprattutto dalla situazione debitoria. Su aspetti decisivi per la vita di cittadini e imprese, come servizi e bollette, occorre il massimo impegno da parte dell'amministrazione. Come Lista civica daremo il nostro contributo a integrare e correggere se necessario le scelte del sindaco” affermano il Capogruppo Eike Schmidt e il Consigliere Massimo Sabatini.
Queste le dichiarazioni, al riguardo, di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune."La gestione pubblico-privata dell'acqua era inclusa nello statuto della multiutility che è stato proposto al consiglio comunale durante il mandato di Nardella. Non solo, anche senza quotazione in borsa ALIA non è più una controllata del Comune di Firenze (come stabilito anche dal TAR a seguito di un nostro ricorso).Entriamo in una fase pericolosa.
Ricordiamo che durante una delle commissioni di presentazione del progetto, ci fu detto che rischiamo l'arrivo di multinazionali straniere.Ci è stato detto che senza finanza si dovrà rivedere il margine di crescita previsto. Ma qual era questo margine? Qual era il piano industriale che adesso si sta riscrivendo?Il progetto va fermato. Il lavoro di approfondimento fatto dalle Commissioni Controllo, Bilancio e Ambiente deve proseguire coinvolgendo tutti i soci pubblici.Se la prossima gara per la concessione del servizio idrico andrà a vuoto si andrà in proroga.
Fino al 2031? Con Acea dentro Publiacqua? Allora c'è tutto il tempo per scrivere un futuro diverso.
Invitiamo tutta la politica a seguire l'esempio delle sedute di queste settimane, con trasparenza, approfondimenti e chiarezza delle prospettive possibili".