05 novembre 2020 – “È urgente l'individuazione di modalità alternative di gestione dei casi di Covid-19 nelle nostre RSA”. Il Sindaco di Calenzano Riccardo Prestini scrive al Presidente della Regione Toscana e all’Assessore alla Sanità per chiedere chiarimenti in merito alla gestione sanitaria dei casi di Covid-19 nelle RSA.
La lettera giunge alla luce degli ultimi aggiornamenti ufficiali sul contagio nella struttura, che riportano il dato di 8 decessi e 21 casi positivi, facendo così salire a 29 il numero di ospiti covizzati, su un totale di 45.
Nella lettera il Sindaco ripercorre le fasi della vicenda. Alla metà di ottobre fu individuato il primo caso positivo tra gli operatori, in seguito al quale, solo dopo formali e ripetute richieste anche da parte del Comune, fu eseguito il tracciamento tra tutti gli ospiti e gli operatori. Da questo primo tracciamento emersero 19 casi positivi tra gli ospiti, che sono stati mantenuti all'interno della struttura, sebbene trasferiti in un piano a loro dedicato.
Due settimane fa, preoccupato per l'evoluzione del contagio che ha portato ai primi decessi, il Sindaco ha chiesto formalmente al gestore e all'autorità sanitaria azioni più tempestive, coordinate, al fine di garantire adeguati livelli assistenziali agli ospiti della RSA, attraverso un tracciamento stretto, un più efficace isolamento e quindi un arresto del contagio all'interno della struttura.
Il Sindaco, “senza voler entrare nel merito di scelte di tipo medico-sanitario, per le quali non ho le competenze” mette l’accento sul fatto che la situazione nella RSA sta evolvendosi in maniera negativa. “Dalle notizie di stampa degli ultimi giorni – scrive -, risulta che tale situazione sia alquanto generalizzata, facendo pensare che non si siano trovate soluzioni organizzative idonee”.
Prestini chiede quindi che venga avviata al più presto una riflessione sul sistema sanitario regionale, sul livello di assistenza all'interno delle residente sanitarie assistite, con particolare riguardo per quelle pubbliche, come la RSA Villa Magli, sulle quali i Sindaci hanno una responsabilità diretta.
Il Sindaco conclude rilevando che l'alternativa è di arrendersi ad una situazione ineluttabile, accettando il fatto che ai soggetti più deboli vengano rivolti livelli di assistenza e di cura non adeguati: “Non mi pare sia questo lo spirito e l'etica del servizio sanitario universalistico italiano, per il quale il nostro Paese e in particolare la nostra Regione si trovano ai primi posti nel mondo”.