Aver previsto sanzioni per chi omette l'invio dei dati relativi al proprio appartamento ha scatenato le furie dell'opposizione di Palazzo Vecchio e di numerosi cittadini che hanno pubblicato sui Social commenti al vetriolo contro una letterina che può rischiare di passare ai più inosservata.Quei 250 euro sono rimasti indigesti per alcune ore, poi la rettifica, o meglio le precisazioni di Palazzo Vecchio che pongono come ultima ratio la sanzione.
L’obiettivo della letterina inviata nel saldo della tariffa è quello di ottenere un abbinamento certo e univoco tra il singolo immobile e il soggetto occupante, perseguire finalità di equità sociale con azioni di contrasto dei fenomeni evasivi e rispettare la normativa che obbliga i soggetti fornitori di servizi a richiedere ai propri utenti (e comunicare all’anagrafe tributaria) tali dati catastali.
Il Comune di Firenze ha infatti possibilità di conoscere gli estremi catastali degli immobili sul proprio territorio, ma non può garantire di riconoscere automaticamente chi li occupa e a che titolo in un determinato momento. Una lacuna importante soprattutto in virtù dell'alto livello di controllo per la sicurezza sul territorio?La Tari è così definita: “chiunque possiede o detiene, a qualsiasi titolo, i locali o le aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani” non ci può essere quindi un'immediata assimilazione tra proprietario e detentore/possessore.
Il Comune di Firenze precisa: "Nel caso in cui i dati catastali siano già stati comunicati dal contribuente e siano quindi già contenuti nella banca dati Tari, questi sono stati riportati sul modello inviato: in questo caso occorrerà solo verificarne la correttezza e rettificarli, integrarli o aggiornarli solo nel caso in cui vengano riscontrate inesattezze. Pertanto, se tutti gli immobili con dati catastali sono correttamente presenti nel modulo, il contribuente non avrà alcun adempimento da compiere.
Nel caso in cui i dati catastali degli immobili non siano presenti, l'utente dovrà completare la scheda indicando i dati sugli immobili detenuti e inviarla con le modalità di indicate (non è obbligatorio indicare la superficie catastale, sarà cura del Comune reperirla dopo che l'utente avrà indicato i dati catastali).
COME INVIARE I DATI
Come indicato nel modulo, i dati possono essere inviati in diversi modi:• direttamente presso gli Uffici Tari Quadrifoglio via Bibbiena, 35 Firenze, aperti al pubblico dal lunedì al venerdì in orario 8.30-14 /14.30-17.30• via fax al numero 055 7339205• per email all’indirizzo tariffa.info@quadrifoglio.org• via PEC all’indirizzo tariffa.comune.fi@legalmail.it • online compilando il modulo disponibile all’indirizzo http://digitale.tia-areafiorentina.it accedendo al servizio ‘Tari digitale’.
ENTRO QUANDO INVIARE I DATI
I dati dovranno essere comunicati entro il 31.12.2016. A coloro che non avranno comunicato i dati catastali entro tale data sarà inviato un ulteriore sollecito prima di procedere all’accertamento d’ufficio e, solo dopo, all’applicazione della successiva sanzione".“Sanzioni inaccettabili, Quadrifoglio e Comune di Firenze sono stati costretti a tornare sui propri passi. Ma come potevano pensare di fare cassa con le tasche dei cittadini?” così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, commenta le ultime notizie stampa sulla questione dei dati catastali chiesti nell'ultima rata della Tari.
E spiega: “Non fare nessun tipo di informazione e minacciare sanzioni da 250euro per la mancata, errata o incompleta compilazione del modulo inviato non è una politica dal volto umano, così come richiamata tempo fa dall'assessore Perra. Insomma - conclude Grassi – come al solito si fa dietrofront dopo aver fatto la frittata. Siamo davvero stanchi di assistere sempre a situazioni di questo tipo. Sbagliare è umano ma perseverare sappiamo bene come è”.