Una popolazione ristretta di 787 persone, di cui 680 uomini e 107 donne. Anche 4 bimbi, di cui 3 di pochi mesi, erano nel nido del carcere insieme alle mamme detenute. Questi alcuni dei numeri riscontrati dalla delegazione di Progetto Firenze che, insieme ai consiglieri comunali del gruppo Sinistra Progetto Comune, ha visitato il 24 dicembre il carcere fiorentino di Sollicciano.
“Purtroppo - dichiara Massimo Lensi, presidente dell'Associazione - non possiamo dirci sorpresi. Il problema del sovraffollamento di Sollicciano continua a essere ignorato, nonostante ciò renda afflittiva la pena per chi vi è ristretto e appesantisca enormemente i lavoro di quanti, a partire dalla Direzione e dal Corpo di Polizia Penitenziaria, si trovano costretti a fare l’impossibile per gestire una situazione sempre al limite dell’emergenza.
La presenza di ben quattro bambini nel nido interno del carcere con le loro madri detenute è il sintomo evidente di un malessere generale che ancora una volta dobbiamo segnalare. A Firenze si attende ormai da tempo l’apertura dell’istituto a custodia attenuata per madri detenute (ICAM) o di una casa famiglia protetta. Le procedure sono partite dieci anni fa, e tra alterne vicende sembravano arrivate a conclusione l’anno scorso. Invece ancora oggi tutto tace. La riforma dell’ordinamento penitenziario del 2018 ha, purtroppo, introdotto il termine asilo nido interno al carcere e non vorremmo che questa fosse la scelta definitiva a Firenze, interrompendo così un percorso importante.
È bene ricordare, infatti, che a Firenze c’è tutto: l’edificio di via Pietro Fanfani e la dichiarata volontà di realizzarlo. Cosa manca, allora? Non è dato di saperlo, e nel silenzio delle istituzioni alla vigilia di Natale quattro bambini scontavano una pena per una colpa non loro, in un momento delicatissimo e fondamentale dello sviluppo. Un Paese che desideri mostrarsi civile e giuridicamente avanzato non può permettersi di tenere bambini in carcere. Davvero mi auguro che questo desiderio di civiltà trovi ancora nella città di Firenze risposte di sollecito impegno.”
Approfondimento dei numeri
Tra i 680 detenuti maschi, 414 (60,9%) scontavano una condanna definitiva, mentre tra i 266 (39,1%) detenuti che ancora non avevano una condanna definitiva il 45,1% (120) era in attesa del giudizio di primo grado. Tra le 107 donne detenute, 78 (65%) scontavano una condanna definitiva, 3 risultavano “internate”, 26 (24%) erano in attesa di condanna definitiva e di queste il 46% (12) in attesa del giudizio di primo grado.
La percentuale di stranieri nella popolazione, seppur non sia stata indicata con esattezza, era superiore al 60% (63,5% nelle statistiche del Ministero di Giustizia aggiornate alla data del 30 novembre 2019).
Molte delle celle, o “camere di pernottamento” che in agosto erano inagibili sono state ripristinate, portando la capienza regolamentare a 494 (in condizioni ottimali sarebbe di 500). L’indice di sovraffollamento riscontrato nell’istituto è quindi pari al 158% (155% nel settore maschile, 195% nel settore femminile). L’alto indice di sovraffollamento nel reparto femminile è da ricondurre soprattutto al fatto che Sollicciano è ora l’unico istituto toscano con una sezione femminile in funzione.